Capitolo 23

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Victoria.

Sono in trappola cazzo. Porca trota! Sono chiusa in camera di Dylan e lui avanza verso di me in maniera molto minacciosa e la cosa mi mette a disagio.
Rido, sì, ma sono nervosissima e il mio cuore batte all'impazzata. Non so cosa mi prenda, le guance mi bruciano e sento il cuore pulsarmi fin dentro le orecchie. Uno, due , tre, quattro battiti... osservo il letto matrimoniale e la mente mi si riempie di volti di ragazze bellissime, sedute o buttate su di esso. Distolgo lo sguardo.
Sto ridendo da oltre dieci minuti e non riesco a fermarmi.
Vederlo in ginocchio con in mano una barbie, e a terra vicino a lui un unicorno pieno di arcobaleni e un principe mi ha fatto ridere un casino e ancora ,se ci penso, mi viene la ridarella. Per non parlare poi di come sono riuscita a scappargli in cucina. Eravamo talmente vicini, il suo respiro era caldo e puntava sulle mia labbra. E non so,sinceramente, come ho fatto a resistergli.

-Che fai non ti muovi?- chiede avvicinandosi sempre di più. È meraviglioso adesso. Indossa una maglietta bianca a scollo a V su dei jeans neri che mettono in risalto la sua schiena e il suo fisico spettacolare. La maglietta lascia intravedere la cicatrice che tanto mi affascina e il suo viso piegato in un sorriso malizioso rende tutto inquietante, ma mi diverte allo stesso tempo. Non so come ho fatto a scappare in maniera così stana da lui, così vicino alla sua bocca, così vicini che sentivo il suo respiro sul mio viso. Non capisco ancora come sia possibile che mi sia comportata così.
Di solito, ricordandomi quello che ho fatto mi vergognerei, ma in questo momento è l'ultima cosa che penso.
La sua figura si avvicina e il mio cuore accelera ad ogni suo passo. Devo fare qualcosa. Mi guardo intorno in cerca di una via di uscita e un lampo di genio mi colpisce: il balcone. La porta è dietro di me e cerco di arrivarci indietreggiando lentamente.

-Cerchi di scappare?- mi chiede divertito e sul suo viso compare il suo sorriso sghembo e malizioso.

Eccola! Afferro la maniglia ed esco. L'aria autunnale invade i miei capelli scompigliandoli e corro verso la ringhiera distante dalla porta. Ed ecco che anche lui esce. Il sole lo rende ancora più bello, illumina il suo viso e sento che sto per svenire, ma non devo. Non posso farmi vedere così vulnerabile ai suoi occhi. Devo riuscire a rientrare e uscire dalla stanza. Lui è quasi da me e..uno, due, tre.. corro verso la porta dalla quale sono uscita nel balcone ma lui mi afferra per la vita e mi carica sulla sua spalla come se fossi una piuma. Lancio un grido spezzato dalle risate. Pensavo di cadere, Dio mio.
Ha una forza innaturale questo ragazzo se riesce ad alzarmi con così tanta facilità e non è la prima volta che lo fa.

-presa!-esulta e ritorna nella sua camera.

-Dylan mettimi giù!- grido quasi fra le risate che sono ripartite.

-Non se ne parla neanche per sogno, mi hai sfidato- ride e dopo aver stretto la mia gamba fra le sue mani, mi butta sul letto. Cerco di strisciare via ma lui mi afferra per una caviglia e mi tira verso di lui per poi sdraiarsi su di me. Avvampo.

-Dylan sei pesante!- rido ma quando noto la distanza che c'è fra di noi non posso fare a meno che zittirmi e il mio respiro diventa irregolare. Brucio.

-Ti infastidisce tutta questa vicinanza?- sussurra abbassando il suo viso fino al mio orecchio.

-D-Dylan- balbetto. Non riesco a parlare, sono pietrificata. Si sposta di lato, mette una gamba fra le mie e circonda la mia vita con un braccio mentre con l'altro si regge sul gomito. È talmente vicino, le sue labbra sono talmente vicine che vorrei tanto baci....no. No, no e poi no. Non posso pensare sul serio una cosa del genere, non sono il tipo. Sposta una ciocca di capelli dietro il mio orecchio e mi osserva ancora.

Zitta e viviti il momento.

-Si?- Mi odora e la sua voce mi riporta lì con lui- hai sempre fatto un buonissimo odore- mi sussurra poi.

Solo Tu #watts2020Where stories live. Discover now