[Emma]

1 0 0
                                    

«Stando a Wikipedia, ciò che patisco è una crisi esistenziale.

"Nel corso della vita possono verificarsi eventi o momenti particolari che scombussolano il nostro equilibrio mentale raggiunto fino a quel momento", scrive il sito.

"Ad esempio ci siamo sposati, siamo andati a convivere o, all'opposto, ci siamo separati, e può succedere che ci sentiamo in difficoltà nella nostra nuova vita: non abbiamo ancora preso bene le misure, tutto è diverso. Può capitare infatti che oltre alla gioia, ci siano anche sentimenti di paura, ci si può sentire intimoriti, disorientati rispetto alla responsabilità. I rapporti con le persone amate possono cambiare e non sempre si trova subito un nuovo equilibrio.

Altri eventi possono essere un licenziamento, ma anche una promozione, un trasferimento, l'inizio o la fine del liceo, dell'università, la laurea, e ancora di più un lutto, una malattia. Tutti questi fattori rappresentano una rottura con la vita che abbiamo conosciuto fino a quel momento. Sono sfide che possono metterci in crisi, e ci sentiamo smarriti e disorientati.

Gli adulti e gli adolescenti sanno molto bene che cosa significhi interrogarsi sul senso dell'esistenza e sul senso di sé.

Spesso queste crisi si risolvono quando riusciamo a trovare un nuovo adattamento alla situazione che si è creata. Altre volte invece la crisi può colpirci in maniera più dura e molto più profondamente.

Stiamo vivendo una crisi esistenziale quando il disorientamento è tale da farci mettere in discussione tutto nelle nostre vite: gli altri, noi stessi, le scelte che abbiamo fatto e ciò che siamo diventati.

Possiamo sentirci cambiati, non riconoscere più ciò che siamo stati fino a quel momento e non sappiamo come vorremmo essere. A volte mettiamo in discussione il senso stesso della nostra vita."

Lasciando da parte il fatto che il sito fosse scritto con qualche errore ortografico, analizziamo le parole che tenta di trasmetterci.

Non sono del tutto baggianate, ma ha in parte torto nel dare questa definizione o, perlomeno, non aderisce del tutto alla mia condizione.

"Può succedere che ci sentiamo in difficoltà nella nostra nuova vita, non abbiamo ancora preso bene le misure, tutto è diverso e può sembrarci difficile e pesante affrontarlo", scrive l'autore del testo.

Bene, lasciando le cose chiare, voglio smentire qualsiasi relazione che possiate trovare tra questa frase e il mio caso.

Non faccio quello che sto per fare perché sono terrorizzata dal cambio, ma perché sono cascata in un foro addirittura più profondo di quello di Alice.

Anche lei, ad un certo punto, si stanca di essere caduta nella routine di una vita triviale in un mondo triviale, e decide quindi di cambiare le cose

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Anche lei, ad un certo punto, si stanca di essere caduta nella routine di una vita triviale in un mondo triviale, e decide quindi di cambiare le cose. Perché può farlo.

L'unica differenza che potreste trovare tra me e lei è il secolo di ambientazione delle nostre storie.

Anch'io ho un Paese delle Meraviglie che mi aspetta dopo essere riuscita a salvarmi dall'essere cascata nella tana del Coniglio Bianco; anch'io ho spesso nuotato in un mare di lacrime come una bambina capricciosa; anch'io conosco una Regina Rossa e un Cappellaio Matto; anch'io ho ascoltato le sagge parole di qualche bruco blu; e anch'io qualche volta ho dipinto le rose di rosso per mantenere le apparenze.

Mi correggo, tante volte.

E sono sicura di non essere l'unica a sentirsi così certe volte, ma mi sembra di essere l'unica a saperlo veramente.

Tutti siamo vulnerabili ed esposti a cadere nella routine; la differenza sta nel rendersi conto in tempo che non è la cosa giusta.

Ecco perché mi sento fortunata di averlo scoperto. E anche se sto per fare quello che tutti considerano una pazzia e un atto di egoismo ed ipocrisia, io ne sono felice.

La gente dice dei suicida che sono gli individui codardi della società.

Mi correggo ancora, che siamo gli individui codardi della società.

Ma, secondo me, è meglio essere considerata tale piuttosto che fare la loro fine: guardano attentamente da una parte all'altra della strada, per poi essere messi sotto da un camion.

Qualcuno ha scritto che c'è una maschera per la famiglia, una per la società, e una per il lavoro. E che quando resti da solo, resti nessuno. Ci sono maschere per spaventare, maschere per uccidere, maschere per salvarsi, maschere per sopravvivere, maschere per amare, maschere per odiare. Maschere diverse per diversi gesti e azioni. Ed è anche probabile che essere se stessi sia un'altra maschera.

La falsa felicità resta sempre la peggiore tristezza.

Io non sono disposta a mettere a rischio la mia.

Trovo quindi, che ciò che sto per fare, saltare, sia la soluzione a non perdere i miei sogni.

Cosa sto cercando? Non ne ho idea. Forse niente. Forse tutto.

Chi lo saprà mai veramente?»

Esco di casa e mi dirigo verso il lago.

E so che niente tornerà come prima

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

E so che niente tornerà come prima.

WATERS - l'ultima goccia di teWhere stories live. Discover now