47. Parte Seconda

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Era la terza volta, che provavo ad aprire la bocca per dire qualcosa ma non riuscivo a pronunciare una sola parola. Erano ormai passati trenta minuti da quando Laris era uscita dalla caffetteria, per andare a comprare una scatoletta per il test di gravidanza in una farmacia non lontana da qui. Non ero riuscita nemmeno a fermarla, mentre non udendo una mia risposta alla sua precedente domanda, si era decisa per conto suo ad andare alla farmacia.

Non poteva essere vero.
Era assurdo pensare all'idea, che la sottoscritta potesse davvero essere rimasta incinta. Avevo programmato ogni cosa della mia vita: gli studi, la laurea, una vita felice con mio marito - nonostante quest'ultimo si fosse aggiunto alla lista negli ultimi mesi - la possibilità di trovarmi un lavoro stabile e di continuare la mia indipendenza. Un bambino non era stato affatto prevvisto, Santo Cielo, avevo solamente venticinque anni! Pensai, mentre stringevo le braccia attorno al ventre con una leggera pressione.

Jacob continuava a guardarsi intorno, non sapendo minimamente cosa dire in quel momento. Era la prima volta in cui vidi il mio amico, senza uno dei suoi commenti ironici o senza qualcosa da aggiungere con una battuta scherzosa. Jacob, come me, era rimasto senza parole. Di fronte ad una situazione di quel genere, chi mai sarebbe stato in grado di aprir bocca per dire qualcosa?

Minuti più tardi, sentii riecheggiare nella caffetteria il suono del campanellino del locale, segnando l'arrivo di un cliente all'interno. E quando alzai la testa per vedere chi fosse, vidi Laris venire in nostra direzione con passo svelto mentre stringeva - con una forte stretta - la sua borsa bianca. "Vieni, ti accompagno in bagno." Mi disse una volta davanti al tavolino, porgendomi una mano.

E quando alzai lo sguardo in direzione dei suoi occhi, la trovai intenta a forzare un sorriso di conforto. Come se mi stesse dicendo un: "Andrà tutto bene". Perchè alla fine sarebbe andato tutto bene, forse ci stavamo solamente preoccupando tutti un po troppo.

Feci un gesto del capo a Jacob, facendogli capire che saremmo tornate subito. Anche perchè il test di gravidanza sarebbe risultato negativo e alla fine ci saremmo scordati questo episodio, con una grande risata accompagnata da una tazza di thè.

Strinsi la mia mano tremante a quella di Laris, facendomi trascinare in direzione del bagno. "In fondo a destra." Aveva risposto il cameriere, alla domanda di Laris.

Dopo aver attraversato la porta a doppio battente con la scritta "toilette", ci avviamo all'interno. Laris mi lasciò la mano, per cercare all'interno della borsa la scatoletta con il test di gravidanza e dopo averla trovata, me la diede in mano incoraggiandomi ad entrare in una delle tre cabine con il gabinetto.

Ero completamente nervosa. Non potevo davvero crederci che stessi facendo una cosa del genere, di tale importanza, dentro ad un bagno pubblico di una caffetteria. Ma poco importava, il risultato sarebbe comparso negativo e mi sarei tolta quel peso di dosso, perchè tenere un bambino sarebbe stato un peso e una responsabilità troppo grande per la sottoscritta. Non ero assolutamente pronta a fare la mamma.

In quel momento mi tirai su le mutandine e dopo essermi seduta sul coperchio del Water, attesi il risultato del test ad occhi chiusi. Non avevo il coraggio di guardare.

"Beh, allora è positivo o negativo?" Mi domandò Laris con impazienza oltre la porta, mentre sentivo i suoi passi fare avanti e indietro per il bagno.

Con gli occhi ancora chiusi, risposi: "Non lo so. Non ho il coraggio di guardare!" Alzai la voce, sentendo la porta della cabina aprirsi secondi più tardi.

"Come non hai il coraggio di guardare? Oh Santo Cielo Payton, cosa vuoi che sia?" Mormorò una frase dopo l'altra, prendendo il mio test fra le mani e dopo avermi guardata, posò la tua attenzione all'oggetto fra le mani. Cosa significava quel suo cosa vuoi che sia? Era un bambino, che stavo per scoprire se portavo in grembo o no per la miseria! Non sapevo come potevo definire la sua espressione, era un misto fra sorpreso e felice o un qualcosa del genere.

Schiava Di Un MiliardarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora