Parte 6 | Out?🌚

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Sono le 10;35 di domenica mattina, è già passata una settimana dall'arrivo di Thomas nella nostra scuola e devo dire che, conoscendolo, è abbastanza simpatico, anche se per il momento, non posso dire di aver ancora un rapporto di vera amicizia.
Domani, ci sarà la nostra prima grande gita di due settimane, ed io non sto più nella pelle di sapere con chi dovrò condividere la camera.
Spero vivamente di doverla condividere con Shady o Nash, ma non mi farebbe neanche tanto dispiacere sapere di dover convivere con Thomas, solamente che con loro ho legato di più e quindi mi sentirei maggiormente a mio agio.
Ieri sera ho fatto le ore piccole proprio per preparare il tutto, lo avrei tranquillamente fatto oggi ma per una volta vorrei sviluppare la mia disordinata organizzazione e magari, approfittare del fatto per uscire un po' pomeriggio senza dover pensare a mille cose da fare una volta rientrata a casa.
Mia madre si è un po'  ripresa ed è già all'opera, in questo momento sta pulendo e credo che lo faccia dalle 7;00 di questa mattina, mentre io alle 11;00 sono ancora sdraiata nel letto a poltrire. Che figlia magnifica.
Decido di alzarmi per iniziare a rendermi utile in qualcosa, ma proprio mentre sto per infilare le pantofole una chiamata mi blocca.
Guardo il mittente: Thomas.
Che cosa vorrà? Per saperlo dovrei rispondere, ma prima ripenso a qualcosa che potrei avergli promesso di fare e di cui, come al solito, mi sono scordata. Ma non mi viene in mente nulla in particolare.
Prima che possa smettere di squillare clicco il tastino verde che mi permette di mettermi in contatto con lui, e la sua voce inizia a percuotermi le orecchie.
"Hei, Rikki..." dice con voce bassa, anche per telefono potrei riuscire ad intuire il suo imbarazzo.
"Ciao Thomas!" dico io entusiasta, sperando di scacciare questa sorta di timidezza che ha.
"Ti ho chiamata per chiederti se, in gita, ti sarebbe andato di condividere con me la camera... cioè, non perché ci sia un motivo in particolare, ma semplicemente sei l'unica amica che ho... sempre se vuoi." mi informa, tendendo sempre a balbettare.
Mi considera sua amica? Probabilmente ha ragione, in una settimana sono più o meno riuscita a conoscerlo e lui ugualmente. Certo, per quanto avrei voluto condividere la camera con Shady e Nash, non posso neanche dirgli di no, infondo un po' lo capisco.
"Certo... mi farebbe molto piacere." aggiungo io mostrando una leggera risatina che penso, a giudicare dal suo tono di voce successivamente, lo abbia un po' calmato.
"Grazie... Beh allora ci vediamo domani!" dice poi ricambiando la risata, anche se tende a sparire dopo pochi secondi.
Lo saluto un'ultima volta per poi riattaccare il telefono.
Non sarà così male stare in camera con Thomas, magari questo ci permetterà di legare di più, sono pur sempre due settimane.

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La sveglia inizia a tuonare nella mia camera facendomi totalmente sobbalzare dalla paura, ma per una volta, non mi dispiace affatto.
Oggi è il grande giorno, la gita che tutti noi studenti stavamo aspettando dall'inizio dell'anno è finalmente arrivata, e non vedo l'ora di partire!
Prendo il telefono tra le mani e controllo l'orario, sono le 5;20.
Non mi ero mai svegliata così presto, ma infondo alle 6;35 si parte ed io non posso fare ritardo come al mio solito.
Mi alzo stiracchiandomi leggermente, mentre mi strofino gli occhi per cercare di svegliarmi un po'.
Per una volta nella mia vita, voglio vestirmi in modo decente, e non sembrare una barbona come tutti gli altri giorni, cioè infondo dovrò anche condividere la camera con Thomas, e non posso permettermi di fargli pensare che sia una ripescata dalla spazzatura.
Apro l'armadio e prendo una gonna rosa pastello che arriva a metà coscia, comprata appositamente per questa occasione, e sopra, metto una maglia a maniche corte bianca, il tutto accompagnato da un paio di parigine del medesimo colore.
Infilo le superstar e domo il mio ciuffo ribelle con una molletta che lo porta dietro, dando un tocco più carino all'acconciatura.
Faccio un giro su me stessa davanti allo specchio abbastanza orgogliosa del risultato ottenuto, anzi, quasi non mi riconosco. Da quando Rikki Johnson è diventata così maniaca della moda?!
Ridacchio a quest'ultimo pensiero, e caricandomi sulle spalle il mio zainetto, corro di sotto, dove mi aspettano tutti i miei bagagli.
<<Wow... stai benone!>> mi informa mia madre guardandomi sognante, mentre con una mano trattiene qualche lacrima.
Mia madre dovrà stare da sola per due intere settimane, e per quanto sia una donna responsabile io non mi fido lo stesso, così ho chiamato la nonna che le farà compagnia fino al mio ritorno.
La stringo in un forte abbraccio, e una volta staccate, mi apre la porta spingendo i bagagli verso di me con la mano.
Mi allontano lungo il viale mentre continuo a salutare mia madre con la mano, e lei non fa altro che asciugarsi qualche goccia d'acqua che scappa dalle sue trattenute.

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Siamo finalmente arrivati a scuola e tutti aspettiamo ansiosamente l'arrivo dell'autobus che ci condurrà nel luogo dove dovremo vivere per almeno due settimane.
Mi alzo in punta di piedi alla ricerca di Thomas tra la folla, e solo quando riesco ad intravedere il suo ciuffo, gli vengo incontro.
"Ciao Thoma..." urlo prima di inciampare su una carta di gelato lasciata per terra, ma lui prontamente mi prende e i nostri sguardi si incrociano facendomi perdere nuovamente nei suoi bellissimi occhi dalle sfumature verdastre.
<<Va tutto bene?>> mi sussurra lui, mentre mi stringe a se come se fosse un fantasma e avesse paura che sparissi da un momento all'altro.
<<Certo... l'inquinamento!>> dico io scansandomi dalla sua presa, mentre lui scoppia a ridere per quest'ultima mia affermazione.
<<Grazie comunque, se non fosse stato per te mi sarei spaccata la faccia.>> lo informo, e noto che durante lo svolgimento della mia frase, Thomas mi stava già squadrando da capo a piedi.
<<Oh figurati!>> dice lasciandomi un sorriso, quel suo bellissimo sorriso.

A interrompere i miei pensieri e staccare l'atmosfera di sincera amicizia che si era creata tra me e Thomas, sono Shady e Nash.
<<Allora! Staremo in camera insieme noi tre, vero?!>> strilla Shady, e involontariamente lancio lo sguardo verso Thomas, che a testa bassa, cerca di allontanarsi, ma prontamente, stavolta lo blocco io.
<<No, scusatemi ma starò in camera con Thomas.>> dico io, mentre quest'ultimo mi lascia un sorriso che successivamente sposta rivolgendosi al pavimento.
<<Si, dai Shady, ancora credi che la nostra sia amicizia? Oramai ha trovato il suo principe azzurro, lasciamola sognare la bambina.>> ribatte Nash trascinando Shady da un polso, e per un momento, mi sento mancare.
Mi tremano le gambe e sento che il mio cuore si stia lentamente spezzando in due, tutti i nostri momenti, le nostre risate, anni di amicizia come frantumati a queste parole che lentamente mi stanno trapanando.
Correndo mi allontano totalmente in lacrime, mentre sento Thomas urlare il mio nome venendomi dietro.
Mi accascio a terra sotto un albero vicino alla scuola, e silenziosamente poggio la testa sulle mie ginocchia per lasciarmi in un pianto liberatorio.
Credi che la nostra sia amicizia? Lasciamola sognare la bambina..

Queste parole rimbombano continuamente nella mia testa, ma la cosa che più mi ha ferita è stata: Oramai ha trovato il suo principe azzurro..

Il menefreghismo usato in questa frase mi ha davvero distrutta, soprattutto detto da Nash. Thomas non è il mio principe azzurro, è solo un amico, credo.......

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Che cosa succederà tra i tre? Ma soprattutto, che cosa succederà con Thomas? 😌

All. || [Thomas Bocchimpani]Where stories live. Discover now