Capitolo 15

486 24 7
                                    

Avevo gli occhi puntati fuori dalla finestra del mio motorhome, le braccia incrociate e le sopracciglia corrugate in un'espressione piuttosto scocciata. Picchiettavo ininterrottamente il piede sul parquet scuro della zona relax, sperando di vedere arrivare la macchina nella quale doveva trovarsi Leonardo ogni qualvolta vedevo l'asfalto illuminato dai fari di una vettura in avvicinamento, ma da ormai un quarto d'ora non arrivava nessuno. L'aereo aveva subito un ritardo nella partenza a causa di alcune turbolenze e così si era perso anche le qualifiche di quella mattina; ormai erano le otto e trenta di sera ed io sarei dovuta andare a dormire di lì a poco. Aspettavo Leo solo per dirgli che non avevo più intenzione di continuare a stare con lui e confessargli del bacio con Vale e già questo mi faceva sentire abbastanza male di suo, figurarsi se ci si aggiunge anche l'ansia che provavo per la gara della mattina seguente, attesa da un anno e per cui mi ero allenata a non finire.

Il display del cellulare che avevo gettato sul divano color panna si illuminò, mentre l'aggeggio elettronico vibrava e mi avvisava dell'arrivo di un messaggio da parte di Valentino. Sbloccai lo schermo con un sorriso spontaneo sul volto, distraendomi per un secondo dall'osservare la strada con la stessa attenzione con cui un cane da guardia sorveglia una villa e lessi il messaggio.

"Sono arrivato in hotel, chiamami appena puoi."L'avevo obbligato a mandarmi un messaggio al suo arrivo, così da poter stare tranquilla che fosse arrivato in città sano e salvo e gli avevo promesso che gli avrei riferito come fosse andata con Leonardo al più presto, ma lui ancora non sembrava arrivare. 

La porta alla mia destra si aprì lentamente e lo vidi entrare con un sorriso a trentadue denti, quindi alzai lo sguardo di scatto. Con il volto chino sul cellulare non mi ero resa conto dell'auto che aveva parcheggiato poco distante dal mio motorhome e quindi non mi ero accorta dell'arrivo di Leo. 

-Ciao, Amore!-Mi venne in contro, facendo per baciarmi, ma io mi voltai e le sue labbra premettero sulla mia guancia.

-Ciao.-Esibii un sorriso tirato, preoccupata riguardo a come avrebbe potuto reagire nel sentire quello che avevo da dirgli.

-Che c'è?-Mi guardò stranito, inarcando un sopracciglio.

-Dobbiamo parlare.-Dissi, fermamente e vidi il suo volto oscurarsi, come se avesse avuto qualcosa da nascondere e quindi fosse spaventato dall'eventualità che io l'avessi scoperta.

-Dimmi.-Mormorò, sedendosi ed alzando lo sguardo, per guardarmi negli occhi. Io intanto avevo preso a camminare avanti e indietro, come facevo spesso se volevo tranquillizzarmi.

-Sai che per me la fiducia è molto importante in un rapporto e che sono sempre stata sincera con te...-Cominciai, ma lui non mi lasciò finire.

-Chi te l'ha detto?-Mi chiese, tagliando corto.

-Cosa?-

-Come cosa? Di Sara!-Si spiegò, spazientendosi, ed io corrugai la fronte, confusa. Sara era il nome di una delle sue colleghe, che una volta avevo anche conosciuto, ma non capii subito a cosa Leonardo si stesse riferendo, poi cominciai ad assemblare i pezzi del puzzle.

-Cosa importa chi me l'ha detto?-Sbuffai, incrociando le braccia e fingendomi arrabbiata. Stavo bluffando, perché volevo continuasse a raccontare, mettendosi nei guai da solo e rivelando le mie ipotesi come giuste o sbagliate.

-Va bene, ho sbagliato, lo so. Ci eravamo allontanati e mi sentivo solo, ho bevuto un bicchiere di troppo e ci sono finito a letto, ma non è significato niente, lo giuro!-Ingoiò un groppo di saliva, cominciando a sudare freddo.

A quanto pareva ero stata tradita e non mi ero accorta di nulla. Riflessi su cosa avrei dovuto provare, se rabbia per essere stata ingannata per tutto quel tempo o comprensione e scelsi la seconda strada; capivo il suo desiderio di compagnia nei mesi in cui eravamo stati separati e comunque anche io l'avevo tradito, inoltre, non provando più niente per lui già da un po', non mi sentivo ferita, né avevo voglia di arrabbiarmi, avevo solo un dubbio.

-E' stata l'unica volta in cui mi hai tradito?-Visto che le cose fra noi sarebbero finite a breve, credevo di avere il diritto di sapere se in otto anni fosse stato fedele alla nostra relazione come lo ero stata io, fino a poco tempo prima.

-Beh...Io...-Lo vidi farfugliare e capii che la risposta fosse negativa.

-Quante volte è successo? Rispondi sinceramente.-Lo guardai in cagnesco, sperando che i tradimenti non si fossero verificati quando io lo amavo ancora e che quindi lui avesse dimostrato almeno un briciolo di affetto nei miei confronti.

-Non ricordo, forse cinque o sei.-Serrai i pugni, cercando di restare calma; se mi avesse tradito durante gli ultimi mesi non l'avrei biasimato, né ci sarei rimasta male, ma non l'avrei accettato se tutto fosse accaduto quando ancora ero innamorata di lui e lui sembrava amare me.

-Quando?-

-La prima volta sette anni fa, per il resto non sono sicuro.-Fu allora che mi scesero le lacrime. 

Mi venne da piangere nel notare come ancora una volta avessi perso del tempo inseguendo il bene che provavo per qualcuno che non si meritava neppure la mia presenza sporadica nella sua vita. Non sono il tipo che rinfaccia quel che fa per gli altri, ma in quel momento mi fece una rabbia incredibile pensare a quanto io mi fossi sforzata per non farlo soffrire, mettendo da parte la mia felicità e lui non avesse minimamente pensato a quanto mi stesse ferendo quando ancora ero innamorata di lui ed i nostri rapporti andavano a gonfie vele. Mi aveva tradito diverse volte in otto anni e la prima solo qualche mese prima che andassimo a convivere, quindi tutta la nostra relazione, anche la parte bella e che avrei voluto portare nel cuore con nostalgia e serenità, era stata una continua menzogna ed io non me ne ero mai accorta, troppo innamorata di lui.

-Mi fai schifo.-Sputai, velenosa, serrando la mascella in un impeto di rabbia mista a frustrazione.

-Cris, non--Lo interruppi bruscamente:

-No! Non voglio sentire nulla! Non hai fatto altro che tradirmi per tutto questo tempo e dici anche di amarmi?! Io non ti amo più invece e non ti amo più da molto tempo, ma ti voglio così bene da essere restata con te comunque, per non farti soffrire! E tu non immagini neanche quanto mi sentivo in colpa per un semplice bacio dato a qualcuno che non fossi tu e quanto stessi male all'idea di lasciarti! Come fai ad essere così egoista da pensare solo a te stesso sempre e comunque?!-Gli urlai contro tutto quello che pensavo, con la voce incrinata dal pianto.

-Hai baciato un altro?-Mi chiese, come se la parte più importante del mio discorso fosse stata quella.

-Sì, ho baciato un altro e mi sentivo in colpa per averlo fatto, ma ora non più. Non ho più intenzione di sentirmi in colpa per aver baciato Vale, ieri e non mi costringerai a farlo, perché quel bacio è stato molto più vero di tutti gli anni che ho buttato con te!-Ammisi, riprendendo a respirare con regolarità ed asciugandomi le lacrime.

-Quindi ci stiamo lasciando?-Mi chiese infine, abbassando lo sguardo e serrando i pugni sulle ginocchia.

-Sì, ti sto lasciando.-Asserii, riprendendo fiato.

-Sei sicura?-

-Vattene.-Biascicai, sul punto di tornare ad urlargli in faccia tutta la mia rabbia e sentii il cigolare della porta nell'aprirsi e poi richiudersi ed i suoi passi allontanarsi. 

Mi gettai stancamente sul letto e ripresi a piangere e singhiozzare, ma fu un pianto liberatorio, perché servì a piangere tutte le lacrime che non avevo pianto in quei mesi, oppressa da una relazione a senso unico ed a sfogare la mia frustrazione nello scoprire di aver buttato otto anni della mia vita tenendo a qualcuno a cui di me non importava affatto. Ripensai a tutti i progetti che avevamo fatto ed a quello che sognavamo sin dal principio e mi chiesi come avesse fatto Leonardo a mentirmi ed ingannarmi per tutto quel tempo senza mostrare alcun rimorso, o se mi avesse mai almeno voluto bene, poi mi addormentai, senza trovare una risposta concreta, sfinita dalle lacrime.


Can you fix my heart, Doctor? [Valentino Rossi]जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें