40. Parte Seconda

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La sera precedente ero andata a letto davvero tardi, anche perchè ero rimasta a studiare le pagine che il professore aveva spiegato, ma che purtroppo non ero riuscita a seguire dato che ero andata al bagno.

E nonostante fossi andata a letto subito dopo aver chiuso i libri, non ero riuscita a dormire. Anzi, avevo passato tutta la notte a pensare ai messaggi, che mi aveva mandato la misteriosa persona sconosciuta. Chi mai avrebbe potuto essere?

Avevo affidato il punto di domanda ad un paio di persone, che per me erano alquanto sospette. Al primo posto avevo posizionato Miley, dopo la scenata del pomeriggio precedente a scuola, pensai che avesse voluto vendicarsi. Forse lo strappo sulla maglietta non l'aveva soddisfatta.

Al secondo posto avevo pensato al nonno di Rayan, Mr Johnson. La sua presenza all'uscita della scuola, mi aveva alquanto insospettito. Che ci faceva a quell'ora del pomeriggio a scuola? E per di più si guardava attorno, come se cercasse qualcuno o come se si volesse nascondere dalla persona stessa.

Al terzo posto, avevo ipotizzato Alex Conor. Poteva sembrare assurdo, e infatti continuavo a pensare che non poteva essere lui a mandarmi quei strani messaggi. Ma dopo le sue parole: Ogni cosa a suo tempo, mi aveva fatto venire dei dubbi ai quali dovevo cercare di trovare una risposta.

Mi chiesi mentalmente chi mai avrebbe voluto del male a Rayan? In ogni caso dovevo tenere occhi aperti e bocca chiusa, non ne avrei parlato dei messaggi a Ray. Almeno non per ora. Si sarebbe preoccupato troppo e non potevo permetterlo, dato che avrebbe dovuto giocare esattamente domani e non volevo che si distraesse per delle sciocchezze.

A proposito della partita, ripensai alla maglietta che avrei dovuto indossare e dovevo assolutamente trovare un modo per ricucirla.

Guardai l'orologio che segnava le dieci e ventitré, e capii di aver dormito davvero tanto.

Perché Rayan non mi aveva svegliata? Mi chiesi mentalmente, una volta visto l'assenza di quest'ultimo dall'altra metà del letto.

Decisi quindi di alzarmi e a piedi scalzi, dirigermi in direzione del bagno per cercare di dare un aspetto migliore alla mia faccia. Guardandomi allo specchio, mi ritrovai due grandi borse nere sotto agli occhi e le labbra leggermente screppolate. Il freddo di fine Febbraio, causava spesso questi effetti sulla sottoscritta. O forse l'arrivo del mio compleanno, mi faceva diventare più brutta. La sfortuna.

Dopo aver lavato i denti e aver pettinato i capelli - raccogliendoli semplicemente in una crochia ordinata - tornai in camera per togliere il pigiama e per mettere qualcosa di più decente. Era Sabato e durante il Sabato non ero solita a uscire, quindi decisi di indossare un semplice paio di leggins e una felpa grigia. Erano i vestiti che indossavo a casa, e lo si capiva dalle piccole palline che si erano formate ai bordi delle lunghe maniche. Le odiavo, perché erano sempre difficile da staccare.

Lasciai il cellulare ancora attaccato al carica batterie, dato che lo avevo usato per fare alcune ricerche su alcuni significati delle parole che non capivo. Calzai ai piedi le pantofole giganti di Rayan e dopo aver chiuso la porta della camera alle mie spalle, mi incamminai in direzione della cucina che si trovava al piano di sotto.

"Buongiorno, Payton." Mi salutò Rose con un grande sorriso sulle labbra, una volta varcato la porta scorrevole della cucina.

"Oh, Salve Rose." Risposi, sorpresa di vederla. Mi chiesi quando fosse tornata, non l'avevo minimamente sentita entrare in casa. Forse la Villa era troppo grande e non avrei mai potuto accorgermi di una donna, che andava semplicemente in camera sua per dormire.

Schiava Di Un MiliardarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora