38.

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Le giornate passavano in fretta, il fine settimana era ormai alle porte e con il Weekend, era in arrivo anche il mio compleanno.

Non avevo nessuna intenzione di festeggiare o addirittura fare una festa, anzi, non volevo che nessuno sapesse o si ricordasse di quella data. Volevo che quella Domenica fosse come tutte le altre, monotone e banali.

Almeno così speravo..

"Payton?" Mi richiamò Rayan, mentre ero intenta a mettere il biscotto nella tazza che conteneva il latte.

"Uhm?" Mormorai, alzando lo sguardo in sua direzione. Non mi ero nemmeno accorta che mi stesse parlando. "Scusami, cosa stavi dicendo?" Domandai scuotendo leggermente il capo, come se quel gesto potesse mandare via i miei pensieri.

"Stavo dicendo che domenica ci sarà finalmente il campionato, e volevo chiederti se indosserai ufficialmente la mia maglietta Senior." Annunciò portando la sua tazza di caffè alle labbra carnose e rosee, che da alcuni giorni a questa parte erano sempre sulle mie.

Domenica, il mio compleanno, la partita, la maglietta, Rayan. Uhm? "Payton, che ti succede?" Chiese avvicinandosi con il viso in mia direzione.

"Uhm nulla." Risposi sorridendogli. "Comunque, quando puoi, dammi la maglietta così potrò lavarla perché non la indosserò mai senza litri di ammorbidente e sapone." Aggiunsi, prendendo fra le mani le due tazze per portarle nel lavandino e lavarle velocemente prima di andare a scuola.

Ricevetti da parte sua una lunga e sonora risata, che contaggiò anche me. "È nell'armadietto a scuola, te la farò provare nella pausa pranzo." Rispose alzandosi, e dopo aver rubato un altro biscotto dalla vaschetta in vetro, appoggiò in una spalla lo zaino e aspettò che facessi lo stesso.

Chiusa la porta della Villa alle nostre spalle, entrammo nell'automobile e dopo aver salutato José alla guida, allacciai la cintura di sicurezza. "Senti.." Mormorò Rayan, rivolgendosi a me con tono basso, ricevendo la mia completa attenzione. "Non voglio obbligarti a farti vedere con la divisa davanti a tutti, se non vuoi farlo.." Aggiunse, prima che lo interrompessi alzando una mano.

"Tranquillo Ray, ci sarò. Te l'ho già detto. E poi domenica non ho niente di meglio da fare." Gli spiegai, tralasciando il fatto che fosse il mio compleanno. Non volevo che lo venisse a sapere, altrimenti mi sarei dovuta aspettare una collana da diecimila dollari, regalo che non avrei - mai - accettato. Sorrise udendo ciò che avevo appena detto, ignaro della verità che gli stavo nascondendo. Ma era per il suo bene, non volevo mica che il suo conto in banca scendesse di qualche migliaio di dollari solo per un regalo di compleanno. "Ci vediamo a pranzo." Mi salutò, una volta davanti alla porta della mia classe.

"Va bene." Risposi e quando fu molto vicino alle mie labbra, non ci pensai due volte a farle unire alle mie. In questi ultimi giorni, mi ero abituata a baciarlo sia a casa che a scuola, non mi importava minimamente se ci potesse vedere qualcuno, era mio marito e ormai lo sapevano tutti.

"A dopo, piccola." Annunciò staccandosi, e dopo avermi fatto l'occhiolino se ne andò in direzione della sua classe, ricevendo un' occhiata al cielo da parte mia. Piccola, mi aveva chiamata. Suonava così strano, ma era così piacevole sentirselo dire.

Dopo aver notato che Rayan fosse ormai scomparso fra i corridoi della scuola, mi accorsi di essere rimasta in piedi e da sola. Senza perdere tempo mi affrettai ad entrare in classe prima che lo facesse il professore. Raggiunsi il banco che si trovava a fianco della mia migliore amica, e dopo aver appoggiato la borsa sopra a quest'ultimo , mi sedetti di peso sulla sedia per nulla comoda. "Buongiorno." Mi salutò Laris, togliendo lo sguardo dal cellulare per rivolgermi un bellissimo sorriso. Si direbbe che fosse di buon umore.

"Ehi." Ricambiai togliendo la borsa dal banco, per metterla sul pavimento alla mia destra.

"Ti vedo un po stanca, hai per caso litigato con Rayan?" Mi chiese, mentre prendeva dal suo zaino il libro e l'astuccio.

Scossi la testa. "Affatto." Dissi, meravigliandomi da sola. In questi ultimi giorni non avevo litigato con Rayan - cosa che accadeva spesso - più che altro, le cose fra di noi andavano a gonfie vele. "In effetti sono stanca, d'altronde ho passato gli ultimi quattro giorni a studiare." Aggiunsi, rispondendo alla sua domanda.

"Payton, mancano ancora quasi cinque mesi e ti metti a studiare ora?" Domandò alquanto sconvolta e da quella domanda dedussi che lei non avesse ancora aperto libro. Ci potevo scommettere.

Quando ero sul punto di risponderle, arrivò il professore di matematica e da come stringeva alcuni fogli bianchi fra le dita e da come sorrideva, capii che quei gesti non avrebbero portato nulla di buono. "Bene." Disse chiudendo il registro di classe, una volta finito di fare l'appello. "Relazione a sorpresa." Annunciò.

L'avevo detto io.

^~^

Non ci credo che quello ci ha fatto fare una relazione a sorpresa." Mormorò Laris, mentre buttava con forza e con rabbia i libri dentro al suo zaino.

"Era scontato che lo facesse, ce lo ripeteva ad ogni lezione che una relazione a sorpresa l'avrebbe fatta." Risposi, incamminandomi insieme a lei alle macchinette. Dopo un test, non c'era niente di meglio che un caffè fra le mani.

"Non ricordo nessuna della sue lezioni in cui l'avrebbe detto." Disse aggrottando la fronte.

"Se tu passassi meno tempo a dormire sopra al banco, te ne saresti accorta." Mormorai, cercando di rimproverarla. Volevo molto bene a Laris, ma non volevo che rischiasse di non prendere la sua Laurea per cavolate!

"Ho altre cose per la testa, Payton." Rispose gesticolando con una mano, mentre con l'altra teneva il suo bicchiere in plastica con il latte caldo.

"Ah si, tipo?" Le chiesi, andandomi ad appoggiarmi al muro alle mie spalle. "Tipo lui." Rispose indicandomi con un cenno del capo il ragazzo che veniva in nostra direzione.

"Ragazze." Annunciò il biondo. Alex? Era lui che le passava per la testa? "Payton, ultimamente ti incontro ovunque." Disse, rivolgendosi a me.

O forse sei tu che ti trovi ovunque io vada. Avrei voluto rispondere, ma trattenni un sorriso.

"Ehi Laris." Parlò, avvicinandosi per dare un bacio sulla guancia alla mia amica, che diventò rosea in volto. "Ti tengo il banco al mio fianco questo pomeriggio, okay?" Le chiese, una volta staccato.

"Ci conto." Rispose la mia amica, prima di salutarlo. Ci conto? Che cosa significava ci conto? Okay, ero gelosa della mia migliore amica. Tutte lo sono in fondo.

"Che c'è?" Mi chiese Laris notando il modo in cui guardavo male Alex, mentre spariva fra i corridoi della scuola.

"Cos'era tutto quel cici e cocò?" Domandai, inarcando un sopracciglio.

Sorrise. "Non dirmi che stai prendendo le manie di Rayan?" Mi chiese a sua volta.

"Che vuoi farci? Ormai sono diventata una Johnson." Risposi stringendomi nelle spalle, per poi dirigermi insieme a lei alla prossima lezione.


Commenti alquanto inutili dell'autrice:
Eccomi qui, sono tornata alla carica.
Come vi avevo annunciato nel capitolo precedente, mi sono presa del tempo ed alcuni giorni per pensare ad una conclusione.
Schiava Di Un Miliardario, non verrà cancellata.
Ho letto i vostri commenti sul capitolo precedente, i vostri messaggi incoraggianti sui messaggi privati e quelli di morte su WhatsApp.
Avete seguito la storia fin dall'inizio, e vi meritate di leggere ciò che scrivo in questo libro, fino alla fine.
Mi avete fatto riflettere ed eccomi qui.
NON CANCELLERÒ NULLA.
IL LIBRO CONTINUERÀ ANCORA - per la gioia di molte - PER MOLTO.
Ringrazio @Sabri_love_aquilani per aver corretto gentilmente questo capitolo, sei stata bravissima e gentilissima❤
Grazie per i 950k, sono davvero contenta. 1M stiamo arrivando!
Beh, alla prossima (perchè si, Schiava Di Un Miliardario non finisce qui.)



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