-CAPITOLO 28-

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Quella dannata sveglia sul comodino mi costringe ad aprire gli occhi alle sette e un quarto di mattina e con una velocità simile a quella di un bradipo mi alzo ancora tutta assonnata dal letto, andando quasi a sbattere contro la porta della mia camera ancora chiusa. Scendo di sotto e faccio colazione con dei cereali e una tazza di latte per poi dirigermi in bagno dove faccio una doccia veloce, mi trucco e mi vesto. 

Come al solito sono in ritardo quindi esco in tutta fretta di casa dopo aver salutato di sfuggita i miei genitori che stanno ancora facendo colazione in cucina. Mentre mi affretto per raggiungere la fermata dell'autobus noto che uno scooter si accosta e si ferma vicino a me.

"In ritardo come al solito, signorina?"
"Dai, non ti ci mettere anche tu, Luca! Sto dormendo in piedi e ci metto tempo per prepararmi la mattina!" rispondo svogliata.
"Che ne diresti di un passaggio allora? Stamattina ho anche un altro casco e-"
"Si, va benissimo, così mi risparmio le occhiate di tutti gli studenti sull'autobus" affermo senza neanche fargli finire la frase e facendolo ridere per la velocità con cui ho accettato la sua proposta.

Mi porge il casco, fin troppo grande, e lo posiziono sulla mia testa cercando in tutti i modi di allacciarlo il più stretto possibile.
"Aspetta, faccio io" Scende dallo scooter e si avvicina a me per poi maneggiare i due lacci del casco fino a farmelo aderire bene. La sua vicinanza mi mette in imbarazzo e le mie guance si colorano inevitabilmente di rosso, cosa che gli fa comparire un piccolo sorriso sghembo in viso.
"Ok, così dovrebbe andare!" 

Prima di ritornare sullo scooter però mi da un veloce bacio a stampo facendomi comparire un'espressione abbastanza sorpresa.

"Che c'è?! Stamattina non mi hai salutato come si deve quindi ho dovuto rimediare da solo! Dai salta su altrimenti faremo tardi!"

Non mi lascia neanche il tempo di ribattere che accende subito il motorino costringendomi a salire dietro di lui, e per non perdere l'equilibrio una volta partiti, gli cingo la vita con le mie braccia, gesto che sembra fargli piacere quando noto un suo piccolo sorriso allo specchietto. 

Parcheggiamo lo scooter e corriamo insieme verso l'entrata della scuola visto che mancano solo cinque minuti al suono della campanella che segnala l'inizio delle lezioni. Ci salutiamo non appena raggiungiamo le nostre classi e apro la porta della mia aula velocemente, ringraziando non so quale santo lassù alla vista della cattedra ancora vuota, segno che il professore non è ancora arrivato. 

"Senti un pò razza di sfigata, sarà meglio se la prossima volta non ti fai vedere con Luca, o meglio, il MIO ragazzo." Non faccio neanche in tempo a raggiungere il mio banco che la voce acuta di Sara mi aggredisce, facendomi roteare gli occhi per la noia. 

"Punto uno: sfigata lo sarai tu. Punto due: Luca è il mio migliore amico. Punto tre: non è di tua proprietà!" Le rispondo a tono poggiando lo zaino dietro la mia sedia.

"Forse non hai capito con chi hai a che fare." Continua sempre con quella sua voce che non fa altro che dare fastidio.
"Ascolta, tu non sei nessuno e non vali niente, ora levati dalle scatole."

Schiude la bocca per rispondermi ma non fa in tempo a ribattere che il professore di matematica entra in classe e inizia subito a spiegare i limiti notevoli, argomento che ovviamente non capisco, troppo impegnata a pensare a quello che è successo. Sapevo che lei e Luca si erano lasciati, me lo aveva detto Andrea, solo che la sua ormai ex ragazza, evidentemente, non ha preso bene la loro rottura. 

"Secondo te è lei?" Sento bisbigliare nei banchi a fianco a me Sara e quella sua gallina dell'amica.
"No, assolutamente no. Sai quante 'Maria Rossi' ci sono nel mondo? A migliaia. Figurati se Cristiano Ronaldo ha una storia con questa sfigata!"

HO SENTITO BENE? PERCHE' STANNO PARLANDO DI CRISTIANO RONALDO? FORSE HANNO VISTO ANCHE LORO LA SUA ESULTANZA ALLA PARTITA DI DUE GIORNI FA? Oppure, conoscendole, dato che non capiscono nulla di calcio, saranno andate su qualche sito di gossip sul telefono, pur di non seguire la lezione e continuare a spettegolare. 

"Io sono la ragazza perfetta per Ronaldo! Voglio dire, guardami!"
"Si, hai assolutamente ragione, te lo meriti pienamente!" 

Ditemi che non stanno dicendo veramente queste cose, sono una più stupida dell'altra. Ho tanta voglia di spiattellare loro in faccia tutta la verità ma mi trattengo a stento e inizio a ridere in silenzio per non farmi sentire dal professore. 

"Si può sapere perchè stai ridendo di noi?" Sara si rivolge a me sempre a bassa voce, con tono arrabbiato.
"Perchè siete ridicole. Innanzitutto a Cristiano non piacciono le bionde ossigenate come te e poi adora le persone sincere e simpatiche, cosa che tu non sei."
"E tu come fai a saperlo? Mica lo conosci, idiota!" E si mette a ridere con la sua compagna di banco.

Non rispondo perchè altrimenti peggiorerei solo la situazione e mi limito a sorridere scuotendo la testa. 
Le tre ore successive passano abbastanza rapidamente e arriva il momento del tanto temuto latino, che purtroppo ieri non ho finito di studiare, quindi mi limito a un miracolo dal cielo.

Detto fatto.

Dopo nemmeno dieci minuti dall'inizio dell'ultima ora un bussare leggero richiama la mia attenzione e il bidello entra in classe portando un foglio che consegna alla mia professoressa. 

"Rossi, a quanto pare devi uscire! Per oggi ti è andata bene ma sappi che la settimana prossima ti interrogo!"
"Professoressa mi scusi ma i miei sono a lavoro, chi è che è venuto a prendermi?" Domando confusa.

E poi mia mamma odia farmi uscire prima da scuola quindi deve essere successo qualcosa di grave. Sto iniziando a spaventarmi seriamente finchè noto l'espressione sorpresa della mia professoressa quando legge la firma sul foglio.

"E' uno scherzo?" si rivolge arrabbiata al bidello.
"Oh, no signora, se vuole lo faccio entrare" 
"Si, lo voglio vedere con i miei occhi altrimenti non ci credo." Afferma spazientita.
"Scusate ma cosa sta succedendo?" Interviene quell'impicciona di Sara. Ma i cavoli suoi mai?

"Oh, beh, ora lo vedrai! Signore, potrebbe entrare un attimo in classe?" Domanda il bidello sull'uscio dell'aula. 

Una figura possente e vestita in maniera impeccabile fa il suo ingresso e tutti iniziano a guardare prima lui, poi me, stupiti e con gli occhi sbarrati, mentre io resto paralizzata, facendo cadere la penna che reggevo in mano per la sorpresa.

"BUONGIORNO PRINCESA, TI SONO MANCATO?"




MMMH E ADESSO COME LA METTIAMO? VI PIACE LA TRAMA? SE C'È QUALCOSA CHE DEVO CORREGGERE FATEMELO SAPERE! ACCETTO CRITICHE E COMMENTI!😁🌼

CERCAVO SOLO TE - Cristiano RonaldoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora