XXIV. Think Lovely Thoughts

3.7K 254 93
                                    

Wendy sbattè rapidamente le palpebre, cercando di abituarsi ai raggi intensi di luce che provenivano dalla sagoma del volto di Gladis.
Era venuta a salvarla?

Avanzò di poco col viso verso le sbarre luminose della gabbia, cercando di mettere a fuoco il volto davanti a lei per decifrarne l'espressione. Non era divertita, né arrabbiata, né triste. Era impassibile, vuota, priva di ogni sentimento.

"Siete venuta a salvarmi?" domandò la ragazzina, indicando la gabbia attorno al suo corpo.
La fata sorrise, mostrando appena i denti appuntiti che riflettevano la luce emanata dalla gabbia.
"Non esattamente" sussurrò, attraversando la mente di Wendy come una scossa di elettricità.

Wendy sollevò le sopracciglia confusa.
"Sono qui per proporti un accordo" riprese la fata.
Un accordo? Non ne avevano già uno? Wendy le aveva dato la lacrima e lei le aveva promesso indefinitamente dell'aiuto con Pan. Poi però non aveva fatto nulla. E ora Wendy aveva bisogno di lei. Perché avrebbe dovuto stipulare un altro patto?

"Avete già la mia lacrima" si lamentò la ragazzina, "Cos'altro volete?"
La fata accentuò la smorfia sul viso, continuando a parlare dentro la testa di Wendy, senza muovere le labbra.

"Da te non voglio più nulla, mia cara" precisò, confondendo maggiormente le idee della ragazzina. Voleva un accordo ma non desiderava nulla di ciò che Wendy le poteva dare? Come era possibile?

"Non capisco" sussurrò, indietreggiando di poco nella gabbia.
"Voglio qualcosa che tu non mi puoi dare. Non da sola. Ma che forse puoi aiutarmi ad ottenere."
Wendy continuava a non capire. Non poteva rivolgersi direttamente a chi possedeva quel qualcosa di cui aveva bisogno? Perché c'era bisogno del suo intervento?

"E io che cosa otterrei in cambio?" domandò, "Mi fareste uscire di qui?"
"Temo proprio di non poter fare nulla del genere, piccola Darling." rispose la fata.

"E quindi? Dovrei aiutarvi con il vostro problema senza ricevere nulla in cambio?"
La fata scosse il capo.
"È molto più complicato di come sembra" spiegò, senza smettere di sorridere. Quel suo sguardo sereno iniziava ad infastidire Wendy, ad innervosirla.

La fata sembrò riflettere un po' prima di ricominciare a parlare.
"Tu aiuterai me con il mio, chiamiamolo così, problema, e io ti spiegherò come uscire di qui"
Wendy si concentrò, cercando di riflettere sulla risposta della fata. Aveva qualche alternativa? Probabilmente no. Sarebbe rimasta lì in eterno, se non avesse accettato l'accordo con la fata.

Per quanto non fosse un patto particolarmente favorevole per lei, non le restava che accettare. Pan ormai era diventato un peso da trascinarsi dietro, incosciente e quindi inutile.

Rivolse lo sguardo per un istante verso l'altra gabbia, circondata da una luce rossa come il sangue. Rabbrividì, riportando gli occhi verso la sagoma della regina delle fate.
"Che cosa dovrei fare?" domandò con voce flebile.

"Si tratta solo di un piccolo favore, una cosa insignificante. Non ti costerà nulla, solo un minuscolo sforzo." la fata smise di parlare per un paio di secondi. "Accetti?"

Dopotutto era solo un piccolo favore, niente di che, non le avrebbe cambiato nulla. Ci si poteva fidare di Gladis, giusto? Le aveva promesso che l'avrebbe aiutata.

Eppure quel suo continuo celare cosa fosse quell'insignificante favore di cui aveva bisogno stava iniziando a preoccuparla. Forse non era una cosa poi così infima. Magari, una volta accettato, l'avrebbe costretta a fare qualcosa di molto più significativo.

In ogni caso, non c'erano alternative.

"Accetto" mormorò, puntando lo sguardo nei suoi occhi.
Un dolore lancinante le attraversò il polso, scorrendo come una scarica elettrica lungo le vene del suo braccio destro, svanendo in profondità una volta raggiunta la spalla.

The Neverland Demon || Peter Pan  #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora