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<< Coraggio! Sbrigati! Faremo tardi se continuerai così! >> dico.
<< Piccola, dammi tempo! >> alza la voce e poi mi sorride.
<< Io non ti dico di sbrigarti per prepararti. >>
Lo guardo scioccata. Non aveva mai alzato la voce con me, beh... Fino ad ora.
<< Vado da sola. >> dico e mi affretto ad uscire dalla sua camera, ma mi afferra per un braccio bloccandomi. Resto di spalle e fisso la porta davanti a me: << Mi dispiace. Scusa, non avrei dovuto alzare la voce. >>
Mi volto: << Non lo avevi mai fatto. >>
Annuisce dispiaciuto, si guarda le mani e sospira: << Lo so, scusa. >>
<< Non mi va di litigare. >> mi avvicino e gli prendo il viso tra le mani.
<< Nemmeno a me. >> poggia la fronte alla mia e poi me la bacia.
<< Dammi cinque minuti e
andiamo. >> dice con tono calmo.
Annuisco e gli dico di voler usare un momento il bagno, così mentre io mi dirigo verso quest'ultimo, lui finisce di prepararsi.
Chiudo la porta del bagno a chiave e mi posiziono davanti il lavandino, mi guardo allo specchio un attimo, poi apro la fontana e faccio scorrere l'acqua.
Nonostante abbia il trucco, me ne spruzzo un po' sul viso. Mi sento mancare l'aria. Non so, ma la reazione di Ryan mi ha scossa un po' e non ne capisco il motivo.
Qualcuno bussa alla porta e io sussulto per lo spavento.
<< Piccola, andiamo? >> la voce di Ryan.
Asciugo le mani e mi sistemo un po' il trucco colato per via dell'acqua.
<< Arrivo. >> dico.
Mi risistemo i capelli, do un'occhiatina al vestito per vedere se va tutto bene e poi esco dal bagno.
Me lo ritrovo davanti che mi guarda con un sorrisetto sul volto.
Mi bacia sulla guancia e all'orecchio mi sussurra: << Ti ho già detto come sei bella con questo vestito? >>
No. Non credo l'abbia notato fino ad ora.
Indosso un vestito stretto in vita e corto fin sopra le cosce con i colori della terra, lo scollo a barca, maniche a tre quarti e in vita porta una cintura di cuoio. Indosso un paio di décolleté e un po' di trucco. Blush, matita e mascara.
Anche se credo ormai non ci sia più niente. L'acqua deve aver quasi tolto tutto.
<< Non importa se me lo hai detto o no. >> rispondo brevemente.
Lui mi guarda spiazzato, poi annuisce confuso.
<< Okay, allora andiamo? >>
Annuisco ed usciamo. Con una mano dietro la schiena, mi accompagna dolcemente alla macchina, mi apre la portiera e mi fa salire.
<< Andiamo. >> dice una volta salito al lato guida, mette in moto e parte.
<< Devi dirmi tu dove andare, non conosco la strada di casa della tua amica. >> spezza il silenzio.
Mi volto nella sua direzione, poi guardo la strada.
<< Continua sempre dritto, all'incrocio gira a sinistra sulla Union Street e ancora dritto. Ti dico io dove girare. >> rispondo con tono serio.
Annuisce e segue le mie indicazioni.
<< È una festa in particolare? >> chiede. Credo lo abbia chiesto solamente perché vuole fare conversazione, non credo gliene importi davvero.
<< No, Ryan. È una semplice festa in casa. >>
<< Ah, okay. >>
Gira a sinistra sulla Union Street e poi continua lungo la strada.
Mi guardo intorno per ricordare esattamente dove abita.
<< Gira qui! >> strillo all'improvviso.
Ryan giro bruscamente nella traversa e finisco con la spalla contro il finestrino.
<< Ahi! >> mi lamento. Me la massaggio.
<< Parcheggia qui. >> gli indico i posti auto.
Ferma la macchina, e una volta spento il motore si volta verso di me con un'espressione furiosa.
<< Ma sei stupida?! Fortuna che non avevo una macchina dietro o avremmo rischiato di farci urtare! >> ringhia.
Mi volto di scatto e con lo stesso tono gli rispondo che dato che non sono più andata a casa sua da quando mi hanno rinchiusa in quella maledetta clinica, non ricordavo bene la traversa.
Abbassa lo sguardo e si scusa con me.
<< Lascia perdere. >> dico e apro la portiera per scendere da questa maledetta auto.
Mi avvio verso casa di Claire, quando Ryan mi supera  e sbarrandomi la strada mi si piazza davanti.
<< Hai per caso le tue cose? >>
Lo guardo furiosa, porto le mani sui fianchi e sposto il peso da una gamba all'altra.
<< E tu? Ti stai esercitando per il canto lirico, o hai anche tu le tue cose? >>
Lo vedo sussultare.
<< Mi dispiace. Avevo detto che non avrei più alzato la voce, ma tu... >>
<< Sono irritante. >> finisco la frase al posto suo.
Lui scuote la testa ma io so che era questo che intendeva dire.
<< Se sono così irritante questa sera, allora stammi alla larga. >> dico e lo supero per entrare in casa.
Cerco Claire e le ragazze e le saluto.
<< Cos'hai? >>
Incrocio le braccia al petto e sposto il peso da una gamba all'altra e lancio un'occhiata a Ryan che è appena entrato in casa e si sta guardando intorno.
<< Niente. >> dico. << Ciao Claire. Scusami se non ho portato niente. >> dico. Ho completamente rimosso l'idea che avevo di portare qualche bibita o qualcosa da mangiare.
Lei scuote la testa e mi dice che non importa, e dice: << sinceramente è meglio così. Siamo pieni di bibite e di cibo. Resteranno molti avanzi. >>
Annuisco. Sospiro e mi guardo intorno. Non so perché lo sto cercando se sono arrabbiata con lui.
<< Avete litigato? >> chiede.
Mi volto di scatto e rivolgo la mia attenzione su di lei.
<< Eh? >>
Fa cenno verso Ryan, e quando mi volto vedo che guarda nella mia direzione.
<< Ah, niente di grave. Un piccolo litigio. >> spiego brevemente.
Lei annuisce, poi mi chiede se ho voglia di bere qualcosa, e io le dico che mi va una Red Bull.
<< Te la prendo subito, aspettami
qui. >>
Annuisco e la ringrazio.
La guardo allontanarsi, e quando mi volto dall'altro lato vedo Ryan venire verso di me. Cammina svelto, deciso, e con le braccia lungo i fianchi.
<< Posso parlarti? >> mi domanda.
Mi volto a vedere se Claire arriva con la mia bibita, ma niente.
<< Ti prego. >> insiste.
Sospiro e incrocio le braccia al petto.
<< Cosa vuoi dirmi? >>
Si passa le mani tra i capelli e alza gli occhi al cielo, << Non qui. Troviamo un posto più tranquillo. >> mi prende la mano ma io la tiro via e incrocio le braccia al petto.
<< Puoi benissimo parlare anche qui, non c'è bisogno di appartarci. Non sentirà nessuno. >>
Ryan serra la mascella e mi fissa furioso dritto negli occhi.
<< Alexa... >> ringhia.
Inarco un sopracciglio. Ma che gli prende?
Mi prende di nuovo il braccio e questa volta serra la presa, mi tira e quasi gli finisco addosso, << Okay, okay. Ho capito. >> cerco di divincolarmi.
Mi guarda, poi guarda la sua mano che stringe forte il mio braccio: << Mi fai male. Mi puoi lasciare? Vengo con
te. >>
Lascia la presa e io prendo a massaggiarmi il braccio un po' arrossato.
<< Tu sei pazzo. >> dico rivolgendogli un'occhiata torva.
Sto per superarlo quando mi sbatta la strada e mi ritrovo con il suo viso a un millimetro dal mio.
Mi cinge con un braccio dietro la schiena e io gli poggio le mani sul petto per spingerlo indietro, ma inutilmente.
<< Sono pazzo, si. Mi fa impazzire l'idea di me e te che litighiamo. Mi fa impazzire questa tua resistenza. Non respingermi, non allontanarmi da te. Ti amo e non riesco a starti lontano. >>
Sussurra dolcemente.
Fisso le sue labbra e lui fa lo stesso.
<< Alexa, sono finalmente riuscita a trovare la Red Bull... >> Ryan guarda alle mie spalle e io mi volto a guardare la mia amica: << Oh, scusate. >>
<< Puoi scusarci? >> chiede Ryan gentilmente e Claire annuisce.
<< Tengo io la tua bibita. >> si rivolge a me e alza la Red Bull.
Annuisco in silenzio e Ryan mi trascina via ancora stretta a lui.
<< Potresti anche lasciarmi, non
credi? >>
Lascia la presa da dietro la mia schiena e mi prende per mano.
<< Io non ti lascio, vieni con me. >>
Continua a trascinarmi e io non riesco a stare al passo per quanto cammina veloce.
<< Ryan non ce la faccio a camminare veloce. >>
Queste dannate, ma fantastiche décolleté che adoro da morire, non mi permettono di andare più veloce di una lumaca.
Di colpo Ryan si ferma, e non so come mi ritrovo caricata sulla sua spalla a testa in giù.
<< Ryan! >> strillo scalciando con i piedi.
<< Tranquilla piccola, non ti faccio cadere. >>
Mi porta in spalla e quando attraversiamo la sala piena di persone, tutte si girano a guardarmi.
Incontro per una frazione di secondi lo sguardo di Blake che mi fissa confuso, e lo distolgo subito. Che imbarazzo!
Non sapevo avesse invitato anche lui. E tra le tante persone che sono presenti a questa festa, chi dovevo vedere, proprio il mio ex, e per giunta mentre sono caricata in spalla al mio nuovo ragazzo.
<< Ryan mettimi giù! >> scalcio i piedi e comincio a colpirlo dietro la schiena.
<< Ryan cosa fai? >> sentire la voce di Camille mi tranquillizza.
<< Tranquilla sorellina, devo solo parlare con la mia ragazza. Torna tra un po'. >> dice, e sento Camille che sta per dire qualcosa, ma non fa in tempo perché Ryan ha ripreso la sua corsa.
<< Ryan, adesso basta! Mettimi giù! >> strillo, e lui fa come dice.
Mi guardo intorno e ci troviamo nel corridoio della casa, proprio di fronte a noi c'è la camera di Claire. Non è cambiato proprio nulla.
<< Cosa ci facciamo qui? >> chiedo.
<< Parlare. >> incrocia le braccia al petto.
<< Qui? >>
Annuisce e sorride. Cavolo quanto lo adoro quando ride in quel modo!
Annuisce e mi fa segno di entrare, proprio in camera di Claire!
Scuoto la testa e incrocio le braccia al petto, poi faccio per andarmene, ma lui mi afferra per un braccio e mi trascina dentro con se.
<< Ryan, ma che ti succede? >>
Lo guardo chiudere la porta e poi girare la chiave nella serratura.
<< Voglio parlare... >>
Sospiro, incrocio le braccia al petto e aspetto che parli.
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