Capitolo 12

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Victoria.

NON LO SOPPORTO, NON LO SOPPORTO, NON LO SOPPORTO! Non ha fatto altro che ridere per tutto il resto della lezione e ogni tanto tirarmi qualche occhiata e farmi qualche stupido occhiolino. Voglio cavargli gli occhi, giuro. Sono passate circa cinque ore dall'inizio delle lezioni e manca solo l'ultima per poter andare a pranzare ma grazie alla scusa dei corridoi confusionari ne faremo solo mezz'ora. Il bello della scuola dove si cambia sempre classe sta proprio in questo, suona la campanella e devi raggiungere l'altra aula, ma non arriverai mai in orario perché con questa scusa puoi andarti a prendere un the o un caffè in santa pace facendo solo pochi minuti di lezione.

Comunque, ora che siamo tutti in classe la professoressa di chimica spiega un qualcosa che io ho già fatto ripetute volte nella vecchia scuola e che ricordo a memoria anche ora. La prof è un tipo molto perfettivo, le cose o sono come dice lei oppure niente.

-ti stai divertendo oggi?- mi chiede la sua voce fastidiosa.

Fastidiosa, AHAHAHAH. Il tuo cuore sembra un cavallo e se avessi uno specchio ti farei osservare il colorito delle tue guance. HAHAHAH.

-Non grazie a te Dylan- rispondo subito maledicendo la mia coscienza antipatica.

-oh eddai, fammelo un sorriso- dice ridendo. Che risata! La adoro, lo posso dire?

Non è la sola cosa che adori di lui e neanche te ne accorgi. O non lo vuoi ammettere?

Basta ora. Odio pure te ora.
Mi volto verso Dylan e dopo averlo osservato bene mi avvicino a lui in maniera pericolosa: vedo i suoi occhi aprirsi leggermente e poi socchiudersi in un attimo e fermarsi sui miei; alzo il dito medio davanti a me scoppiando in una risata che però, stranamente, riesco a contenere di fronte allo sguardo della prof che penso abbia visto tutto.

-pensavo mi volessi baciare..- dice ridendo.

-per quello c'è Dalila, non prenderei mai il suo posto- dico quasi indignata.

-se vuoi, io sono a disposizione- sussurra al mio orecchio e il suo respiro provoca in me numerosi brividi lungo la schiena e adesso, sì, riesco a sentire il mio cuore leggermente accelerare le palpitazioni.

Leggermente?!

-no, grazie- lo spingo via e mi sembra di notare sul volto della prof un sorrisino veloce. Ci stava spiando? È inquietante. Forse fin troppo.

****

A pranzo con Leo tutto fila liscio come l'olio.

-questa è un'ottima scuola, mi sono iscritto per poter aiutare mio padre non appena mi sarò diplomato e chissà, se l'università mi accetta, anche laureato- mi dice.

-sarà sicuramente così, sei molto bravo e hai buoni voti - dico io mentre scarabocchio qualcosa su di uno dei tanti quadernetti vuoti che uso per prendere appunti.

-Leila è il mio punto di forza per ora. Non lo do a vedere, ma sono molto in ansia per questa lettera che non arriva- si lamenta.

-non arriveranno prima del prossimo mese per tutti- lo correggo.

- capita spesso che arrivino anche prima- mi informa.

-cerca di stare tranquillo, sicuramente arriverà e, stanne certo, sarai ammesso- lo consolo.

-lo spero.. - dice mordendo il panino.

-fidati, sarà così- gli sorrido. È così dolce questo ragazzo, non capisco come faccia ad essere il migliore amico di Dylan. Lasciando correre le differenze fisiche, il suo comportamento è rispettoso e dolce rispetto a quello squinternato, stronzo, bavoso.

Solo Tu #watts2020Where stories live. Discover now