I'm in trouble with you~ScoRose

18. Insieme.

Scesero insieme le scale, e per la prima volta, si tennero per mano. La prima volta in cui lo fecero consapevoli veramente di chi gli stava accanto.

Rose scivolò con lo sguardo su quelle mani, e un'intensità bruciante gli invase il petto. 

Camminarono oltre la piscina, fino ad arrivare ad uno dei tanti divanetti che stavano sotto al gazebo.

Parlarono tutta la notte.
Rose si sentiva inspiegabilmente a suo agio a parlare di sé stessa con Scorpius Malfoy, e allo stesso modo, Scorpius si aprì a lei con molta naturalezza.

Rose gli aveva parlato della sua vita, dei suoi genitori, della grande stima per sua madre, e dell'enorme amore per suo padre, dei suoi cugini, che erano come fratelli per lei, di Albus in particolare, di Hogwarts.

Quando parlava di Hogwarts lo faceva con ammirazione, con tanto trasporto, tanto che le luccicavano gli occhi, e Scorpius pensò che non avrebbe mai visto mare così bello quanto quelle due iridi così profonde.

Anche Scorpius parlò della sua vita, a casa e ad Hogwarts.
Hogwarts era la sua seconda casa, e solo Dio sapeva quanto fosse grato per avere un amico come Albus accanto a sé.

Glissò volontariamente sulle sue avventure notturne, per lei, e anche perché se ci pensava adesso, si sentiva un pezzo di merda.

Poi parlò dei suoi genitori.
La seconda guerra magica doveva aver segnato a fondo il suo carattere, perché il Draco Malfoy descritto da Scorpius, non era più lo spocchioso e arrogante purosangue viziato di un tempo.

Era un uomo che aveva trovato la cura alla sua amarezza e alla sua solitudine con Astoria Greengrass, e aveva trovato la felicità in suo figlio. A Scorpius sorridevano gli occhi solo a raccontare la vita con suo padre a Malfoy Manor.

Dopo la morte di Astoria, era stato solo quel ragazzino di dodici anni a dargli la forza e la ragione per vivere.

Scorpius parlava di sua madre come un angelo. E Rose sapeva che era vero. Astoria aveva un grande cuore, che purtroppo smise di battere presto. Lo diceva sempre a Draco 'non sono per questa vita.'

Scorpius soffrì molto dopo la morte di sua madre, e a stargli vicino fu Albus. Amico, fratello, confidente.

Albus. Dal primo giorno, da sempre, da quando aveva memoria.
Rose, con gli occhi velati leggermente da lacrime di orgoglio, si sentì molto fiera di suo cugino...

Restarono abbracciati tutta la notte, Rose appoggiata al suo petto, sentiva il suo cuore battere esattamente come il proprio.
Incredibile come sentiva di essere a casa tra le braccia di chi, solo una settimana prima era la sua nemesi.

Scorpius respirava a fondo il suo odore, capendo solo in quel momento che da lei non sarebbe più potuto fuggire, che per quanto avesse combattuto, ci sarebbe stata sempre e solo lei per lui.

Restarono in silenzio, finché Morfeo non li accolse tra le sue braccia, entrambi, forse, nello stesso istante.

''A me non importa, non mi importa degli altri! A me importa solo di te!"

James sembrava disperato. L'unico scopo della sua vita al momento era far capire questo a Domi.

"Jamie.." provò a parlare Dominique.
Lo amava con tutta se stessa, avrebbe dato la vita per lui. Ma anche la sua famiglia era importante, e se avessero detto tutto quanto alle loro famiglie, non li avrebbero più guardati allo stesso modo.

''Jamie... Non possiamo... Loro non accetterebbero, non ci approverebbero!''
''Dominique! Lo capisci che non possiamo stare lontani? Guardaci.. Le abbiamo provate tutte, e abbiamo miseramente fallito.. Vuoi continuare così per sempre? A farci male per non far del male?''

La veridicità di quelle parole era come un pugno nello stomaco.
''È da circa una vita che lo facciamo, Domi... Ma io non posso più continuare... Io voglio solo te, e se devo andare contro la mia famiglia per amarti alla luce del sole, allora lo farò!''

Era stanco. Dei pregiudizi, delle bugie, del dover nascondersi come se fosse un criminale ogni volta che la baciava.
Meritavano un po' di pace.

Si alzò e uscì dalla tenda, oltrepassandola.

Era quasi l'alba.
Decise di vestirsi e tornare alla loro casa sul mare, quando una mano piccola ma calda gli si posò sulla spalla nuda.
Dominique lo costrinse a voltarsi.
Incontrò gli occhi di lei, verdi come le foglie degli alberi a primavera.

Era bella. Non solo perché era u a mezza Veela. No!
Aveva una bellezza fine, delicata, particolare. Sia dentro, che fuori.

Si avvicinò a lui. Corpo contro corpo.
''Lo faremo insieme.'' quelle parole lo raggiunsero come la promessa più bella.

La prese tra le braccia, e la baciò.
Lei si strinse a lui, come quando ci si aggrappa ad una speranza, la sola che rimane.
Il suono di un fragoroso applauso destò la loro attenzione.
Tutti quanti li guardavano, alcuni con un sorriso, altri che facevano partire fischi di approvazione.

''Finalmente! Pensavo sarei diventata vecchia a forza di aspettare questo momento!'' disse Alice, con un sorriso, mentre alzava gli occhi al cielo.

Passarono almeno una ventina di minuti in cui James e Dominique vennero sballottati fra abbracci, baci, pacche sulle spalle.

Le ragazze si abbracciarono ridendo, con Dominique commossa e incoraggiata dall'approvazione dei ragazzi, che in fondo lo avevano sempre saputo. E che non avrebbero mai potuto voltare le spalle ai loro amici.

''Già ti adoro da sempre! Adesso sei mia cognata, e ti adoro ancor di più!'' disse Lily con un sorriso lacrimoso per via della commozione.

Dominique la abbracciò, e abbracciò anche Alice, alla quale sussurrò un timido 'ti voglio bene'.
''Mi raccomando fratello...'' disse Albus, ma James lo abbracciò, come mai aveva fatto in diciassette anni di vita.
Se li avesse visti Rose, li avrebbe apostrofati come due Gorilla affettuosi.

In quell'abbraccio c'erano cose che due fratelli non riescono mai a dirsi. Per vergogna, per orgoglio...
Si staccarono con un sorriso, non prima che Albus avesse aggiunto ''Okay, adesso però basta.. Ho una reputazione da difendere!''

James rise di gusto.
''Ehi.. Ma dove sono Rose e Scorpius!?''
Alla domanda di Lorcan, tutti si guardarono intorno spaesati...