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Alcuni mesi più tardi...

"È incredibile, ho la mia tanto desiderata e sudata Laurea fra le mani, e già mi mancano passare interi pomeriggi nella biblioteca scolastica a studiare.
Ora che sono laureata, posso dire anche la verità.
Andavo la solo per scambiare quattro chiacchiere con la Bibliotecaria." Parlai davanti ad un microfono, sopra ad un palco decorato per la cerimonia di fine anno, guardando più di duemila persone intente ad ascoltare il mio discorso sorridendo, mentre alle mie spalle si trovavano i migliori - compresa la sottoscritta - studenti dell'Università. "Una donna che ringrazio con tutto il cuore per aver salvato la vita a me e ai miei bambini che porto - felicemente - in grembo." Annunciai ricevendo un applauso più che affettuoso da parte loro. "No vi prego, mi fate ricordare il mio peso che sto cercando di tenere in linea con qualche pancake e fette di torta al cioccolato." Aggiunsi, facendoli ridere.
"Sono arrivata quattro anni fa in questa scuola, che mi ha dato la possibilità di intraprendere un percorso scolastico eccezionale. Avevo il solo obbiettivo di prendere questo pezzo di carta fra le mani, ignara nel poter trovare ed incontrare quelli che ad oggi, sono diventati i miei migliori amici." Parlai guardandoli seduti in prima fila, salutandoli con la mano. "Non credo che senza la loro presenza, senza il loro sostegno prima di un esame o nella vita di tutti giorni sarei arrivata dove sono ora. Perché come tutti ben sappiamo l'amicizia che ci costruiamo in questo percorso della vita, durerà per sempre. Io voglio che loro - per sempre - restino al mio fianco, perché in loro non ho trovato soltanto una semplice amicizia. Ma anche una famiglia, un porto in cui potrò sempre rifugiarmi e sentirmi al sicuro. Però, continuo ancora a chiedermi come la mia migliore amica, sia riuscita a sedersi lì in prima fila." Feci strappare un altra risata dal pubblico e una fragorosa da parte della mia migliore amica. "Poi non parliamo delle macchinette che non prendevano i cinque centesimi, vi rendete conto, una donna incinta senza la sua cioccolata calda mattutina?" Domandai, con il volto di finto terrore.

"Un vero strazio, credete a me che sono suo marito!" Parlò Rayan alle mie spalle, facendo ridere il pubblico.

"Questa sera resterai senza cena, tesoro." Mormorai con tono cantinellante, mentre guardavo l'espressione di preoccupazione nel volto di Rayan, che fece scoppiare tutti - compreso il severo Preside - dalle risate. "I ricordi accumulati in questi anni mi resteranno sempre impressi, tranne i richiami di rimprovero del Signor Sarcowiz e delle sue relazioni." Dissi guardandolo di sottecchi, ricevendo un pollice in su da parte sua. "Le trovavo inutili e poco sensate. E mi sbagliavo. Le sue relazioni negli ultimi tempi mi hanno fatto riflettere sulla mia vita, sui miei sbagli ed errori, sulle mie paure ed insicurezze, sul fare o il dire. La vita non è sempre ciò che ci aspettiamo, non va sempre come vorremmo e a dirla tutta non è il destino a scegliere per noi, ma siamo noi a decidere come far andare il percorso delle nostre strade. E fra i bassi e alti siamo riusciti tutti ad arrivare qui, finalmente direi." Risero ancora. "Non so quello che ci riserverà il futuro, una volta messo piedi fuori da questa grande casa, che ci ha accolti tutti - dopo aver affrontato gli spaventosi esami al Liceo - a braccia aperte. C'è chi troverà il lavoro dei propri sogni. Chi cercherà di guadagnarsi da vivere, sempre a testa alta. Chi partirà per un viaggio a l'estero, chi si innamorerà e chi costruirà una famiglia. Prendiamo me ad esempio, mi sono sposata solo pochi mesi fa con l'uomo più straordinario che potessi conoscere e che una volta fuori di qui, vivremo insieme il nostro sogno formando una famiglia." Aggiunsi con un sorriso sulle labbra.

"Dopo queste parole, significa che mi farai la cena?" Osò Rayan, trattenendosi dal scoppiare in una risata insieme al pubblico, inutilmente.

Scossi la testa sorridendo al gran bell'uomo che era mio marito, con la tunica nera e il tocco in testa, lo rendeva talmente sexy! "Vorrei concludere, anche perché credo siate venuti tutti per il buffè e la torna di mele che vedo lì in fondo, mi sta chiamando da quando sono salita qui sopra." Scherzai. "Vorrei solamente augurare a tutti un buon proseguimento fuori di qui, non arrendetevi ai primi ostacoli perché dopotutto anche noi stiamo diventando - un po impreparati - degli adulti."
"Noi alluni della Università di Princeton'" aspettai che tutti gli studenti si alzassero in piedi. "Vi ringraziamo per averci dato la possibilità e il sostegno per arrivare fino a qui!" Ringraziamo tutti in coro e dopo aver contato fino a tre, alzammo il tocco in alto urlando contenti.

Schiava Di Un MiliardarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora