Long Island

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" Vaffanculo! " Urlai, facendolo sussultare.

Mi alzai dal divanetto, inviperita. Mi sentivo illusa davvero.

L'ennesima presa per il culo.

Andai verso la porta sistemando il giubbotto e afferrando al volo la borsa non degnando Gionata neanche di uno sguardo.
Esitai un attimo, solo per vedere che cosa avrebbe avuto intenzione di fare.

Niente, non si era mosso.

Fanculo due volte, pensai.
Risistemai ancora la borsa ed uscii di casa, fiondandomi velocemente per le scale.
Alcune lacrime scesero involontariamente, come una stupida.
Anzi io ero stupida, lo ero davvero.
Scossi la testa, avevo fatto un altra cazzata e mi sarei dovuta arrendere all'idea.
Uscita dal palazzo una corrente di aria gelida mi investì.

" Cazzo.. " Dissi mentre una, due, tre gocce d'acqua mi colpirono in faccia.

Iniziò a piovigginare ed io maledii il cielo, per costringermi a restare immobile sotto il porticato.

" Cazzo, pensavo che te ne fossi già andata.. " Gionata arrivò con il fiatone, preoccupato.

Non mi girai neanche, mi limitai a socchiudere gli occhi mentre con i pollici asciugavo velocemente la linea bagnata lasciata dalle lacrime.
Mi raggiunse velocemente e mi abbracciò forte, baciandomi la testa raggiunta facilmente grazie alla sua altezza.

" Volevi sapere cosa siamo giusto? " Sussurò tenendomi stretta.

" Hai detto bene: volevo. " Sbuffai, seccata.

Mentre dentro c'era tutt'altro che seccatura.

" Nah, non è vero.. " Mi spostò i capelli da un lato e mi baciò il collo.
" Lo vuoi sapere ancora. "

Mi girai, guardandolo negli occhi, seria.
Cercavo, cercavo qualcosa dentro gli occhi di Gionata, qualcosa che mi dicesse che stava mentendo, qualcosa che mi avvertisse.

Ma non trovai nulla.

" Vuoi stare con me? " Disse, spezzando il silenzio.

Le farfalle nello stomaco si risvegliarono, alleggerendo l'enorme peso che mi portavo da qualche giorno.

" Sì.. " Sussurai mentre l'emozione mi causò altre lacrime.

Ci baciammo, lasciando perdere il mondo intorno a noi, fottendocene se pioveva.

" Neanche ci credo.. " Sospirò felice, appoggiando la sua fronte sulla mia.

" Qualcuno doveva pur fare un po' di volontariato.. " Scherzai, ritornando a baciarlo.

C'eravamo noi due e basta.

——————

" Ma dove si è cacciata? " Chiesi a Mirko mentre mi guardavo intorno.

" L'ho vista uscire un attimo con Gionata.. " Sospirò, seccato. Sapeva come mi stavo per sentire.

Mi misi a sedere davanti il balcone, stanco. Una pioggia leggera aveva iniziato a cadere su Calvairate rovinando il tramonto e facendo rintanare gli uccellini negli alberi, al sicuro.
Mirko trascinò rumorosamente una sedia, facendomi ridacchiare.

La teoria della musica - IZIWhere stories live. Discover now