BREAK FREE

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JONNY FROST (POV)

Avevo provato a cercarlo al deposito dove era stato rintanato durante tutto l'ultimo periodo prima della nostra catastrofica gita a Midway City, ma prima ancora di bussare alla porta arrugginita (sei colpi ritmati, altrimenti chi fosse stato dentro di guardia avrebbe quasi sicuramente aperto il fuoco), avevo capito che di lui lì non ci sarebbe stata traccia. A quel punto con tutta probabilità doveva aver recuperato Harley...dovevano essere nel suo attico in centro.
Con un sospiro sconfitto, girai i tacchi e mi diressi verso la macchina di Sarah. L'avevo presa "in prestito" dopo aver lasciato casa nostra, tanto a lei non serviva più.

-Porca puttana! Jonny?!- Joe mi guardò con l'espressione sconvolta che mi aspettavo, quindi non ci feci troppo caso e aspettai che si riprendesse. Per l'ennesima volta mi dimenticai di avere la faccia alla brace e mi grattai una guancia, pentendomene un istante dopo. Soffocai la bestemmia che mi risaliva dalla gola e provai a concentrarmi su di lui. Sull' espressione ebete che aveva ancora stampata sul viso.
-Joe. Loro sono qui?- Allungai il collo e riuscii a scorgere l'interno dell'appartamento. Il salotto era deserto.
-L...loro?- Balbettò, per poi svegliarsi un attimo dopo -Jonny, che cazzo ci fai qui?-
Ignorai il suo tono allarmato e ci riprovai -Loro ci sono?-
Dopo avermi scrutato per un lungo istante scrollò le spalle e guardò dietro di se, prima di rispondere -Lui c'è, ma la pazza non è mai tornata...non ho idea di che fine abbia fatto. Lui non ne ha mai parlato, e ovviamente nessuno di noi gli ha chiesto nulla-
-Mi sta aspettando- Feci, sbirciando di nuovo dietro di lui.
-Sei completamente andato, amico- Scosse la testa e finalmente si fece da parte. Se il clown mi stava aspettando, davvero non era il caso di farlo attendere.
Attraversai velocemente il salotto e il breve corridoio che portavano alla camera da letto. Conoscevo quella casa come il palmo della mia mano; e per la prima volta, entrando, non avevo sentito alcuna spiacevole sensazione a livello dello stomaco. Nessun senso di nausea.
La porta era aperta, la tv accesa, e lui semi sdraiato e semi nudo sul letto matrimoniale completamente sfatto da entrambe le parti. Con tutta probabilità doveva aver avuto compagnia la notte precedente.
Esitai per qualche secondo, indeciso se entrare o meno.
-Toglimi una curiosità...- Sibilò all'improvviso, voltandosi di scatto verso di me. Gli occhi infossati e rossi, il viso più scavato del solito, sembrava fuori di sé. -...come ti sei sentito dopo aver ammazzato la tua mogliettina?-
Deglutii, e se il vecchio me avrebbe quasi sicuramente provato l'impulso di prenderlo a pugni dopo una domanda del genere...l'uomo che ero diventato alzò brevemente le spalle e quasi sorrise soddisfatto -Andava fatto-
Joker mi piantò gli occhi addosso per un tempo che mi sembrò infinito, senza muoversi dalla posizione in cui si trovava. La tv che continuava a blaterare di qualche miliardario di Gotham che aveva donato svariati milioni di dollari ad una qualche organizzazione benefica...
Alla fine si decise a muoversi e sedersi, mentre sul suo volto bianco si faceva strada un sorriso di puro piacere sadico.
-Lo sai Jonny Jonny? Sei stato uno dei pochi che ho apprezzato, tra tutti gli idioti di cui mi sono circondato in questo circo...eppure mancava qualcosa in te...- Si alzò dal letto e iniziò a vestirsi velocemente -...spesso avevi la testa da un'altra parte...e sai, avere testa nel nostro lavoro è TUTTO! Altrimenti qualcuno potrebbe fartela saltare! Ora...vedo che la tua è un po' bruciacchiata, ma voglio sperare che adesso che la dolce Sarah e il suo bastardo sono andati, non farai più pensieri strani; come andartene o altre sciocchezze simili. MMMH? Che ne pensi Jonny Jonny? Il vecchio zio J può fidarsi completamente di te stavolta?-
Rimasi di sasso. Inutile negare che mi fossi precipitato li perché ero sicuro che volesse ammazzarmi. E l'idea non mi dispiaceva affatto, visto che ero troppo codardo per uccidermi io stesso.
-S...si, ma...non vuoi uccidermi?- Sputai fuori prima di rendermene conto. Ero piuttosto sconvolto.
Lui si avvicinò a me e piegò leggermente il viso, con un'espressione annoiata -Perché dovrei? Sarebbe divertente?! NO. Che c'è di emozionante nell'uccidere qualcuno che vuole morire? Mi viene da vomitare al pensiero- Scrollò le spalle e poi chiamò Joe, che apparve un istante dopo. Sembrò parecchio sorpreso nel vedermi ancora vivo e vegeto. D'altra parte lo ero anch'io.
-Porta via il cadavere della ragazza- Gli ordinò, facendogli un cenno con la testa in direzione del letto dietro di lui -Inizia a puzzare...-
Feci appena in tempo a guardare Joe fare il giro del letto e chinarsi a raccogliere il corpo pieno di lividi, per poi caricarselo sulle spalle, prima che Joker mi facesse segno di seguirlo verso il salotto.
-Devo riprendermi una cosa che mi appartiene...- Ridacchiò, per poi voltarsi verso di me con un ghigno metallico che sembrava promettere l'inferno -...e tu mi aiuterai, Jonny Jonny Frost-

HARLEY QUINN (POV)

Storsi il naso e alzai gli occhi dalle pagine, guardandomi intorno. C'erano meno guardie quel giorno a controllarmi...avevo sentito una di loro raccontare ad un'altra che c'era stato un problema al piano di sotto, e quindi il grande capo aveva mandato più uomini ad occuparsi di quella faccenda piuttosto che ad annoiarsi a guardare me per tuuuuutto il giorno! Come se potessi scappare. O volessi, soprattutto. Mr. J non mi voleva più con lui dopo quello che avevo combinato...e aveva ragione, come al solito.
"Stupida, stupida Harley!" Pensai, allungando il braccio per prendere la tazzina di caffè appoggiata sul materasso su cui ero seduta a gambe incrociate.

"Voglio anche un'altra cosa, oltre alla macchina per espresso!"
"Che diavolo vuoi?!"
"Voglio un letto vero. Mi sono davvero...davvero...stancata di dormire per terra!"
"Non se ne parla nemmeno"
"Senti, coso...io ho salvato il mondo. Lo sai? E SE NON VUOI CHE URLI GIORNO E NOTTE COME UN'INDEMONIATA FINCHE' NON USCIRETE TUTTI DI TESTA, FARETE MEGLIO A PORTARMI UNO STRAMALEDETTO LETTO!"

Ora, non era proprio un letto coi fiocchi...era più un materasso appoggiato su una tavola a venti centimetri da terra. Ma era un inizio!
Scolai ciò che restava del caffè e ridacchiai tornando a leggere il mio libro.
Era un libro strapieno di siparietti a carattere sessuale, e mi piaceva un sacco, perché ogni volta immaginavo quelle scene tra me e il mio Puddin...
Il più delle volte dopo scoppiavo in lacrime per ore intere, finchè non mi stufavo di piangere e mi veniva voglia di giocare un po' con i malcapitati a guardia della mia gabbia. Qualche giorno prima uno di loro era letteralmente scappato in preda ad un esaurimento nervoso.
"Ho bisogno di un altro caffè" Pensai posando il libro e alzandomi. Mi pulsava la palpebra destra. Forse perché quello che mi stavo preparando era il settimo quel giorno. Scoppiai in una fragorosa risata, che attirò i soliti sguardi da parte di tutte le guardie presenti. Mi voltai verso di loro e gli mostrai il dito medio senza smettere di ridere.
Quando sentii i muscoli della pancia indolenzirsi la smisi e feci un paio di colpi di tosse. Mi asciugai le lacrime con le maniche dell'uniforme arancione e guardai nel vuoto per qualche secondo, cullata dal rumore del caffè che riempiva la tazzina. Un istante dopo un boato mi fece sobbalzare e portai le mani a coprirmi le orecchie.
"Che cavolo succede?!" Mi rannicchiai in un angolo della gabbia mentre intorno a me sembrava essersi scatenato l'inferno, tra urla e colpi di arma da fuoco. Avevo una paura folle che qualche proiettile vagante mi colpisse...dopotutto non avevo tutta questa voglia di morire come avevo creduto durante quelle settimane da quando mi avevano riportata a Belle Reve.
-Ti prego non colpirmi, ti prego non colpirmi, ti prego non colpirmi! - Piagnucolai tra i denti, per poi rendermi conto un attimo dopo che i colpi di arma da fuoco erano praticamente cessati. Mi voltai lentamente verso l'ingresso alla gabbia e spalancai gli occhi alla vista di quattro guardie con il volto completamente coperto.
Non capivo. Erano impazzite? Cioè, sarebbe stato un risvolto interessante e molto divertente se le guardie a Belle Reve si fossero sterminate tra loro...solo che lo ritenevo improbabile. Il tizio che aveva sostituito Griggs era tutto "integrità e morale"! Un vero osso duro.
Mentre la mia mente era come impazzita, impegnata a tentare di elaborare quello che stava accadendo, uno degli uomini che ormai erano vicinissimi all'entrata tirò fuori una specie di sega elettrica con cui riuscì a far saltare la serratura e spalancare la porta. Mi misi lentamente in piedi e osservai farsi da parte l'uomo che aveva forzato la porta per lasciarne entrare un altro.
Mi guardai intorno, stupita dal fatto che nonostante l'allarme suonasse da quando quei tizi avevano fatto irruzione nella stanza, non arrivasse nessuno dagli altri piani a controllare che diavolo stesse succedendo. Che avessero ucciso tutti? Non potevo crederci...ma neanche mi interessava più di tanto a dire il vero. L'interesse per quella faccenda era stato spazzato via dalla curiosità di scoprire chi ci fosse dietro la maschera antiproiettile indossata dall'uomo che si dirigeva verso di me. Un attimo dopo se la tirò via dal viso.
Lo fissai per qualche istante, inebetita. Incredula. Provai con tutte le mie forze a trattenere le lacrime ma fu tutto assolutamente inutile.
-PUDDIN!- Mi gettai addosso a lui, stringendolo come se fosse potuto sparire da un momento all'altro. Inaspettatamente Mr. J mi strinse a sua volta, e finalmente mi sentii a casa mia. Non avevo idea del perché fosse tornato a prendermi dopo quello che avevo combinato, probabilmente perché mi amava tanto quanto lo amavo io. Ovvio. Lo avevo sempre saputo.
-Torniamo a casa...- Mormorò dentro il mio orecchio, stringendomi così forte che mi fece male. E lo sapeva.
Annuii aggrappata a lui, e un attimo dopo lo sentii ridere sommessamente. Era tutto perfetto!

-Mr. J?-
-Mmmm-
-Lo sai, quando ero a Belle Reve...stavo pensando che forse...-
-Non pensare troppo Harley, sputa il rospo-
-Beh, ecco...Mi piacerebbe avere due iene domestiche...-
-......-

LIVE FOR HIMWhere stories live. Discover now