•Capitolo 19•

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ASIA

Arriviamo a Piazza Santa Croce.
È già pieno zeppo di gente... Andiamo dietro al palco e vediamo Placido Domingo che si sta preparando.

«Placido!» lo saluta Piero.
Lui si gira verso di noi e sorride. «Ciao ragazzi!» dice con il suo marcato accento spagnolo.
Sorridiamo e lo salutiamo. «Salve signor Placido.» lo saluto in modo cortese, e lui mi sorride.
«Quando imparerai a darmi del tu Asia?» mi chiede ridendo.
«Più o meno quando lei smetterà di essere una leggenda. Cioè mai.»
«Adulatrice!» mi riprende.

Mi ricordo ancora quando ho incontrato Placido Domingo. Ero con i ragazzi, e mi ricordo che Piero in particolare era super emozionato di fare una canzone con lui... È il suo idolo d'altronde... Insomma, se a me dicessero di fare un duetto con Elisa, credo che morirei.
Placido si gira verso Tommaso. Effettivamente, è la prima volta che lo vede.

«Tu devi essere il famoso Tommaso.» gli dice lui.
«Sì. Molto piacere. È un onore conoscerla.»

Si sorridono.
Io e Tommaso ci sediamo un po' dietro le quinte. Dopo avermi coccolato un po', Tommaso si alza per andare in bagno, e la signora Eleonora si siede a fianco a me. Le sorrido e poi vedo come Gaetano coccola Mariagrazia, e mi si dipinge un sorriso amaro sul volto.

«Tutto apposto Asia?» mi chiede Eleonora.
Alzo le spalle e lei guarda nella mia direzione, poi si rigira verso di me e mi accarezza il viso. «Non capisco perché lo ha fatto. Perché mi ha abbandonato? Cosa ho di sbagliato per lui?» chiedo, come se la povera Eleonora potesse darmi una misera risposta.
«Tu non hai niente di sbagliato.»
«E allora perché lo ha fatto? Perché il giorno del mio secondo compleanno se n'è andato?»
«L'essere umano è troppo complicato per essere capito tesoro mio.»
«Se non ci fosse stato zio Michele, non sarei sopravvissuta.» sussurro guardando mio zio.
Eleonora mi abbraccia ed io mi lascio andare. «Ora hai noi. Magari non siamo la famiglia più normale del mondo, ma almeno siamo una famiglia.» dice.
«Grazie.»

Mi giro e vedo Piero e Manuela ridere e scherzare con Ignazio.

«Questo cambiamento di Manuela non mi convince...» sibilo.
«Pensi che stia tramando qualcosa?»
«Non lo penso. Lo so.»
«Non fare accuse infondate tesoro. Magari è cambiata davvero.»
«Certo... È cambiata quando Piero l'ha lasciata... E poi perché è andata via da Miss Italia? Qui qualcosa non mi quadra...»
«Non lo so.»

Tommaso arriva e decidiamo di andare a prendere posto. Ci sediamo.

«Che bella Piazza Santa Croce.» dice.
«Sì. Lo è.»
«Tutti i posti sono belli se ci sei tu.» sorrido e lo bacio dolcemente.
«Come farei senza te che mi riempi di complimenti?» gli chiedo.
«Come farei io senza i tuoi baci?»

Lo ribacio.

La notte...

Torniamo tutti quanti in hotel. Il concerto è finito, e dopo il Meet&Great, e le sorprese dei ragazzi a due ragazze in collaborazione con Mediaset, decidiamo finalmente di andare a dormire. Salutiamo tutti ed arriviamo in camera. Tommaso si butta di pancia sul letto ed io mi metto a ridere sedendomi a fianco a lui. Gli accarezzo i capelli e si gira verso di me, poi mi bacia.

«Sei stanco?» gli chiedo.
«Giusto un po', ma se vuoi, posso farti un po' di coccole.»
«Lo voglio, lo voglio, lo voglio.» sorrido mettendomi tra le sue braccia.
«Ah...» sospira di solievo ed io sorrido e lo bacio.

Il giorno dopo...

«Amore... Stiamo atterrando.» mi sussurra dolcemente Tommaso.

Apro gli occhi confusa e mi accorgo di essere ancora sull'aereo. Metto lo schienale dritto e in poco tempo io e Tommaso atterriamo all'aeroporto nazione di Los Angeles. Scendiamo dall'aereo e prendiamo le valige. Io e Tommaso siamo partiti stamattina da Firenze, ed adesso qui in America sono le 10:30. Quando abbiamo salutato tutti, Piero mi è sembrato strano... Aveva un viso che non mi è piaciuto. Forse ha dormito poco.

Usciamo dall'aeroporto e subito vediamo Elena, la sorella di Tommaso, fuori. Elena è veramente una bellissima ragazza. È molto simile a Tommaso, solo che lei ha gli occhi neri. Io e Tommaso ci avviciniamo a lei e lei sorride.

«Sorellona!»
«Fratellino!»

Si sorridono e si abbracciano. Che bellini!
Tommaso si stacca, ed io saluto Elena.

«Che bello vederti.» mi dice.
«Anche io sono felice.»

Mi sorride ed apre lo sportello, dalla quale escono i gemelli, Oscar e Mia. Elena ha trentasei anni, e da giovane si è trasferita in America per lavorare. Qui ha conosciuto Robert, un grande uomo, nonché suo marito. Insieme, sei anni fa, hanno avuto Oscar e Mia. Sono due fratelli identici. Hanno gli occhi neri e i capelli castani, e sono dolcissimi. Loro e Robert non sono molto abituati a parlare italiano, però quando veniamo a trovarli, e ci provano, ci divertiamo molto, e loro ci capiscono, più o meno.

«Zio Tommy!» esclamano in inglese raggiungendoci.

Tommaso si inginocchia e li abbraccia, poi li bacia in fronte. I bambini corrono poi da me e mi abbracciano.

«Ciao zia Asia.» dice Mia.

Mi metto a ridere perché loro pronunciano il mio nome in inglese.

«Ciao tesoro. Come state?» chiede.
«Bene! Papà ci ha comprato un grande cane nero che quando è felice scodinzola e abbaglia tanto.» dice Oscar gesticolando per aggiungere enfasi al discorso.
«Non vedo l'ora di conoscerlo!»
«Andiamo!» dice Mia.

Tommaso li prende in braccio ed io aiuto Elena a sistemare le valige in macchina. Io mi siedo davanti, Elena guida e Tommaso è dietro con i bambini che gioca.

«Dimmi un po', come va?» mi domanda in italiano Elena.
«Va tutto bene. Il volo aereo mi ha un attimo stancato.»
«Presto ti riposerai.»
«Ne dubito. Tommaso era eccitatissimo nel venire qua. Sembrava un bambino davanti ai regali di Natale.» rido e lei mi segue.
«Figurati se si lascia perdere l'occasione di stare da solo con te in una piscina.»
«Prevedo giornate lunghe.» rido.

Elena ride insieme a me e Tommaso ci guarda.

«Di cosa ridete?» ci chiede.
«Ah... Di niente. Cose da donne.» risponde Elena.
«Va bene... Alla fine mamma cosa ti ha detto?»
«Mi ha detto che non riusciva a venire perché papà non riesce a reggere il viaggio.»
«Va bene...»

So che è deluso. E so anche che la signora Rosa non viene qui perché mi odia..
Sospiro e prendo il telefono, poi mando un messaggio a zio Michele per dirgli che è tutto apposto.
Poco dopo arriviamo a casa di Elena. Scendiamo dalla macchina e prendiamo le valige, per poi entrare nella casa, che più che altro è una villa. Elena ci accompagna in camera nostra.

«Robert è a lavoro. Voi riposatevi un po' prima di pranzo. Il bagno è collegato con la camera. Ci vediamo dopo.» dice sorridendo.
«Grazie sorellona.»

Elena sorride e poi esce.
Io mi siedo sul letto e sospiro.

«Cosa c'è? Non sei contenta di essere qui?» mi chiede Tommaso sedendosi vicino a me.
«Sì. Sono contenta. È solo che sono un po' stanca.»
«E...»
«E ho paura che tua madre non sia venuta per colpa mia.» sospiro.
«Asia..»
«Andiamo Tommy. Tuo padre è vecchio, ma è forte, e da quel che so, riesce a reggere benissimo un viaggio.»
«Lascia perdere mia madre. Peggio per lei.»
«E se avesse ragione sul mio conto?» domando alzandomi.
Lui mi prende il polso e mi fa' sedere sulle sue gambe. «Se a mia madre non piaci, poco importa. Tu sei fantastica, ed io ti amo per questo.» mi dice.

Gli sorrido e lo bacio.

Che ne pensate?
Asia avrà ragione riguardo a Manuela?
Cosa succederà ora che Asia sarà in America e Piero sarà in Sicilia con Manuela?
Asia troverà mai delle risposte alla domande di suo padre?
Ciao.
~Martina😘

La nipote del mio manager {Piero Barone}Where stories live. Discover now