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Questa mattina a lezione non sono riuscita a seguire nemmeno un minuto. L'immagine di Talia che con le sue viscide mani toccava Ryan mi ha tormentato per tutto il tempo. Adesso che sono sulla strada di casa, sono tentata di fare un salto da Ryan.
<< Alexa! >> mi sento chiamare e mi volto.
Walter sta correndo verso di me.
<< Hei... >> dico con un filo di voce.
Quando ormai mi è vicino, mi passa una mano lungo tutto il braccio:
<< Amica, che ti è successo oggi? Eri distratta e nell'ora di pranzo non hai aperto bocca. >> chiede.
Gli sorrido. È così dolce. Si preoccupa sempre degli altri.
<< Si nota così tanto? >> faccio spallucce e lui annuisce.
<< Non mi dire che è ancora per ieri sera... >> commenta.
Sospiro rumorosamente: << Si. >>
<< Alexa, ma Ryan non... >>
Lo interrompo alzando una mano,
<< Walter... Ryan poteva benissimo togliersela di dosso, ma non lo ha fatto, io non so cosa gli sia preso.
Perché... >>
<< Alexa, Ryan ti ama e non ti tradirebbe mai. >>
Scuoto la testa: << Non essere
gelosa. >>
Incrocio le braccia al petto: << Non sono gelosa, Walter... >> dico e lui scoppia a ridere.
<< Si vede lontano un miglio che sei gelosa. Non devi. Sei fantastica e Ryan ti adora. È fortunato ad averti, magari la trovassi anche io una come te. >> Ridacchio per il suo invano tentativo di tirarmi su, ma il fatto è che io non sono così fantastica come dice.
<< Walter, tu devi trovare una ragazza migliore di me, io non sono perfetta, non lo sono per niente. >>
Mi guarda di traverso disapprovando ciò che ho appena detto e io scoppio a ridere.
<< Facciamo il tratto a piedi
insieme? >> chiede e io annuisco.
Ryan aspetterà.
Lungo tutto il tragitto, parliamo del più e del meno, e dato che eravamo sull'argomento - data la sua riflessione sul trovare una ragazza fantastica - gli io chiesto se c'era qualcuna che gli interessava.
<< Ci sarebbe, ma è troppo piccola. >> mi ha detto con un sorriso stampato sulle labbra.
<< E chi sarebbe? >>
<< Jamie Connor. È del primo
anno. >> ha confessato.
<< Walter fatti avanti. Se ti piace... Cosa ti importa dell'età. >>
Non può rinunciare solo per la differenza di età - che poi non sarebbe nemmeno troppa -
È uno stupido numero a cui tutti non dovremmo fare caso. Perché come si dice: in amore età, distanza, altezza, peso, è solo un dannato numero.
Rientro a casa e mia nonna ha già preparato il pranzo.
<< Vieni tesoro. >>
Sventolo in aria la borsa facendole capire che vado a posarle in camera e poi vado subito a mangiare, e lei annuisce.
Il cellulare vibra nella tasca dei miei jeans e lo prendo. Il mio cuore comincia a tamburellare nel petto: è Ryan.
Lo prendo e rispondo immediatamente: "ciao"

"Ciao..." lo sento sussurrare con tono dolce.
Sentire la sua voce mi fa sorridere e sospirare di sollievo.

"Stai bene?" Chiede. Sento un po' di esitazione.

"Si..." dico poco convinta.

"Credevo non mi avresti risposto. Ieri sei andata via come una furia."
Alzo gli occhi al cielo al ricordo di ieri sera.

"Ryan..." comincio, ma lui mi interrompe.

"Non ti ho cercata perché ho immaginato che volessi stare da sola."
Ormai mi conosce bene.

"Mi dispiace, ma Talia..."

"Talia non è niente per me." Mi interrompe ancora.

"Non mi piace."

"Fa parte del gruppo, ne ha sempre fatto parte. Tu..."

"Io sono quella che è arrivata seconda. Ho capito. Quindi devo starmene zitta. Ho capito." Dico seccata.

"Non hai..." non gli do il tempo di aggiungere altro e riattacco.

Lascio il cellulare in camera e raggiungo mia nonna in cucina.
<< Va tutto bene? >> mi chiede.
Mi siedo accanto a lei e forzo un sorriso: << Potrebbe andare meglio ma non è così. >> borbotto.
Mi guarda dispiaciuta e mi chiede se ho voglia di parlarne e io scuoto la testa.

Finito il pranzo, mi chiudo in camera a studiare - almeno quello che riesco a fare - ma poi la mente comincia a vagare a caso.
Mi ritorna in mente l'incontro con Ryan. È davvero incredibile che siano passati già sei mesi. Poco a poco è riuscito a farmi aprire come nessuno ha mai fatto, ho raccontato a lui cose che non avevo mai raccontato a nessuno.
Decido di richiamarlo e scusarmi, gli chiedo di vederci e lui mi dice di raggiungerlo a un bar in città.
Comincio a prepararmi, prendo la borsa ed esco di casa.
<< Non tornare tardi. >>
<< Non tornerò tardi nonna... >> dico mentre esco e chiudo la porta d'ingresso alle mie spalle.
Cammino a passo svelto verso il bar che mi ha detto Ryan. Non vedo l'ora di riabbracciarlo e baciarlo; ma non appena metto piede in questo orribile bar, la signora gelosia mi si presenta di nuovo.
Mi acciglio e a passo spedito cammino verso Ryan e i suoi amici.
Talia gli sta accanto e gli di sta buttando addosso - di nuovo - e Ryan non fa niente per scacciarla - di nuovo - e io sono nera dalla rabbia - di nuovo -
Mi precipito da loro e prendo Ryan per un braccio trascinandolo via con me.
<< Alexa! Che fai? >>
Non appena siamo fuori il bar, incrocio le braccia al petto e lo guardo in cagnesco.
<< Credevo avessi capito cosa mi infastidisce! >> sbraito e le persone presenti si voltano a guardarmi.
<< Calmati, Alexa. >> cerca di tranquillizzarmi, ma quello che ottiene e l'effetto contrario.
<< Io non mi calmo perché tu non capisci e allora mio caro Ryan sai cosa ti dico? Se non ti da fastidio che quella stronza ti si butti addosso, fatti quella! Con me hai chiuso! >> sbotto e Ryan impallidisce in volto.
<< Io non mi faccio Talia perché non è lei che voglio e comunque io non ho mai usato questo termine. Io ti amo. >>
Faccio un passo in avanti e gli mollo un ceffone: << Non mi interessa! >>
Mi guarda sconvolto senza dire una parola, poi schiude le labbra e dice:
<< Se è questo che vuoi... È finita. >>
Non credevo che sentirglielo dire mi avrebbe fatto male. Sono stata io a mollarlo, ma sentire pronunciare quelle  due parole da lui fa male. Tanto male.
<< Okay. Abbiamo chiuso. >> confermo orgogliosa ma con il cuore a pezzi e le lacrime che minacciano di sgorgarmi dagli occhi.
Ryan mi lancia un ultima occhiata e poi se ne va.
Mi volto di spalle e le lacrime che avevo trattenuto, scorrono sul mio viso.
Comincio a correre verso casa e il mio cuore cade a pezzi, si frantuma, si disintegra sempre di più ad ogni passo che faccio per allontanarmi fa Ryan.
Lo stesso cuore che era a pezzi, lui me lo ha curato, e lui stesso lo ha spezzato. Ha curato le vecchie cicatrici ma ne ha create di nuove.

Sei l'errore che rifarei{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora