Love will tear us apart

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" Diego, loro stanno tornando ma tu calmati e fattene una cazzo di ragione, non voglio litigi! " Mirko aveva appena chiuso la chiamata e già ricominciava ad urlare incazzato.

Annui, sconfitto. Tanto cos'altro potevo fare? Ormai era andata.
Cercai di tranquillizzarmi, non volevo che Diana scappasse più da me.

Ma avrei dovuto davvero accettare lei e Gionata?

Sentì bussare alla porta delicatamente, era lei.

" Ehi.. " La salutai dolcemente, senza neanche guardare Gionata.

" Ciao. " Mi scansò ed insieme a lei entrò pure Gionata, in silenzio.

" Ho bisogno di parlarvi, subito. " Mirko non volle sentire ragioni e li tirò con loro nella camera da letto.

" Mirkò è sempre stato così protettivo nei nostri confronti.. " Mario ridacchiò, sistemandosi il ciuffo.
" Ci saremo mandati a cagare molto tempo fa se non ci fosse stato lui. "

" Mirko ha risolto sempre tutto.. Ma non puoi mettere un cerotto ai sentimenti. " Feci una smorfia, sconfitto.

" Diego, passa tutto. Trovatene un'altra, ci sono trecento ragazze qua a Cogoleto che ti vengono dietro. " Sbuffò, stanco. Era da quasi due ore che ripeteva le stesse identiche cose.
" Fattene qualcuna, magari ti innamori. "

" Felice che per te sia così facile. " Gli sorrisi in modo visibilmente falso.

" Dobbiamo uscire stare, forza! " Mirko uscì dalla stanza seguito da Diana e Gionata, come se non fosse successo nulla.

Nessuno parlò più, misi un po' di musica trap ed iniziammo tutti a prepararci per uscire.
Cercavo continuamente di incrociare lo sguardo di Diana, ma lei era attaccata a Gionata e non mi degnava neanche per sbaglio.

Forse stavolta avevo esagerato ma un patto rimane un patto.

Dopo un'ora e mezza circa eravamo tutti pronti per uscire, con la macchina di Mirko saremmo andati a Genova, al centro.

In macchina ci fu un silenzio tombale, nessuno si azzardava a parlare. Davanti c'erano Mirko e Mario, dietro io, Diana al centro e Gionata.
Dopo un po' provai ad accarezzarle la coscia, mi avrebbe dato quell'attimo di attenzioni che cercavo da tutta la sera.
E invece no, appena appoggiai la mia mano sopra la coscia la levò istantaneamente, fulminandomi con lo sguardo.
Gionata notò tutto e ridacchiò, allargò il braccio e Diana si buttò a capofitto sul suo petto, abbracciata da lui.

" Fanculo. " Pensai. Questa era la piccola vendetta di Diana per essermi comportato da stronzo.

Non so bene cosa mi desse più fastidio di quell'azione: lei che mi ignorava o che stava abbracciata a Gionata?

Fanculo, due volte.
No, non ero geloso. Se la possibilità che lei e Gionata si mettessero insieme era così elevata, io non avrei fatto nulla per impedirlo.

Ma se Gionata la facesse soffrire, l'apocalisse in confronto a me sarà nulla.

Li guardai un'ultima volta mentre stavano abbracciati e poi chiusi gli occhi mentre mi appoggiavo al finestrino, me ne sarei fatto una ragione.

Quella sera Genova era incredibilmente stupenda: le vie centrali erano piene di gente che andava in su e in giù, facevamo slalom tra ubriachi e drogati nei vicoli.

La teoria della musica - IZIWhere stories live. Discover now