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Per i seguenti due giorni Ryan non l'ho visto, Camille non mi si è avvicinata, nemmeno di nascosto. 
Be', era quello che volevo, no?
Non volevo essere sua amica solo fuori scuola e per giunta solo a casa mia...
Ma non volevo che Ryan si allontanasse da me.
<< Ti va un po' di purè? >> la voce di mia nonna interrompe i miei pensieri.
Guardo il piatto di verdure davanti a me, poi guardo mia nonna e scuoto la testa. Sospiro.
<< Tesoro, cos'hai? >> il tono di mia nonna sembra molto preoccupato.
In effetti...
Sono due giorni che si e no ho mangiato solo un piatto di pasta.
E queste verdure non mi vanno per niente, come d'altronde il purè di patate - che adoro -
<< Niente, mi sento solo un po' giù. >> dico solamente.
In realtà sono giù di morale per la proposta di Camille. Mi ha fatto sentire inutile, il suo "potremmo fare due chiacchiere qui da te di tanto in tanto", mi ha fatto sentire... Di poco valore.
Ha così poca considerazione di me?
Ma di cosa meraviglio? Perché me lo chiedo poi? È ovvio.
E il mio passato non è d'aiuto. Per niente.
<< Me ne vado a letto, credo sia meglio. >> mi alzo da tavola, e prima di chiudere la porta della mia camera, sento mia nonna sussurrare qualcosa, ma non capisco cosa.
Chiudo la porta e mi poggio con le spalle contro, respiro profondamente e chiudo gli occhi.
Guardo l'ora sul cellulare: 21:10.
Indosso il pigiama e mi metto a letto.
"<<Alexa, non voglio più vederti. Quello che hai fatto non mi piace. >>"
<< Blake no, ti prego. Non farlo. Non anche tu... >> il mio tono è disperato.
Non voglio che il prossimo a voltarmi le spalle sia proprio il mio ragazzo.
Scuote la testa e agita le braccia in aria: << Avrei dovuto lasciarti molto tempo fa, sei una stronza! >> mi urla in faccia, e i miei occhi si riempiono di lacrime.
<< Blake, ti prego! >> strillo, ma lui se n'è andato."
Mi sveglio di soprassalto mettendomi a sedere sul letto. Ho il respiro affannato. Il mio petto si alza e si abbassa velocemente. Mi manca l'aria. Cerco di calmarmi respirando lentamente.
Ma a ogni respiro, mi sento un po' più male. E scoppio a piangere.
Mi alzo dal letto e corro in bagno per sciacquarmi il viso, poi in cucina per prendere un bicchiere d'acqua.
Mi siedo mentre bevo la mia acqua, e ripenso al sogno che ho fatto.
No, non era un sogno. Blake mi ha davvero detto quelle cose.
<< Alexa... >> sussulto sentendomi chiamare. Ero così immersa nei miei pensieri che non mi sono nemmeno accorta che mia nonna si fosse alzata.
<< Nonna... >> sussurro bevendo un altro sorso.
<< Tesoro, stai bene? Come mai sei sveglia? >> chiude. Mi accarezza da sopra i capelli.
Sospiro. Guardo le mie mani che tengono stretto il bicchiere.
<< Mi sono svegliata e avevo sete. >> mento. Non voglio dirle del sogno...
<< Tu? >>
Mi sorride: << Anche io avevo sete. >>
Annuisco e seguo con lo sguardo ogni movimento che fa: apre il frigorifero, prende la bottiglia d'acqua, poi un bicchiere e la versa dentro. Posa su nuovo l'acqua nel frigorifero e viene a sedersi accanto a me con il bicchiere tra le mani.
Restiamo in silenzio per qualche secondo senza dire niente.
<< Tesoro, sai che puoi parlare con me? Cosa è successo? Perché ti sei svegliata? >> chiede.
Abbasso gli occhi sul bicchiere, aspetto un po' a rispondere, poi dico: << È tutto okay. Come ti ho detto mi sono svegliata e avevo sete. Nient'altro. >>
Socchiude gli occhi come a studiarmi, poi annuisce.
<< Io ritorno a letto. >> finisce di bere l'acqua e poi va via.
Io resto per altri dieci minuti, poi ritorno a letto anche io.
Mi stendo e mi copro con le coperte.
Mi volto verso la finestra e guardo fuori. Il cielo è sereno e si vedono le stelle. Resto a guardare questa meraviglia fino a quando i miei occhi si chiudono.

Questa mattina mi alzo con un gran mal di testa. Non capisco come sia possibile, io non ho mai mal di testa. Almeno fino ad ora!
Entro in cucina dopo essermi lavata e preparata.
<< Buongiorno. >> saluto non appena faccio il mio ingresso.
Mia nonna sta lavando le tazze, mio nonno invece sta bevendo il latte, e quando posa la tazza sul tavolo per salutarmi, non riesco a trattenere una risata.
<< Che ho detto? >> chiede confuso.
Ridendo mi passo un dito sui baffi:
<< Hai i baffi. >> dico.
Annuisce: << E allora? Li ho sempre... >>
Scoppio ancora di più a ridere e la testa fa ancora più male: << Hai i baffi di latte sui baffi... >> dico.
Il nonno prende un tovagliolo per pulirmi e io mi prendo la testa tra le mani.
<< Tutto bene? Non ti senti bene? Cos'hai? >> mio nonno sembra preoccupato.
Scuoto la testa massaggiandomi le tempie: << Solo un po' di mal di testa. >>
Mia nonna mi si avvicina e si porta le mani sui fianchi: << Solo? Tesoro non puoi andare a scuola con il mal di testa. Vuoi un'aspirina? >> chiede.
Mi siedo e annuisco.
La vedo correre verso il bagno, per poi tornare dopo pochi secondi con l'aspirina tra le mani.
Me la prepara e mi porge il bicchiere e la bevo.
<< Dovrebbe fare effetto tra qualche minuto, aspetta un po' e poi te ne vai. >> dice.
Guardo l'orario e no, non posso aspettare.
<< Devo andare, o rischio di arrivare in ritardo e rimanere fuori. >> mi alzo e prendo la mia roba, poi esco.
Comincio a camminare a passo svelto, quanto d'un tratto mi sento chiamare.
<< Alexa! Aspetta! >>
Mi fermo e mi volto.
<< Ryan... >> quasi mi viene da piangere. Credevo ce l'avesse con me per quello che ho detto a sua sorella.
Mi viene incontro.
<< Ti accompagno, ti va? >>
Abbasso lo sguardo, << Non ti sei fatto più vedere né sentire... >>
Annuisce: << Lo so, scusa. Ma ho avuto da fare con la band. L'ho detto ai miei e ora stiamo girando un po' di più per i locali. Credo che un giorno partiremo per fare la serata chissà dove. >> dice entusiasta.
Sorrido: << Sono felice. >>
<< Allora, ti accompagno? >>
Sospiro: << Mi faresti un grosso favore.  >> mi prende la mano e mi porta con se alla macchina.
Salgo e chiudo la portiera, poi lui sale accanto a me al lato guida.
Allacciamo le cinture e mette in moto per poi partire.
Nessuno dei due apre bocca. Non capisco perché ci sia questo imbarazzo.
<< Credevo fossi arrabbiato con me perché non ho accettato la proposta di tua sorella. >>
Ryan si volta a guardarmi, << No! Perché? Alexa, ascolta. Mia sorella ha sbagliato. A me sarebbe piaciuto, davvero, tanto, se foste diventate amiche, ma non come dice lei... Quindi no, non pensarlo nemmeno. >>
Mi prende la mano e torna a posare lo sguardo sulla strada avanti a se.
<< Okay. >>
Sono felice di aver capito male.
Non voglio perdere la sua amicizia.

Sei l'errore che rifarei{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora