Bullshit

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" Non mi abbandonerai mai, vero? " Dissi, guardandola in tutto il suo splendore.

Mi sentivo il ragazzo più fortunato del mondo ad avere Diana al mio fianco.
Tutti mi avrebbero invidiato, la sua bellezza, nonostante l'età, era disarmante.
Avevo incominciato da poco a guardarla con occhi diversi, senza rendermi conto effettivamente di cosa provassi per lei.

La stavo portando al ballo organizzato dal mio liceo, anche se lei stava per finire la terza media.

" Mai Diego. " mi sussurò mentre mi abbracciava.

Presi la sua mano e le feci scendere con delicatezza gli ultimi gradini di casa sua. Sembrava una piccola dea.
Andammo fuori e le feci vedere con cosa saremmo arrivati alla scuola.

" Non ci credo! Il typhoon! " Urlò, eccitata alla vista del motorino.
" Ma come hai fatto? "

" Andare a lavorare dopo scuola da i suoi frutti. " Dissi fieramente, ripensando a tutte le fatiche fatte per ottenerlo.

Mi misi sopra il motorino e lo accesi, sgasando per impressionarla ancora di più.
Era felicissima e divertita.

E a me bastava quello.

———————

Mi svegliai di soprassalto, con il suono assordante del citofono.
Guardai l'orologio e imprecai, chiedendomi chi fosse alle undici di sera.
Ero ancora appoggiata al petto di Diego, lui mi teneva stretta nonostante stesse dormendo beatamente come un bambino.
Sentivo il suo cuore battere a tempo con il mio.
Sospirai per poi sollevare lo sguardo per guardarlo meglio.

Era la cosa più bella che avessi mai visto nella mia vita.

Aveva la bocca leggermente socchiusa, il piercing che si spostava di qua e di là ad ogni respiro. La faccia rilassata di chi sta sognando cose davvero belle.

Il suono squillante del citofono interruppe i miei pensieri e svegliò Diego che mi sorprese a fissarlo come una stupida.

Sorrise, aveva capito tutto.

" Che fai, non apri? I soldi sono lì sul bancone.. " Mugugnò Diego, ancora assonnato ma pur sempre sorridente.

Annuì e, nonostante fossi intontita anche io dal sonno, mi alzai.
Controvoglia.

Presi i soldi sul bancone e andai per le scale. Il fattorino mi aspettava fuori dal portoncino con le pizze in mano e lo sguardo di chi aveva aspettato troppo.

" Dieci euro, tondi tondi. " Disse scocciato.

Presi le pizze e gli diedi i soldi, senza neanche salutarlo, esattamente come aveva fatto lui. Chiusi il portone e risalii velocemente le scale, rischiando di fare cadere le pizze, avevo troppa fame.

Quando rientrai in casa trovai Diego che apparecchiava.
A torso nudo.

" Non hai spento i termosifoni prima, avevo troppo caldo. " Sorrise mentre metteva forchette e coltelli.

In quel momento, salì il caldo pure a me.

" Diego, ti sei misurato il diabete? Ti devi cambiare anche l'ago del diffusore.. " Entrai e chiusi la porta, cercando di cambiare argomento.

Il diabete è sempre stato il nemico numero uno di Diego, era solo da pochi anni che aveva imparato davvero a conviverci.
Teneva sempre un diffusore attaccato nella parte basse dell'addome, variando sempre il lato.
Lo toglieva solo ogni tanto, quando magari andava al mare.
Qualche volta lo avevo beccato davanti lo specchio, con la maglietta sollevata, a fissarlo. Lo guardava con odio e delusione, come se il diabete se lo fosse causato lui, con le sue mani. Combatteva ogni giorno con se stesso e con l'idea che quell'affarino l'avrebbe avuto addosso per sempre.

Diego sospirò rassegnato, era scocciato di dover ripetere quella procedura ogni volta che mangiava qualcosa. Si trascinò vicino al comò e tirò fuori tutti gli attrezzi che gli servivano: l'ago nuovo e l'insulina da inserire nel diffusore. Poi tornò verso il tavolo, brontolando.

Risi a quella scena che faceva ogni santa volta e andai a togliere le pizze dalle scatole, per metterle sui piatti.
Mentre buttavo via i cartoni, sentì Diego abbracciarmi da dietro e stringermi forte. Sentii il suo petto nudo aderire perfettamente con la mia schiena, nonostante la maglietta. Lui era molto più alto di me e mi sovrastava tranquillamente.

" Ti voglio tanto bene.. " Sospirò, dondolandosi.
" Domani andiamo a prendere il resto delle tue cose, voglio che tu stia davvero qua con me.. "

Sospirai anche io, pensando a quanto fosse incosciente. Lui riusciva a mantenere la casa grazie al suo lavoro da cameriere, ma in due le spese raddoppiavano ed io non lavoravo ancora.
Avrei fatto solo da peso.

" Cercherò un lavoro.. " Gli dissi, lasciandomi dondolare da lui.
" Almeno ti posso aiutare seriamente."

Lo sentii ridacchiare. Era molto più rilassato di prima.
Io in compenso ero più preoccupata, come faceva a non pensare che sarei stata solo di impiccio?
Lui era davvero bello e single. Se si fosse trovato qualcuna? Come avrebbe fatto?

Diego interruppe i miei pensieri dandomi un bacio sulla spalla scoperta facendomi mancare il respiro. Mi agitavo con poco e averlo dietro a torso nudo non mi aiutava, anzi. Fortunatamente si staccò per poi tirarmi con se verso il tavolo.

" So che stai pensando a come devi fare a rompermi meno i coglioni, ma tanto li rompi ugualmente, quindi non ci pensare e mangiamo. "
Rise, facendo il simpatico.

Sì, tutta la preoccupazione era già passata. Chissà a cosa aveva pensato, per ritornare così tranquillo.

Presi i piatti e mangiammo, in tutta tranquillità, Diego era tornato spiritoso come al solito.

" Posso farti una domanda? " Chiese, mentre posava i piatti lavati.

" Dimmi.. " Ero già pronto ad una delle sue stronzate perciò mi misi comoda sul divano ed aspettai la domanda.

" Sei vergine? " Disse, appoggiandosi alla cucina a braccia incrociate.

" Ma sei serio? " Lo guardai, incredula della domanda, arrossendo leggermente.

Lui era sempre stato più avanti di me, in tutto. Ne sapeva più di me su tante cose e tra queste c'era il sesso. Io, dal mio canto, ero sempre stata con Diego e il suo gruppo, non avevo mai dato importanza a chi cercava di avvicinarsi a me.
Parlavo sempre con i soliti: oltre Diego c'erano solo Gionata, Mario e Mirko.

" Sono il tuo migliore amico, me lo puoi dire tranquillamente. " Continuò, ricominciando a ridacchiare.

Sbuffai e roteai gli occhi, sapevo che voleva semplicemente sapere che c'era un altra cosa in cui era più avanti di me.
Poi, l'illuminazione.

" No, non sono vergine. " Dissi, soddisfatta.

Diego strabuzzò gli occhi, non aveva sentito quello che si aspettava di sentire.

" E con chi l'hai persa, scusa? " Scosse la testa, convinto che la mia fosse una presa in giro.

Ed in effetti, lo era.

" Con Gionata. "

Avevo appena sparato la stronzata del secolo.

———————
Spazio Autrice

Eccoci qua, terzo capitolo!
Intanto per prima cosa: grazie, grazie mille! Siamo arrivati a 100 visualizzazioni con due capitoli e la cosa mi rende estraneamente felice!
Come vi è sembrato questo capitolo?
È un po' di passaggio, però almeno ho inserito Gionata nel migliore dei modi, dovete ammetterlo!
Fatevi sentire con le stelline ma sopratutto con i commenti!
Un bacione

-Nur

Ps: passate a leggere ' Equilibrio ' di Alexa_Wrong

La teoria della musica - IZIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora