Parte 19 | Avventure.🙈

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"Mamma sbrigati!" urlo sollevando sulle spalle il mio zainetto per poi precipitarmi al piano di sotto.
"Si amore! Eccomi!" strilla lei mentre, come se fosse una modella, scende i gradini.
"Perché ti sei messa i tacchi e ti sei conciata in questo modo? Non dovrai neanche scendere!" chiedo io perplessa trattenendo le risate.
"Lo so ma.. voglio che pensino che la mia bambina sia una per bene!" continua lei ridendo, e malvolendo, coinvolge anche me.
"Dov'è quel tuo amico?" aggiunge poi, mentre si affaccia alla porta per controllare se Thomas stia arrivando.
Mia madre non ha mai saputo di me e Thomas: ha sempre creduto che la nostra fosse una semplice amicizia, ma non credo di volergliene ancora parlare. Per lei sono sempre stata troppo piccola per questo genere di cose, pur avendo 17 anni.
Quando sarà il momento giusto, le rivelerò tutto.
Ad interrompere i miei costanti pensieri fu proprio il moro, che con un docile sorriso stampato in volto, fa ingresso in casa.
"Salve signora" dice poi porgendogli la guancia in cui, successivamente mia madre lascia un bacio.
Lo saluto con un sorriso e lui ricambia, sapendo che davanti a mia madre, non possiamo permetterci di salutarci in altro modo.
"Allora piccoli artisti, siete pronti?" urla poi mia madre mentre, con passo svelto si dirige verso l'uscita agitando in aria le mani come se fosse un mini soldato.
A quella vista non possiamo fare a meno di ridere e, subito dopo, annuiamo seguendola.

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Il viaggio è stato molto tranquillo, certo, ci sono volute ben 2 ore, durante le quali non potevo far niente per paura di far insospettire mia madre sulla mia presunta "solo amicizia" con Thomas, anche se credo lei se ne sia già accorta a giudicare dal modo in cui mi guardava.
Abbiamo ascoltato più e più volte le canzoni sopra le quali pensavamo di piantarci una cover, e mentre la voce squillante della cantante, nel mio caso Ariana Grande si faceva spazio tra i miei timpani, cercavo di seguirla canticchiando leggermente per paura di infastidire il mio compagno di viaggio dai capelli artistici, che tranquillamente si era appisolato.
"Ragazzi voi scendete.. prendo io la vostra roba." Ci informa mia madre per poi aprire le portiere dei posti in cui eravamo seduti io ed il moro.
"Sicura che non voglia una mano? Non mi disturbo" protesta Thomas, nell'invano intento di mostrarsi utile.
"No tesoro, sta tranquillo. Ci penso io!" ribatte mia madre, mentre entusiasta, carica addosso un gigantesco borsone contenente la mia roba.
Arreso al destino che non potrà aiutare data la convinzione di mia madre, Thomas decide di scendere.
La vista che ci accoglie è qualcosa di meraviglioso: un enorme palazzone con su scritto in bella vista "Amici", il contorno riempito di viali fioriti e grandi lampioni non troppo appariscenti.
La cosa mi agita parecchio, finirò in televisione? Beh, ancora non si sa con certezza, le prove da superare saranno pur sempre tante e potrei uscire da un momento all'altro, oppure non riuscire neanche ad entrare.
Decido di mettere da parte la mia negatività ed entrare nel luogo che mi sentirà cantare, provare, soffrire di ansia acuta e magari chissà, conoscere nuova gente.
"Thomas io entro, vieni con me?" urlo al ragazzo dai capelli artistici nell'intento di farmi sentire data la lontananza che ci divide.
A bloccare la sua risposta fu proprio la mia mamma "Tesoro aspetta! Tra poco vado via, che ti costa aspettare altri cinque minuti?" urla a sua volta lei per il mio stesso motivo, mentre continua a scendere bagagli dall'auto.
"Mamma sto in ansia! Fai in fretta!" protesto io sbuffando.
Thomas ride per poi raggiungermi e piazzarsi di fianco a me.
"Pronta?" mi sussurra lui all'orecchio, mentre sfiorandomi la schiena un brivido percorre il mio intero corpo.
"C-credo.." balbetto io per la sensazione appena provata.
"Che succede qui?" Ci interrompe mia madre spezzando l'unico momento dolce che potevamo avere io e Thomas nell'arco della giornata.
Alla sua voce che si fa subito acuta ci rimettiamo affiancati come se non ci conoscessimo, mentre il moro arrossisce leggermente dall'imbarazzo.
"Su avanti entriamo!" strillo poi io con voce tremolante nella speranza di rompere il ghiaccio ed evitare ogni possibile interrogatorio da parte di mia madre.
"Okay.. Rikki, io non posso entrare per cui, ci salutiamo qui." continua lei prima che possa farmi spazio nel gigantesco palazzo, mentre abbassa lo sguardo per cercare di bloccare le lacrime, invano.
"Non piangere mamma, non sto andando in guerra!" dico io per cercare di sdrammatizzare il tutto.
Lei mi accenna un piccolo sorriso per poi portarmi tra le sue braccia, mentre dolcemente mi accarezza i capelli.
Lo faceva anche quando ero piccola: specialmente quando ero triste per qualcosa, mi accarezzava ed in qualche modo, riusciva a calmarmi.
Invece in questo periodo, credo che l'unica cosa in grado di calmarmi quando crollo sia Thomas.
Ricambio la stretta per poi dividerci "Mamma, adesso devo proprio andare" le sussurro poi, e lei annuisce asciugandosi una lacrima con il pollice.
"State attenti, ciao Thomas!" dice poi lasciando un abbraccio anche al ragazzo di fianco a me, che ricambia il tutto con un cenno della mano.
"Si mamma.." ripeto io con far annoiato per poi prendere dal polso il moro e dirigerci all'interno del posto.
Mi dispiace essere stata un po' scortese con mia madre dato che le devo tutto: ma infondo esagera, io e Thomas, essendo minorenni, potremmo tornare a casa spesso. Quindi non penso serva addirittura piangere.
Tralascio questi miei inutili pensieri e attenzioni qualsiasi cosa o oggetto che mi passi davanti durante la mia entrata.
Certo che è un posto fantastico!
"Questa deve essere la sala relax" mi sussurra il ragazzo dai capelli artistici mentre, a peso morto si getta sopra uno dei divanetti.
Ridacchio per poi imitare il suo gesto.
Rimaniamo buttati su quei cosi completamente a caso: lui disteso, ed io sopra di lui. Sembrerebbe una cosa brutta da dire, ma fidatevi, a vederci invece che pensare male, ci prendereste per il culo.
"Thomas, io vado a prendere qualcosa da bere, sto morendo di sete" dico con faccia esausta, e al vedere che annuisce, mi alzo precipitandomi alle macchinette poco distanti.
Caspita, anche le macchinette sono tecnologiche qui! Non riesco ben a capire neanche dove si inseriscano i soldi.
Mi arrendo alla mia incapacità e li infilo nella prima apertura che mi sembra abbastanza decente per delle monetine, per poi schiacciare il numero della bibita in questione.
Ovviamente però, il mio mai na gioia non può permettermi di riuscire a fare qualcosa per bene naturalmente, quindi non esce niente: come al solito.
Mi lamento a vuoto lasciando leggeri calci all'affare che sembra non volerne sapere di collaborare.
"Serve aiuto?" mi fa sobbalzare una voce totalmente estranea alle mie orecchie, così spontaneamente mi giro.
Alla mia vista un ragazzo alto, abbastanza muscoloso, capelli scompigliati e occhi azzurri come il mare: cavolo però, non male!
"S-si, grazie.." balbetto mantenendo il mio sguardo fisso sul suo, che mi guarda come per tranquillizzarmi, e successivamente si abbassa cercando di riparare la macchinetta.
"Niente di grave, hai inserito i soldi nel posto sbagliato, ecco la tua bibita!" aggiunge porgendomi gentilmente ciò che avevo chiesto e, data la mia poca manualità, non ho saputo ottenere.
Mi limito a sorridere in segno di riconoscenza per poi prendere la mia Coca-Cola.
"Comunque io sono Riccardo, piacere." aggiunge lui grattandosi il capo.
Prima che possa aggiungere altro una presenza familiare mi si piazza davanti "Ed io sono Thomas, il suo ragazzo."
E te pareva..

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HAHAHAHAHAHA! Proprio gelosone il nostro Thommy eh?! Che cosa succederà con Riccardo? Nascerà qualcosa o Thomas rimarrà sempre la prima scelta? Eh boh! Lo scoprirete leggendo💗😏

All. || [Thomas Bocchimpani]Where stories live. Discover now