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▶️Alan Walker - Faded

Le lezioni pomeridiane passarono abbastanza in fretta, tanto che non mi ero nemmeno resa conto che la campanella fosse appena suonata, così mi ero sbrigata a mettere i libri posti sopra il banco dentro allo zaino, in modo poco ordinato, ma tralasciai quel dettaglio. Salutai alcuni compagni di classe, avvisando al gruppo degli studenti che si fermavano a studiare insieme, che non avrei partecipato quel pomeriggio, promettendo invece a loro che mi sarei presentata quando avrei avuto l'occasione e il tempo neccessario. Esatto, perchè il tempo che avevo a disposizione non mi bastava mai, nonostante una giornata durasse ventiquattro ore, la metà del tempo la usufruivo per dormire, se gli incubi mi avessero dato la possibilità di farlo.

All'uscita, mi ero messa daccordo con Jacob riguardo alla festa di compleanno di Miley, che si sarebbe tenuto questa sera alle sette. Avevo quindi bisogno di un vestito nuovo, all'inizio ero tentata di mettermi qualcosa di semplice, ma qualcosa mi diceva di esagerare almeno una volta e così mi ero decisa che avrei passato l'intero pomeriggio alla ricerca di qualcosa di decente e una maschera semplice, non volevo mica sembrare un pavone in via di estinzione.

Ricapitolando: Jake mi sarebbe venuto a prendere, e quindi non mi sarei dovuta preoccupare su quale mezzo di trasporto utilizare, dato che dovevo ancora ritirare il mio maggiolino dal meccanico e non sarebbe statato il caso di uscire per le strade del Queens in abito da sera su un bus, soprattutto con una maschera. Decisamente mi sarei messa in ridicolo, sarebbe uscito il giorno dopo sulla prima pagina del giornale e non sopportando la figuraccia, avrei preso il primo volo per Burundi. Oppure mi avrebbero presa per una laddro in epoca di carnevale? Se questa mia frase era una battuta, devo dire che terribilmente pessima.

Scossi leggermente la testa, facendo si che quei pensieri senza senso sparissero, mi affrettai quindi a prendere l'autobus delle quattro, mi avrebbe portata in centro e da li avrei cercato qualcosa di carino, e per carino intendevo qualcosa da attirare l'attenzione di tutti. Se Rayan mi voleva alla festa, e se a quella festa ci fosse stata la sua ragazza, avrei fatto il possibile per portare le carte in tavola dalla mia parte. Lui pensava ancora che fossi la solita bambina di anni fà, ma si sbagliava, le persone crescono e fra loro ci sono pure io. Al matrimonio c'era ancora tempo e quindi avrei avuto tutto il tempo e il diritto di divertirmi ed è ciò che avrei fatto. Rayan Michael Johnson, avrebbe capito da quella sera che la sottoscritta, Payton Marie Williams, non che sua futura moglie, sa comportarsi come una donna e come tale avrebbe fatto di tutto per scombussolare quella situazione, forse anche mandare in frantumi il matrimonio, chissà. Con calma, una passo dopo passo e avrei ottenuto i miei obiettivi.

Ero intenta a camminare fra le strade di Manhattan, intenta e decisa che quella sera avrei dovuto rivoluzionare me stessa, non sapevo ancora come, ma qualcosa in mente già avevo, dovevo solo metterlo in pratica. Le strade principali erano abitate dai negozi, da quelli firmati a quelli economici, strade occupate da grandi imprese e da edifici talmente alti, che credevo che da lassù di potesse toccare il cielo con un dito.

Mi resi conto che ero ferma in mezzo al marciapiedi, forse i pensieri stavano davvero riuscendo a domirare il mio corpo e quello non prometteva nulla di buono. Guardai intorno a me, e capii che ormai era tardi, soprattutto perchè ormai si era fatto buio e non avrei avuto molto tempo per prepararmi, e mi chiedo come avrei fatto dato che non posso prepararmi senza un vestito o qualcosa da mettermi. Quindi accelerai il passo e continuai alla ricerca del mio desiderato vestito.

Saranno passate quante, una quindicina di minuti neanche, e mentre uscivo da un negozio senza nulla fra le mani, ne individuai un altro subito di fronte e credo che sia stata la fortuna oppure cupido è passato a regalarmi un amore a prima vista. Un vestito color pesca che arrivava alle caviglie collegato ad un piccolo strascico, era indossato da un manichino in legno davanti alla vetrata del negozio 'Vogue' , aveva maniche lunghe di pizzo e le spalle restavano scoperte da una decorazione acuratamente cucita. Non badai minimamente se ci fossero state macchine in mezzo alla strada, corsi come Asterix ed arrivai a shippare la faccia sulla vetrata. Era deciso, quel vestito doveva essere mio a tutti i costi, o si o si.

Schiava Di Un MiliardarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora