VI. Shining Heart

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Pan si rigirava quel cuore tra le mani, compiendo piccoli lanci in aria, che facevano mancare il respiro a Wendy.
La ragazzina cercava di mantenersi impassibile ma sentiva l'aria che le veniva prosciugata via dai polmoni facendola annaspare, per poi ricomparire in una folata violenta che la faceva barcollare.
Finalmente Pan decise di arrestare quel gioco perverso e avvolse le lunghe dita sporche di terra e polvere attorno a quel cuore pulsante, applicando una leggerissima pressione.

Wendy mise assieme tutte le sue forze per non accasciarsi a terra e mantenere lo sguardo fisso in quello divertito del ragazzo.
"Dolce Darling, cosa vedi?" le domandò con una punta di sarcasmo nella voce, avvicinando il cuore al volto di lei.
"Un cuore" rispose lei in un sussurro soffocato. Le dita di Pan si strinsero attorno al cuore e la voce di Wendy si affievolì in un acuto innaturale "Fermo, ti prego" lo supplicò.

"Questo è il vostro problema. Non usate abbastanza l'immaginazione. Sai, potrei insegnarti tantissime cose, se solo tu mi ascoltassi" il tono di voce del ragazzo calò sempre di più, mentre avvicinava il viso a quello di lei.
I loro nasi ora quasi si sfioravano, e nemmeno Pan sembrava così impassibile.
"Non voglio imparare niente da te" sbraitò lei con tutto il fiato che riuscì a recuperare.

Pronunciando quell'ultima parola si trovò costretta a piegarsi sulle ginocchia, alla disperata ricerca di aria.
"Mia cara, dovresti essere un po' più gentile e comprensiva. Dopotutto, nessuno dei due vuole vedere questo cuore distrutto in mille pezzettini, giusto?"
La ragazza annuì con fatica, la testa le pulsava, non c'era aria nei suoi polmoni, la gola le bruciava e il petto le doleva.

"Vedi? Tutto quello che ci vuole è un po di cortesia" ridacchiò Pan, allentando la presa sul cuore di lei.
L'aria entrò violentemente nel petto di Wendy, che boccheggiò un po', per poi risollevare il viso in quello divertito di lui.
Non capiva cosa lui cercasse in lei, cosa volesse, ma aveva paura, era terrorizzata.

"Adesso, cara, fai un piccolo sforzo. Cosa vedi?"
Wendy osservò quel cuore pulsare nella mano di Pan. Spostò lo sguardo da un lato all'altro, cerco di mettere meglio a fuoco davanti a sé ma tutto quello che vedeva era un cuore. Un cuore brillante e luccicante.
"Pensaci bene, non vorrei mai che mi dessi di nuovo una risposta sbagliata" le sorrise lui minaccioso, aumentando solo la sua agitazione.

Wendy sospirò. Un cuore. Un cuore rosso. Che brillava. Chiuse gli occhi e strinse le palpebre fino a che non le fecero male.
'Devo vedere qualcosa. Voglio vedere qualcosa' sussurrò a sé stessa e riaprì gli occhi.
Il paesaggio cambiò in un secondo. Era sola, di Pan non c'era più alcuna traccia. Il terreno sotto di lei era molle, l'erba scivolosa e la radura era avvolta dall'oscurità.

Tutto era silenzioso e scuro, non vi erano alberi né arbusti, solo un immensa distesa d'erba senza confini che si mischiava col colore scuro del cielo.
Poi un rumore. Era a metà tra un fischio e un tonfo.
Wendy si guardò attorno spaventata, mentre il terreno tremava sotto i suoi piedi.
Cercò di mettersi in equilibrio e iniziò a correre. Piano a piano si materializzò una luce davanti a lei. La ragazza scivolava sull'erba, mentre il terreno vibrava incessantemente sotto di lei.

Gli occhi puntati su quella luce, continuava a correre macinando metri, forse chilometri.
Il terreno si stava sgretolando, ora si apriva sotto di lei. Wendy si piegò sulle ginocchia e saltò, protendendo le braccia in avanti e afferrando un ramo, comparso in quell'esatto istante.
Si avvinghiò al tronco dell'albero e guardo giù, ma il terreno era ancora lì, umido e ricoperto d'erba verde scura.
Scivolò lentamente a terra e si risollevò sui gomiti.

Un enorme albero si stagliava davanti a lei, ora sembrava luminoso sullo sfondo scuro della radura, ora scuro circondato da un luminoso manto d'erba, ora risplendeva di nuovo.
Wendy si stropicciò gli occhi e si avvicinò al tronco di un paio di passi.
La sua mano si mosse da sola, fino ad appoggiarsi su un punto più luminoso o forse più scuro dell'albero, proprio di fronte a lei. L'albero respirava, vibrava leggermente, pronunciandosi in sospiri prima brevi, poi lunghi e profondi.

The Neverland Demon || Peter Pan  #Wattys2017Where stories live. Discover now