9. Confronti

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-Rosie.. Per Merlino e Morgana.. Vuoi dirmi che cos'hai?-

Rose guardava Dominique che siedeva sul letto, di fronte a lei, con gambe e braccia incrociate, e un cipiglio alla nonna Weasley, molto insolito da vedere sul suo viso, tanto era sempre stata simile più a sua madre che a suo padre.

Indossava solo la maglietta dei Cannoni di Chudley di James, e che su chiunque sarebbe risultato come un vecchio straccio, ma che su di lei, ovviamente, sembrava un capo da couture d'alta moda.
Curioso, pensò Rose.
Lei non era cert tipa da vestiti vecchi e larghi.
Ma non ci badò più di tanto.

-Allora... So che si tratta di Malfoy!- disse Domi e, vedendo lo sguardo di Rose, ne ebbe la conferma.
-Lo sapevo... Lo sapevo! Cosa sta succedendo? Meglio che tu me lo dica subito, rossa! O ti affatturo.-

Rose era ormai rassegnata. Ed era stanca di continuare a dissimulare, fare come se niente fosse, come se nulla di tutto quello l'avesse toccata.

Le raccontò tutti gli avvenimenti di quei due giorni trascorsi, del bacio a bordo piscina, di quello in terrazza solo mezz'ora prima.
-Non so che cosa pensare Domi... C'è qualcosa in lui che mi attrae, e non è normale dopo una vita passata ad detestarsi. Ma lui è sempre Malfoy, Domi, Malfoy! Non potrei mai fidarmi di lui, mai e poi mai.- buttò giù tutto d'un fiato la rossa.

Inopportuno tornò nella sua mente il bacio di poco prima. Scosse la testa, e tornò a guardare Dominique negli occhi.

Sembrava riflettere su quello che Rose le aveva appena detto, la fronte amabilmente aggrottata e quell'espressione assorta che assumeva ogni qualvolta le si poneva di fronte una situazione che pareva non avere né capo né coda.

-Perchè no, Rose?- disse Domi -Hai paura che questo che senti possa trasformarsi in qualcosa di più grande di te?-

Rose venne colpita dalla cruda realtà di quelle parole.

Dominique aveva appena dato un nome ed una forma ai suoi interrogativi, che erano così tanti per essere nati in appena un paio giorni.

Eppure non poté fare a meno di essere colpita dalla veridicità di quelle parole.

Rose non era mai stata una ragazza dalle facili emozioni. Non si era mai fatta trascinare da quel tipo di questioni, anzi, girava sempre alla larga dal manipolo di ammiratori che ad Hogwarts le faceva il filo da tempo, reputandolo un inutile e oneroso spreco di tempo.

Non aveva mai provato nulla per nessuno, e adesso non sapeva dare un nome a tutte quelle sensazioni che Scorpius le provocava.

E questo, lei, lo aveva sempre odiato. Odiava essere ignorante, riguardo ad ogni cosa.

-Non lo so Domi. Non riesco a definire bene che cosa sia tutto questo. Proprio non ci riesco. Ed è frustrante oltremisura. Ma non mi fido di Malfoy, e questo, per ora mi basta.-

-Se sei convinta di questo... Ora andiamo, si è fatto davvero tardi.- guardò Lily ed Alice già addormentate sul letto dall'altro lato della stanza.

-Domattina andremo alla ricerca di negozi, devo trovare il modo di renderti presentabile.- concluse con un sorriso. Le diede un baciò sulla fronte, le augurò la buonanotte e si sdraiò sul lato destro del letto che condividevano.

Anche Rose si infilò nel letto, chiuse la luce, e cercò di addormentarsi, e non sprofondare in sogni di occhi popolati da ghiaccio, capigliature platinate, baci al sapore di fumo.




Scorpius rimase sulla terrazza per un'altra ora buona sul terrazzo.

Che cosa lo aveva spinto a dire quelle cose a Rose?
Non era da lui esporsi in quel modo. Specie con una ragazza. Preferiva trattare con loro altre argomentazioni.

Disteso sulla poltrona guardò il cielo stellato sopra di sé. Non aveva alcuna voglia di tornare in stanza dagli altri, che probabilmente erano ancora svegli, a far baccano.

Voleva stare solo, con i suoi pensieri inespressi, e il ricordo di un semplice bacio che non voleva dargli tregua.

Udì dei passi.
Per un attimo provò la speranza irrazionale che Rose fosse tornata.
Ma gli occhi che incontrò non erano azzurro cielo, come aveva sperato. Erano di un verde smeraldo, chiaro, limpido e familiare.

-Al.. Pensavo stessi con gli altri già in camera..- disse Scorpius, tornando a guardare la volta celeste, nitida e bellissima.

-Non ti avevo ancora visto arrivare... Così sono venuto a cercarti...- fece Albus, scrollando le spalle con noncuranza, dietro la quale, in realtà si celava una lieve preoccupazione.

Passarono alcuni minuti in silenzio.

-Avanti... Ti leggo 'ROSE WEASLEY' a caratteri cubitali in fronte.- disse Albus, improvvisamente serio, e un po' stanco di quel muro del silenzio che Scorpius si stava impegnando così tanto a costruire.

Scorpius lo guardò dritto negli occhi, soppesando la possibilità di vuotare veramente il sacco. Con Albus, d'altronde, non era mai stato difficile essere se stesso.
-Che devo dirti? Mi attrae, in una maniera diversa, mai provata... Dimmi come è possibile, dopo sedici anni di antipatia?- disse il biondo.

E gli raccontò quello che era successo poco prima.

-E lei ti ha detto che non si fida?- fece Albus, inarcando le sopracciglia.
-Si... E in parte lo capisco...- disse in un sussurro Scorpius.
Ancora silenzio.

Poi Albus parlò, con molta sincerità, anche perché i giri di parole non sarebbero serviti. Arrampicarsi sugli specchi, la maggior parte delle volte, serve ben poco.

-Scorpius... Forse è arrivato il momento di seguire il cuore, e non solo gli ormoni.- laconico, breve, con la sua solita dialettica poco contorta ma concisa.

Scorpius lo guardò con sorpresa e incredulità, strabuzzando i grandi occhi chiari.
Poi sorrise, sincero. Gli stava dando il suo lasciapassare.
Si alzò, e lo abbracciò.

Albus ricambiò, un po' impacciato. Poi rise.
-Adesso basta amico... Evitiamo di rammollirci ulteriormente.- disse, lasciandogli una pacca sulla spalla.

Scorpius rise di gusto.
E insieme si incamminarono verso la loro stanza, preparandosi al baccano che li avrebbe accolti, di cui James -lo sentivano da fuori- era l'artefice.




*

I'm in trouble with you~ScoRoseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora