"Che cos'era?" Chiedo mentre si sporge verso di me per darmi un bacio.
"Niente di importante." Pronuncia sulle mie labbra. Sposta una ciocca dei miei capelli dal mio viso e appoggia la sua mano sulla mia guancia, avvicinandomi di più a se.

"Jay..." Lo allontano quando con la mano mi alza la maglietta.
"Non qui." Continuo, mentre lo fisso negli occhi.

"E quando allora? Non ce la faccio più." Sbuffa tornando al suo posto.
Presso le labbra, spostando anch'io lo sguardo, non sapendo come rispondere.

Non è che non voglio, ma...

"Senti, scusami. Non dovevo dire ciò che ho detto." Dice prendendomi la mano e stringendola nella sua.
"Tranquillo."

"Ti porto a mangiare qualcosa." Mette in moto la macchina e ci allontaniamo da casa mia.

Appoggio il braccio contro lo sportello, trattenendo un sospiro.
Dopo minuti di silenzio, noto Justin picchiettare le dite sul cruscotto.

Ho imparato che quando picchietta le dita vuol dire che è nervoso.

"Mi dici cosa c'era dentro quella busta?" Spezzo la tensione che si era venuta a creare poco prima, prendendo a parlare.

"Era una maglietta per Jazzy, non sta molto bene e visto che la voleva da parecchio tempo, gliel'ho presa io." Dice accennando un sorriso.

"Ohh, che fratellino doooolceee." Dico pizzicandogli una guancia.

"Skyier..." scanza la mia mano sorridendo, ma mantenendo sempre lo sguardo sulla strada.

Adoro avere questi momenti di svago con Justin, dove non pensiamo a niente ma ci siamo soltanto noi due...è rilassante.

"Sky." Sbatto le palpebre quando mi prende il braccio, distogliendomi dai miei pensieri.
"Hai capito cosa ho detto?" Mi chiede interrogativo, lasciando la sua presa sul mio braccio e continuando a guidare.

"Sì, ho capito." Mento portandomi una ciocca di capelli dietro al testa.
"Allora va bene anche un semplice panino?" Chiede accostando vicino ad un bar ormai chiuso.

"Cibo? Per me va bene tutto." Dico sogghignando.
"La solita vacchetta." Dice ridendo e prendendo il telefono, le chiavi della macchina e guardandomi.

"Andiamo?"
"Dove?" Chiedo guardandomi intorno e notando un panorama fantastico: il nulla.
"A prendere questi benedetti panini." Alza gli occhi al cielo ridendo. Quando scende dalla macchina io lo seguo a ruota.

"Ma dove li andiamo a prendere?" Continuo a parlare al vento, mentre lui cammina di un passo avanti a me.
Parlo ininterrottamente perché so che lo odia quando lo faccio e forse si deciderà a parlare.

"Sky..." sospira esasperato. Si gira verso di me e mi mette un braccio intorno alle spalle riprendendo a camminare.

"Se stai zitta ti compro anche duecentomila frullati, più tardi." Non fiato più, lo prometto.

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"Quindi dovrei uscire prima domani e dopodomani."
"Stronzo, mi lasci da sola." Faccio finendo il mio frullato e poggiando una mano sulla pancia.

"Non è colpa mia se i professori si assentano." Controbatte Justin facendomi l'occhiolino.

Mi sistemo meglio sul sedile, poggiando una gamba sul cruscotto.
"Skyler." Mi richiama Justin, fulminandomi con lo sguardo.
"Che c'è?" Chiedo facendo finta di niente.

"Togli le gambe dal cruscotto." Scandisce bene le parole facendomi sbuffare e togliere le gambe.

"Sto scomoda." Mi lamento guardandolo. Justin mi ignora prendo il suo telefono.
Scendo dalla macchina, mentre Justin mi richiama. Faccio il giro del veicolo e apro lo sportello del posto di Justin.

YOU'LL LOVE THE DEVIL//JB.Donde viven las historias. Descúbrelo ahora