Intro

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Era una giornata soleggiata, perfetta per passare un pomeriggio nel parco di Cogoleto.

" Guarda quanto sono belli mentre giocano. " Disse, spostandosi un riccio biondo dalla fronte mentre sul volto compariva un sorriso.

" Sono sempre belli, Diana è un amore. Hai fatto un capolavoro.. "
Rispose l'amica, sospirando.

" Vorrei poter fermare il tempo e rimanere per sempre così, felice. In dolce attesa, mentre parlo con te e vedo Diego giocare beatamente insieme ad Diana. "

14 anni dopo

" Diego, cazzo, aspettami. "
Sbraitai, senza ottenere alcun risultato.
Continuava a camminare senza sosta, non accennava neanche a rallentare e io dovevo inseguirlo. Se non l'avessi fatto, avrebbe fatto qualche cazzata.

" Abbiamo attraversato tutta Cogoleto, dove cazzo vuoi andare? "

Si ferma di botto, finalmente, si gira e mi guarda.
E forse era meglio se avesse continuato a correre perché se gli sguardi potessero bucare, Diego mi avrebbe fatto diventare uno scolapasta.

" Mi spieghi che cazzo urli? "
Lo guardo, e mi chiedo se è una presa in giro o no.

" Diego scherzi? "
Ribatto incerta. Non ci credo che è serio. Non dopo un mezz'ora passata ad inseguirlo sotto il sole.

" Ho la faccia di uno che sta scherzando? "
Fa lo sguardo ancora più serio.

" No, però hai una gran faccia di culo.  "
Dico, dura nel tono.
Mi guarda sorpreso, come se gli stessi dicendo una novità.

" Ti ho inseguito per tutto Cogoleto e invece di dirmi che cazzo hai o dove stai andando.. Mi chiedi perché urlo. Ma quei quattro neuroni che avevi li hai lasciati in mezzo alle canne? "

Fa una smorfia e sbuffa, senza capire che è lui quello in torto, qualsiasi cosa gli sia successa.

" È assurdo come la voglia di rompere il cazzo non ti sia mai passata in diciotto anni. "

E scoppia a ridere, pure di gusto.

" Oh, il milord si è calmato? "
E stavolta sono io a bucarlo con lo sguardo, incazzata.
" Dove cazzo stiamo andando Diego?"

" In spiaggia. "
Sorride mentre io rimango basita.

" Ho voglia di farmi una canna mentre sento l'odore della salsedine. "

" Mamma mia, ora sei diventato un fumatore dai sopraffini gusti. "
Acida come non mai.

Lui ride e mi guarda. Mi chiede con gli occhi di seguirlo e basta, senza replicare. Sospiro ed inizio a seguirlo, assorta dai pensieri.

Come posso dire di no a quell'occhi color nocciola che al sole si fanno ancora più chiari?
Sin da piccola, ho sempre pensato che Diego fosse bellissimo.
Da bambino aveva il classico faccione con le guanciotte ma mano a mano che crescevamo la mascella si è marcata sempre di più e le basette, assieme i baffi, hanno iniziato a crescere, donandogli un viso più maturo, più adulto.
Poi lui, aveva voluto fare di più, andandosi a fare il central labret.
Inutile dire che quel piercing aveva scatenato in me la voglia di baciarlo.
Gli sta maledettamente bene, su quelle labbra carnose.
Ma questo bacio non sarebbe mai avvenuto.
Io non so bene cosa provo per Diego ma so cosa prova lui per me: sono solo la sua migliore amica dall'infanzia.
Io sono la sua migliora amica e a lui va benissimo così.

" Non è bellissimo? "

Dice Diego, interrompendo i miei pensieri, lo sguardo perso nel mare e la bocca attorno alla canna.
Annuisco, mi appoggio alla sua spalla e chiudo la zip della felpa per ripararmi dal libeccio. Lui alza il braccio e mi abbraccia, facendomi poggiare al suo petto.
Mai stata meglio di così.

" Posso dormire da te stasera? Ho litigato con mia mamma. "

Rompo il silenzio e mi chiedo se non avrà di meglio da fare. Nonostante tra di noi non ci siano segreti, ho paura di disturbare quando gli chiedo questi favori. L'ultima volta che sono precipitata a casa sua l'ho trovato sulla porta di casa a baciare una delle tante troie di Cogoleto: una bionda, palesemente finta, del cazzo.
Da quella volta gli chiedo sempre prima se posso venire o no. Lui puntualmente si arrabbia, mi dice che non dovrei manco chiedere.
Ma io non voglio più sentirmi male come quella volta.

" Certo. " ghigna.

" Però ad una condizione. "

Lo sapevo che c'era la fregatura.

" Dormi con me, non sul divano. "

Lo guardo stranita, non capendo perché ogni volta se ne esce con qualche nuova minchiata.

" Perché? " Mi limito a chiedere, roteando gli occhi.

" Perché ti conosco da quando eri una bimbetta, se vieni a casa mia almeno fammi compagnia tutta la notte. "

Sbuffo di nuovo e lui ride, mentre mi sposta una ciocca di capelli dal viso imbronciato.

Tanto non è lui quello confuso, ci credo che ride.

Di solito quando vado a casa sua dormo sul divano. Lui si è sempre lamentato perché, ogni volta che ci vediamo qualche film deciso da lui, mi addormento sempre molto prima che finisca e puntualmente mi sveglia per mandarmi a quel paese e dirmi che non sono di compagnia.

" Però il film lo scelgo io. "

Dico decisa e lui smette di ridere, già lo sa che gli toccherà vedere uno di quei film smielati che mi fanno piangere.
Butta quello che è rimasto della canna, la sotterra tra la sabbia e si mette gli occhiali da sole. Rimane ancora qualche secondo a fissare il mare per poi porgermi la mano.

" Vieni rottura dei miei coglioni, andiamo a casa a prendere le tue cose per stasera. "

Ghigna.
Diego è fatto così, passa dall'essere dolce e tranquillo all'essere stronzo.

" Sempre delicato tu, vero? "

Mi faccio forza con la sua mano e mi alzo, pulendomi dalla sabbia rimasta nei leggings.

" Mi conosci. "

Mi fa l'occhiolino e si morde il labbro, iniziando a giocare con il piercing.
Ed io muoio un po' dentro.
Come farò stanotte?

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Spazio autrice

Ciao a tutte bellezze!
Alloraaaa questa è la mia prima ff su Izi e sopratutto pubblicata su Wattpad!
Per fare un po' di chiarezza: siamo nel 2014 ora come ora! Quindi Diego ha 19 anni e Diana 18.
Aggiornerò presto! Fatevi sentire con commenti e stelline!
Un bacione!

-Nur

La teoria della musica - IZIWhere stories live. Discover now