Olivia

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«Bene, Signorina Wayne; sarà in coppia con il Signor Bell», disse il professor Holt. «Matt, magari con lei lavorerai una volta per tutte prima che una sfortunata università ti debba avere intorno per quattro anni».

Un'ondata di risate si sentirono in giro per la stanza.

Merda. Merda. Merda.

Olivia, mettiti in azione! Ora! Muoviti, per favore. Dà segni di vita, ti prego! Dai, Olivia, non disperare, è solo Matt.

Respira. Solo, respira.

Tentai di nascondere le mie emozioni con una faccia da poker fatta molto, ma molto male. Non funzionò, perché Matt Bell, lo spaventoso ragazzo della mia migliore amica, mi stava guardando con uno sguardo sconcertante.

Non avevamo mantenuto una conversazione dalla cerimonia, e le nostre ultime chiacchere non si può dire fossero state interessanti e, ancor meno, da ripetere.

Diciamo che, più o meno, la cosa è andata così:

«Mi dispiace per la tua perdita, Olivia», diceva lui.

«Mi dispiace per la tua perdita, Olivia», diceva lui

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«La nostra perdita, idiota. Non ti avvicinare a me, ne ho abbastanza con me stessa da dovere avere a che fare con il suo fidanzato infedele», risposi furiosa, allontanandomi velocemente.

«Io...», provò a scusarsi lui.

«Stai zitto. Emma mi ha raccontato tutto quanto. Stai lontano da me».

Ed ecco tutto ciò che successe. Tutto ciò che avevamo fatto le otto settimane seguenti è stato uno scambio di occhiate scomode e inadeguato in un ambiente scolastico normale.

Quindi, immaginate la mia sorpresa sentendo quelle parole uscire dalla bocca del nostro  caro e amato insegnante di Geografia.

Allontanai via velocemente il mio sguardo e ignorai il resto della spiegazione del progetto. Appena la campana suonò segnalando la fine della penultima ora di quel terribile lunedì, io andai al tavolo del Professor Holt con un radioso sorriso  per cercare di evitare la catastrofe che ci sarebbe stata con la coppia che mi aveva assegnato.

«Mi dispiace non poterla aiutare, Signorina Wayne» disse dopo avergli propinato una lunga spiegazione delle mie motivazioni per cercare di convincerlo a cambiare il mio partner. Potrei giurare che mi ero quasi inginocchiata per fargli cambiare idea.

«Olivia, il Comitato Nazionale delle Università è già stato informato circa i membri del progetto; non è più nelle mie mani», rispose con uno sguardo di scuse; «temo che dovrà tenere  duro e cercare di lavorare con il Signor Bell».

«Il Signor Bell, con tutto il rispetto, è un idiota», risposi abbassando la testa.

«Beh, temo che quell'idiota sarà il suo partner per il lavoro finale: non può rifiutarsi», disse in un tono meno grave rispetto a prima; «e le ricordo che è necessario che lasciate senza fiato quelli di Columbia e della Brown, Signorina Wayne».

WATERS - l'ultima goccia di teWhere stories live. Discover now