Capitolo 19

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Suonai al campanello, aspettando con impazienza che venissero ad aprirmi e nel giro di pochi secondi trovai mio padre sull'uscio, con un sorriso palesemente falso sul volto. Aveva la stessa espressione che metteva su quando doveva dirmi qualcosa che sapeva non mi avrebbe fatto piacere sentire, come la volta in cui mi aveva pregato di abbandonare le moto, dopo la brutta caduta che mi era quasi costata l'uso di un braccio, sapendo che io mi sarei categoricamente rifiutata.

-Babbo, che c'è?! Boia, hai una faccia!-Osservai, baciandogli le guance che pungevano, a causa della barba piuttosto lunga che le ricopriva ed entrando, per poi andarmi a sedere sulla poltrona in salotto, posto d'onore che possedevo sin da quando ero bambina.

-Cucciola, ti devo parlare di una cosa, perché sono un po' preoccupato-Cominciò, sedendosi davanti a me.

-Riguarda me?-Domandai, d'istinto e lo vidi annuire. Ripensai all'eventualità che avessi combinato qualcosa, ultimamente, ma non mi venne in mente nulla, così aspettai che mi chiarisse le idee.

-Rossi, come lo hai conosciuto?-Strabuzzai gli occhi e corrugai la fronte, chiedendomi cosa c'entrasse questo con le sue preoccupazioni.

-Quando sono stata in Austria a vederlo ci siamo presentati ed abbiamo fatto amicizia. Perchè?-Chiesi, perplessa.

-Siete solo amici? Dimmi la verità-Mi chiese, guardandomi con serietà. Io riflessi un po' su cosa rispondergli, poi decisi di essere sincera.

-Ci stiamo frequentando-

-Quindi state insieme-Mi corresse mio padre, credendo, come al solito, di sapere tutto e facendomi puntualmente innervosire.

-No, Babbo. Frequentarsi è diverso dallo stare insieme-Chiarii, sbuffando e voltandomi, per evitare di incrociare il suo sguardo inquisitore ed innervosirmi maggiormente.

-Però vi piacete...-Insistette e cominciai a capire dove volesse andare a parare.

-Diobò, Babbo, mi hai chiamata per chiedermi della mia vita sentimentale? E' questo che ti preoccupa?!-Sbottai, esasperata dalla sua insistenza.

-Sì. Mi preoccupo perché quel ragazzo non va bene per te. E' troppo grande-Sentenziò, con voce ferma.

-Ma se anche Leo era più grande di me e tu lo adoravi!-Sbottai, quasi alzandomi dalla poltrona.

-Leonardo aveva due anni in più di te, non nove!-Alzò il tono della voce, credendo di intimidirmi e far sì che mi calmassi.

-Cosa c'entra? Stiamo bene insieme e allora?!-Quasi strillai, imbestialita dal suo comportamento esagerato.

-Ora la pensi così, ma fidati di chi è più vecchio di te. Valentino ha quasi quarant'anni, credi che non vorrà mettere su famiglia e sposarsi? Tu sei ancora troppo giovane e mi è parso di capire che non hai intenzione di sposarti così presto, visto com'è andata con Leo-Si chiarì, respirando lentamente, come a volersi calmare.

-Leo è un discorso a se, non fare paragoni fra lui e Vale solo perché ti piaceva a tal punto che avresti voluto vederci ancora insieme, dopo tutto ciò che ha fatto!-Misi le cose in chiaro-E comunque ci penserò se mai succederà, stai traendo conclusioni troppo affrettate-

-Il tuo problema è che vivi troppo il presente e non pensi mai alle conseguenze delle tue azioni. Io l'ho visto come vi guardate, sai? Non sono stupido e se passi ancora un po' di tempo con lui e diventate ancora più intimi, sarà devastante lasciarlo. Ho visto come sei stata male per Leonardo e da padre non voglio succeda ancora!-

-Ma chi ti dice che ci lasceremo?!Mi trattenni dallo strillare, stavolta alzandomi per davvero.

-Se lui ti chiedesse di sposarlo, l'anno prossimo, ad esempio, tu saresti disposta a farlo solo per lui?-Ritornò sull'argomento, non volendo, evidentemente, ragionare.

Can you fix my heart, Doctor? [Valentino Rossi]Where stories live. Discover now