Genova - Milano

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" Che si fa stasera? " Mirko stiracchiò le braccia verso l'alto, scrocchiando le spalle.

" Ti devo far conoscere questa ragazza! " Gli feci un sorrisone dei miei, ero allegra.

" Diana.. Sai che io ho perso un po' la mano con le tipe. " Disse imbarazzato, grattandosi la nuca.

" Oh ma tranquillo. È lei che c'ha la mano. " Ridacchiai, un po' maliziosa.
" E spero per te che la sappia usare per bene. "

" Che cogliona che sei. " Mi lanciò un cuscino dritto in faccia, iniziando a ridere.
" Tu piuttosto perché sei così felice? "

Diego mi aveva inviato un messaggio, stava tornando.
Ecco perché ero felice.
Anche se non ci parlavo, l'avrei rivisto gironzolare per casa.
E a me, in quel momento, nonostante mi mancassero le sue mani sul mio corpo, bastava.

" Hai concluso con Gionata? " Chiese incuriosito, interrompendo i miei pensieri.

" Nono.. " Sorrisi, continuando ad avere in testa tutt'altro che il mio ragazzo.
" Ogni tanto capita di essere felici senza un motivo preciso, no? "

" Come se non sapessi a chi stai pensando. " Mi guardò male mentre si accendeva una sigaretta.
" Dovresti smetterla. "

" Che c'è di male se sono contenta perché Diego torna? " Sbuffai, fissando la mia tazzina di caffè ormai vuota.

" Ah quindi pensi a Diego? " Il volto di Mirko si illuminò, soddisfatto.
" Lo sapevo ma grazie della conferma."

Odiavo, odiavo da morire quando Mirko giocava a fare lo Sherlock della situazione utilizzando questi trucchetti del cazzo.

" Vattene a fanculo Mirko. " Lo trafissi con lo sguardo.
" È.. che mi manca. "

" Lo so, ce ne siamo accorti tutti. " La sua voce si fece seria.
" E se continui così, se ne accorgerà anche Gionata. "

——————

Quei due giorni erano passati troppo lentamente. Diana mi mancava da morire, ad ogni respiro sempre di più.

Chiusi la valigia, sospirando. Finalmente avevo finito di mettere in ordine i vestiti.

" Quando torni? " Giulia si appoggiò allo stipite della porta, osservandomi.

" Torno presto.. Ma.. " Mi morsi il labbro, cercando nella mia testa
parole delicate per spiegarmi.
" Io, davvero, non me la sento più. Non voglio più continuare a ferirti in questa maniera. "

" Ah.. " I suoi occhi iniziarono a farsi lucidi mentre una stretta iniziò ad attanagliarmi lo stomaco.
" Quindi.. Insomma.. " Una lacrima scese piano, sulla sua guancia.
" È finita? "

" Non è mai iniziato niente Giulia.. Niente. " Mi dispiaceva farla stare così ma se non fossi stato diretto e chiaro non avrebbe capito.

Avrei solo rimandato il dolore.

Chiusi la zip della valigia, la presi e sorpassando Giulia, andai nel salottino, poggiandola vicino alla porta.

" Diego.. Ti prego.. " Mi abbracciò da dietro, stringendomi forte.

Più il suo dolore aumentava, più le sue lacrime scorrevano e più mi sentivo uno schifo.
Che razza di persona ero?

" Un altro bacio.. Dammi l'ultimo bacio." Sussurò, la voce spezzata.

Strabuzzai gli occhi. La guardavo dall'alto, si nascondeva nel mio petto. Era una richiesta masochista, voleva davvero illudersi così?

" No Giulia.. Scollati, per favore. " Mi faceva una gran tenerezza ma infondo lo sapevo, lo sapevo benissimo.

Era tutta colpa mia.

" Diego, sai che sono persa di te.. Fammi avere un bel ricordo di noi due.. Del casino che siamo stati. "

Scossi la testa, le sue frasi erano assurde.
Noi non eravamo stati un bel nulla, neanche quel casino che diceva lei.
O meglio, quello che c'era tra me e lei era chiaro: solo sesso.

Giulia era una bella ragazza, per davvero. L'avevo vista crescere e migliorare giorno dopo giorno ma era niente in confronto a l'unica persona che avevo in mente.
Giulia era sfogo: lo sfogo di settimane e settimane di Milano, tra Gionata e Diana, tra le loro risate, le loro uscite, i loro baci, le loro conversazioni contornate da scherzi che la facevano sorridere.

Vederla sorridere ma quando sorride tra le sue braccia, è inimmaginabile il male che mi fa.

Era lo sfogo degli sguardi che mi trafiggevano.
Capitava sempre più spesso, mentivo a me stesso pensando che lei con quello sguardo volesse chiedermi scusa.

Cazzate.

Mi sfogavo facendo sesso con lei, cercando di dimenticare. Tornavo a casa rincoglionito dall'alcool e dal fumo e lei mi saliva addosso, io chiudevo gli occhi ed immaginavo di essere in un altro posto, in un altro momento..

Con un'altra persona.

" Giulia.. " La guardai meglio.
Era in punta di piedi, cercando di avvicinarsi alle mie labbra. Gli occhi chiusi, contornati dal rossore dello sfregamento.

" Ti prego.. " Disse con un fil di voce.

E mi baciò.
Ancora una volta, adesso per l'ultima.

" Ciao Giulia, stammi bene. " Mi staccai velocemente, presi la valigia ed uscii di casa, senza pensarci, senza voltarmi.

Misi tutto nel cofano della macchina e mi passai una mano sulla faccia: il karma non me lo perdonerà, far soffrire qualcuno per puro egoismo..

" Ciao Diego, stammi bene anche tu. " Urlò dal balconcino di casa. Piangeva ancora ma stavolta si sforzava di sorridere mentre si stringeva ad una mia felpa.

Feci un gesto con la mano per salutarla e mi misi in macchina, partendo di scatto.

Appena entrai sulla superstrada mi tranquillizzai, tirando un respiro di sollievo.

Fra qualche ora avrei rivisto Diana.

Avevo capito e, di conseguenza, avevo deciso: dovevo fare qualcosa. Qualcosa di grosso.

Avrei lottato per ciò che desideravo.
Avevo aspettato anche troppo.

Amore mio, arrivo.

——————
Spazio autrice

Bellezzee
Okay, lanciatemi pure i sassi, me lo merito!
Prometto che questi stacchi così lunghi non ci saranno più!
Allora, anche questo capitolo di passaggio!
Che ne pensate di Giulia, la rivedremo?
Fatevi sentire con stelline ma sopratutto commenti! Voglio sapere che ne pensate!
Bacioni ❤️
E scusatemi ancora!

-Nur

La teoria della musica - IZIWhere stories live. Discover now