~Capitolo 22

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Ma qualcosa si fece spazio all'interno del mio petto. Non saprei come descrivervelo. Posso solo dirvi che mi fecce venire i brividi e mi fece ricordare. Avete presente quei ricordi della vita che cerchi di mettere in un angolo nella speranza di dimenticarli anche se in cuor tuo sai che non succederà mai? Ecco. Uno di quei ricordi mi balenò per la testa. Non fu una cosa piacevole, per niente.
Quella morsa al petto mi riportò in dietro con gli anni. Esattamente tre anni fa, quando avevo l'età di 14 anni.
Quella mattina mi svegliai prestissimo, avevo un mucchio di cose da fare poi l'agitazione si faceva sentire, ogni minuto che passava, sempre di più. Perché? Vi starete chiedendo. Perché quella sera avrei debuttato per la prima volta. Già, quella era la sera in cui il mio più grande sogno si avverava: ballare sul palco di uno dei più importanti teatri presenti dei dintorni. Anche se si trovava in una piccola cittadina non molto distante dal mio paesino, era uno dei teatri più prestigiosi di tutta la costa della Manica.
Dopo essermi preparata, presi il borsone e con mamma uscì di casa. La nostra meta era il teatro, tra un'ora si sarebbe tenuta l' ultima prova prima dello spettacolo della sera. Arrivate là, mamma mi accompagnò dentro poi si andò a sedere tra la platea insieme alle altre mamme mentre io mi diressi dietro le quinte insieme alle mie compagne.
<<Bambi, eccoti finalmente!>> mi corse incontro Giada già pronta: i capelli raccolti in uno chignon, il body addosso, le scarpette già legate ai piedi ed un adorabile sorriso. <<Muoviti che Madame Loulou ha fretta e ci ha già chiamate per iniziare>> dopo quelle parole si allontanò e dio mi preparai più veloce che potessi.
Quando raggiunsi le mie compagne stavano già tutte facendo esercizio alla trave.
<<Signorina Bambi non perda tempo e inizi a fare gli esercizi>> mi ordino Madame Loulou ed io eseguii subito. Mi misi accanto a Giada e feci gli esercizi richiesti dall'insegante insieme alle mie compagne.
Ad un certo punto Madame Loulou batté le mani e ci invitò a seguirla e ci condusse sul palco del teatro. Subito mi dovetti coprire gli occhi con le mani per la miriade di fari e luci puntati sul palco per illuminarlo, poi ci feci l'abitune. Era stupendo. Dal palco si vedeva tutta la platea che adesso era vuota ma che stasera probabilmente si sarebbe riempita di persone.
Dopo un breve momento di stupore Madame Loulou ci ripotò l'attenzione su quello che dovevamo fare. Dopo che ci ebbe spiegato tutto scese dal palco e si andò a sedere insieme agli altri genitori perpoi dare il via all' orchestra che si trovava sotto al palco. Gli archi erano davvero bravi, per non parlare del pianista oppure dei tamburi. Mi sembrava tutto perfetto, sarebbe stato tutto perfetto. Se solo avessi saputo cosa sarebbe successo.
Toccò a me ballare, in quell' esibizione avevo un pezzo da solista, cioè era io da sola a ballare su quell'immenso palco. Era una specie di monologo, solo che io non recitavo a parole, ma con il corpo. Le sensazioni che provavo erano una più bella dell'altra. E lì ebbi la conferma di quello che già pensavo. Io avrei voluto tornarci milioni e milioni di volte su quel palco e non solo. Io volevo ballare e girare tutto il mondo. Già, io da grande, sarò una ballerina e girerò tutto il mondo. Avevo dei bei obbiettivi vero?
Un applauso partì dalla platea alla fine dello spettacolo.
<<Bravissime bambine mie, siete state bravissime. Penso che non servano altre prove, siete pronte per l'esibizione di stasera>> e dettò questo io e le mie compagne adammo a casa per prepararci al grane evento.
Si fece sera e noi da dietro al palco eravamo super agitate. Ogni tanto davamo un'occhiata alla platea che si faceva sempre più piena. Più c'era gente, più la nostra agitazione cresceva. Anche le ballerine professioniste prima di ogni loro spettacolo erano così agitate?
Io mi guardai intorno cercando di calmarmi, molte delle mie compagne cercavano di ripetere dei passi complessi della coreografia. Io sinceramente, non per vantarmi, ma sapevo fare tutto. L'unica cosa che mi preoccupava nel mio pezzo era una serie di piroette che dovevo eseguire di fila. Che poi non me ne preoccupavo più di tanto, durante le ultime prove ero riuscita ad eseguirle alla perfezione, pure la ripresa.
<<Ragazze!>> disse Madame Loulou battendo, come al suo solito, le mani per attirare la sua attenzione. <<Ci tenevo ad informari che non pensavo che le persone avrebbero partecipato così numerose, non c'è più nemmeno un posto libero. Tutto pieno. Questo è un motivo in più per il quale voi dovete dare il meglio di voi stasera. Ora preparatevi che tra pochissimo si incomincia. Buona fortune bambine mie!>> dettò questo ci lasciò e noi ci preparammo. Tirai un bel respiro per tranquillizzarmi. Il cuore batteva forte, ma qualcosa non andava. Una morsa si fece spazio all'interno del mio stomaco. Non ci prestai attenzione così cercai di sopprimerla con un altro bel respiro profondo.
<<Bambi calmati, andrà tutto bene, ci siamo preparate per due mesi, ti sei preparata per due mesi per questa sera, sarà tutto perfetto.>> mi sorrise Giada. Con quelle parole mi calmò. Aveva ragione: mi erto preparata duramente, sarebbe stato tutto perfetto.
Poco dopo entrammo in scena ed andò tutto bene fino a quando il palco non si svuotò lasciandomi lì, al centro, a danzare da sola. Il mio corpo seguiva dolcemente la sinfonia che rispetto al pomeriggio era più melodica. Mi lasciavo trascinare da ogni nota prodotta dal pianoforte.
Stavo sudando, stavo sentendo delle goccioline rigarmi il viso, probabilmente per colpa delle luci potenti che illuminavano ogni mio passo. Andai avanti senza pensarci.
Dopo un paio di plié, tournand ed arabesque iniziai a sentire pesante la testa, ma cercai di non darlo a vedere.
Dopo un paio di salti toccò alla sequenza di piroette. Dovevo eseguire la bellezza di venticinque piroette di fila, senza mai fermarmi.
Presi lo slancio ed iniziai. Andò tutto bene fino a quando non sentii un dolore al piede che faceva a perno. Senza pensarci mi fermai.
Guardai la platea, vidi il volto sconsolato di Madame Loulou poi quello di mia madre.
L' ultima cosa che vidi fu la luce abbagliante dei fari poi più niente.
Mi svegliai in un'ospedale e lì mia madre mi raccontò cosa mi era successo: dopo essermi fermata svenni e battei violentemente la testa, così forte da entrare in coma per sei lunghi mesi. Mi spiego pure che mi ero slogata tre dita dei piede che faceva da perno, probabilmente non avevo legato bene le scarpette ed infine avevo rotto il braccio cadendoci sopra. Mi ricorderò per sempre quelle parole.
<<Bambi, mi dispiace dovertelo dire ma quella sarà la tua prima ed ultima esibizione. Tutto questo è successo per l'agitazione, almeno così hanno detto i dottori. Loro mi hanno consigliato di farti smettere perché potresti di nuovo cadere in coma e questa volta non ti risveglieresti dopo sei mesi. Potresti non svegliarti mai più. Quindi Bambi, d'ora in poi ti troverai un altro hobby, non toccherà i mai più un body oppure delle scarpette. Mi dispiace piccola ma tutto questo è per il tuo bene.>> disse mia mamma prima di lasciarmi da sola nella stanza dell'ospedale a piangere. Piangevo come mai non avevo pianto nella mia vita. Piangevo. Ed i miei singhiozzi riempirono le mura di quella stanza.

EHIII!!
Ecco il capitolo 22.
Mi scuso per la lunghezza ma penso che sia una parte importante della storia.
Come sempre:
LASCIATE TANTE STELLINE E COMMENTI!

Baci, Anna💓

Colpa di una piroetteWhere stories live. Discover now