Liar Game

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Passarono due mesi da quella volta.

Io e Diego parlavamo pochissimo,
scambiavamo qualche parola solo per le cose fondamentali.

" ' La bolletta l'hai pagata? ' ' Si deve fare la spesa? ' ' A chi tocca oggi fare le pulizie? ' " erano le uniche frasi che ci rivolgevamo, ogni volta, sguardo basso, nessuna eccezione.

Non mi aveva più chiesto come stavo, se ancora pensavo a quella volta, se ancora provassi qualcosa per lui.

Di tanto in tanto tornava a Genova, per finire di incidere il suo secondo mixtape, e Gionata veniva a farmi compagnia.
Veniva a riempire quel vuoto che lasciava Diego e puntualmente non era capace di colmarlo fino all'orlo.

Ovviamente, non sapeva nulla.
Non sapeva di quel pomeriggio, non sapeva di quel tradimento, non sapeva dei miei sentimenti nei confronti di Diego, non sapeva niente di niente.

E io stavo male, stavo malissimo.

Ero una bugiarda, su tutti i fronti.

Mentivo anche a me giorno per giorno, cercando di convincermi ad amarlo.
Lui era innamorato perso, faceva di tutto per me e mi sentivo una merda a non potergli dare ciò che si meritava.

A me piaceva, piaceva davvero e farlo soffrire faceva soffrire in primis me, uccidendomi poco a poco dentro.

" Allora io vado eh.. " La voce di Diego mi risvegliò dai miei pensieri. Sprofondai maggiormente tra le coperte, accoccolandomi meglio sul divano.

" Quando torni? " Chiesi, guardandolo.

" Due, tre giorni.. Ormai ho finito. " Mi spiegò, senza degnarmi di uno sguardo.
" Ci vediamo tra qualche giorno. "

" Ciao.. " Dissi piano, tristemente, mentre metteva lo zaino sulle spalle.

Non si guardò indietro ed uscì di casa, chiudendo la porta.

Guardai il cellulare, scorrendo le varie notifiche: Gionata che mi chiedeva verso che ora potesse venire e Mirko che invece aveva già deciso, stava venendo.
Sbuffai, per quanto lo volessi bene, ultimamente era troppo curioso, ed io non gli avrei mai detto cosa fosse successo quel pomeriggio.

Chiusi gli occhi, mentalmente stanca e mi addormentai, cullata dal suono della pioggia che bussava sulle finestre.

——————

" Quindi che fai sto pomeriggio? " Mario buttò fuori il fumo, sorriso sornione sulla faccia.

" Sto aspettando che Diana mi risponda, pensavo di andare da lei. " Gli tolsi la canna dalle mani, ridacchiando, era già strafatto.

" Ma avete già fatto? " Poggiò la sua testa sul cuscino, accomodandosi meglio su quel vecchio divano.

" No.. È vergine, lo sai. " Lo guardai divertito mentre cercava una posizione comoda per rilassarsi ancora di più.
" Ci voglio andare piano. "

" Sai, Alessia mi aveva chiesto di te.. " Si allungò verso il tavolino per afferrare la Sprite.
" Così, solo per informarti.. "

" No Mario, faccio sul serio, davvero." Scossi la testa, tendeva a diventare diverso quando era in botta.
" Perché non la fai conoscere a Mirko? Magari si piacciono. "

" Mirko dici? " Bevve un sorso.
" È single da un sacco in effetti. "

" Bingo. " Risi, la bottiglietta verde faceva contrasto con gli occhi arrossati.

La teoria della musica - IZIDär berättelser lever. Upptäck nu