capitolo 14

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Skyler's pov.

Vengo svegliata dalla suoneria del mio telefono.

"Mh, pronto?" Guardo l'orario della sveglia, che sta sul comodino, e spero, che la persona che mi abbia svegliato alla 6:00 del mattino, di domenica, abbia una giusta motivazione.

"Sei pronta!?" Allontano subito il telefono dal mio orecchio.

"Cazzo, Justin! Smettila di urlare!" Adesso, sono io che sto urlando...

"Buongiorno anche a te, principessa."

"Vaffanculo anche a te, maniaco." Appoggio la schiena alla tastiera del letto, socchiudendo gli occhi.

"Ti sei scordata sexy."
"Hai ragione."
"Oppure, maniaco erotico."
"Sisi. Adesso basta. Potrei avere una spiegazione, del perché mi hai svegliata alle 6:00!?" Dico in un tono disperato e di lamento.

"Ti volevo solo avvisare che stavo venendo a prenderti."
"E dove andiamo?" Non ci sto capendo più niente.

"Non ti ricordi? Mettiti il costume di ieri, che fra 5 minuti sono casa tua."

Non mi da il tempo di ribattere o anche salutare, che subito chiude la chiamata.

Mi alzo velocemente dal letto ed infilo il costume nuovo, poi corro in bagno e mi lavo faccia e denti.

Metto solo un filo di matita nera e vado a scegliere dei vestiti decenti.

Non è caldissimo fuori, però quando l'aria si riscalda si sta bene anche con una maglietta a maniche corte.

Metto una gonna di jeans un pò troppo corta, una canottiera bianca e una felpa nera da sopra.

Le scarpe: non so che mettermi.
Prendo le mie vans nere e le indosso.

Scendo le scale con la borsa ed un asciugamano in mano e vedo la porta di casa aperta.

Oh no... papà...

"Papà! Buongiorno!" Gli dico, stampandogli un bacio sulla guancia.

"Lo conosci a questo qui?" Mi chiede puntando un dito su Justin, che sta fuori dalla porta, intimorito.

"Sì, papà. È un mio amico."
"Te lo abbiamo già detto! Niente ragazzi!"
"Ma papà! Fammi vivere un'esperienza come questa a diciassette anni e non a quaranta!"
"Skyler, sai cosa stai dicendo!?"
"Ti prego, papà." Incrocio le dita e faccio il labbruccio. Mio padre ci rinuncia.

"E va bene! Ma quanto riguarda te, signorino, non voglio che me la riporti incinta a casa e con un cuore spezzato. Ok!?" Dice a Justin puntandogli di nuovo un dito contro.

"Non si preoccupi, signore. Non lo farò."

Sono seri?

"Dammi del tu, ormai se ho capito sei mio genero."
"Nono, papà! Siamo solo usciti alcune volte insieme! Non siamo mica fidanzati!" Intervengo, per togliere dall'imbarazzo Justin.

"Meglio così. Potete andare, per me. Anche se non è detto che la prossima volta sia di nuovo un sì! "

Prendo Justin da un braccio e lo trascino fuori casa mia.
Arriviamo davanti la sua macchina e mi ferma.

"Quello...Era t-tuo padre?"
"Sì, perché? Che è successo?" Mi sto preoccupando, per questo mi avvicino, sempre di più, a lui.

"Abbiamo affrontato tuo padre!?"

"Sì, Juss!"
"Allora posso frequentarti senza problemi!"
"Cacchio, sì! Non ci avevo pensato!" Gli salto addosso e allaccio le mie gambe al suo bacino, abbracciandolo.

YOU'LL LOVE THE DEVIL//JB.Where stories live. Discover now