16. Parte Seconda

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La scorsa notte dopo essere tornata all'Hotel, non mi ero minimamente preoccupata di svestirmi e struccarmi, ed infatti la mattina dopo mi svegliai con due borse nere sotto agli occhi, sia a causa del mascara sia per le occhiaie, non avevo quasi chiuso occhio e per tutta la notte ero rimasta a rimuginare su tutto quello che era accaduto con quel Signore, non che meno mio zio. Avevo sbagliato a buttargli addosso la bibita, ma questo non giustifica il fatto che lui si era permesso di offendere mia madre, lei non era presente e lui non doveva arrivare a tanto. E pensare che dopo aver scoperto che sarei venuta qui in Brasile, avevo tanto voluto vedere almeno per una volta mio zio, ma dopo quello che era successo ieri sera, non volevo più averlo davanti. E tutto questo era davvero triste.

Aprii leggermente gli occhi, mentre la luce che cercava di entrare dalle tende, illuminavano pian piano la stanza e mandavano via la penombra che fino a qualche ora fa ci avvolgeva. Direi che stare stesa a letto, sotto alle coperte con una temperatura di trentadue gradi era il suicidio e se poi aggiungevaml il fatto, che le braccia di Rayan erano avvolte al mio bacino con fare possessivo, beh quello era decisamente peggiore, Dio stavo morendo di caldo!
Cercai di muovermi per cercare di alleggerire la sua presa, ma niente da fare, le sue braccia mi tenevano ben strette a sé.
Fantastico, davvero fantastico.
Ma ad essere sincera, stare qui non mi dispiaceva più di tanto, il calore e il profumo che emanava il suo corpo mi aveva tranquillizzata per tutta la notte, e mi chiedevo come ci fosse riuscito.
Dopo tutti questi anni Ray riusciva ancora - a modo suo - a proteggermi o almeno ci provava. Dopotutto doveva immedesimarsi nella parte del finto marito e devo dire che ci riusciva bene, molto bene o forse troppo.

"Uhmm" mormorò lui, mentre cercavo ancora una  volta di staccarmi, inutilmente. Sbuffai, come avrei potuto vincere contro quegli ammassi di muscoli? "Altri cinque minuti, Rose" aggiunse, per poi girarsi dall'altra parte del letto. Rose? Ah si, la governante che viveva nella sua villa, era lei che svegliava Rayan alla mattina? Poverina.

Approfittai del fatto che si fosse girato dall'altra parte, tolsi le coperte che prima mi avvolgeva per poi alzarmi, e dopo aver calzato le pantofole ai piedi mi incamminai al bagno. Dopo la solita routine mattutina, in cui consisteva: pettinarsi i capelli, lavarsi i denti e il viso - per quest'ultima cosa ci misi un po, dato che avevo su il trucco della sera precedente - tornai in camera e cercai in valigia qualcosa da mettermi, semplice e leggero visto la temperatura della giornata. E mentre indossavo una maglietta, sentii la canzone di Drake Hotline Bling diffondersi nella stanza, era in arrivo una chiamata al mio cellulare e mi chiesi chi potesse essere a quell'ora, insomma, erano ancora le sette del mattino.

"Pronto?" chiesi una volta portato il cellulare all'orecchio, non guardai nemmeno lo schermo e quindi non sapevo chi potesse essere.

"Cosa significa pronto? La luna di miele ti ha dato alla testa?" rispose una voce femminile dall'altro capo del cellulare, allegra e attiva come un vulcano. E altri non poteva essere se non Laris, la mia migliore amica.

Alzai gli occhi al cielo alla sua risposta. "Buongiorno anche a te, come sto? Bene, grazie per avermelo chiesto" risposi a mia volta, con un po di sarcasmo nella voce.

"Sinceramente qui sono le dodici passate e non fare la simpatica, non mi hai scritto nemmeno un messaggio da quando sei partita con Mr-muscolo-ragazzo-perfetto!" si lamentò sbuffando, in effetti aveva ragione, erano passati già quattro giorni da quando eravamo arrivati qui e non mi ero minimamente preoccupata di dare notizie ne a lei e ne a Jacob, già, ero uno schifo di amica.

"Dai non arrabbiarti con me, non sono dell'umore adatto per affrontare un vulcano chiamato Laris di prima mattina, magari quando sarò tornata potrai farmi tutta la ramanzina che vuoi. D'accordo?" le chiesi.

Schiava Di Un MiliardarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora