-CAPITOLO 3-

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"Prendiamo un taxi per andare al bed and breakfast?" mi chiede Andrea dopo avere ritirato i bagagli sul nastro rotante dell'aeroporto di Madrid.

"Si penso sia la cosa migliore da fare anche perchè su questa cartina con i percorsi dell'autobus non ci riesco a capire proprio niente!" rispondo in maniera affranta cercando di rimettere a posto la mappa che ormai mi aveva sommersa per quanto era grande. A questo "divertente spettacolo" Andrea si mette a ridere a crepapelle e io la fulmino subito con lo sguardo.

"Dai, ho capito, ti do una mano"

"Era quasi ora infatti!"

...

Dopo aver pagato il taxista (ma quanto cavolo sono cari i taxi in Spagna? Ne vogliamo parlare?) entriamo nel b&b e dopo aver registrato i nostri documenti ci viene consegnata la chiave della nostra camera. Devo dire che per essere un semplice b&b la stanza è molto carina: ci sono due lettini, una televisione gigante attaccata alla parete e un fantastico balconcino che da sul corso sottostante. Ma la sorpresa più bella era il bagno con una incredibile vasca idromassaggio. 

"Io per prima!" grida Andrea alla vista della vasca. E ti pareva, non era lei se non faceva a gara per qualcosa. 

Nel pomeriggio, dopo esserci sistemate un pò, decidiamo di fare una passeggiata nel centro della città che era proprio come me la immaginavo: viva, piena di colori, di monumenti, di negozi. Ecco i negozi. Non faccio neanche in tempo a formulare questo pensiero che Andrea è già entrata in uno di essi. Capiteci, viviamo in un piccolo paesino di provincia dove i negozi per ragazze scarseggiano, ed è naturale che per noi siano come l'oro.

Così, due ore e quattro buste di Zara dopo, ritorniamo in Hotel e mangiamo una pizza al volo.

"Bale ma quando dobbiamo andare allo stadio? Io non sto più nella pelle per l'ansia e la felicità!"
Ho sempre chiamato la mia migliore amica "Bale" da quando ho scoperto che è follemente innamorata di questo calciatore. Mi fa tanta tenerezza perchè quando mi rivolgo a lei con questo nomignolo le compare sempre un sorriso sul volto, sincero, come se l'avessi resa la persona più felice del mondo, come se, al solo pronunciare questo cognome, avessi creato un legame profondo tra lei e il calciatore. E dico queste cose non perchè stia esagerando ma perchè lo stesso capita a me quando lei mi chiama "CR7". Potete immaginare il perchè.

"Dopodomani alle 20.45. Anche io non ci posso ancora credere" risponde tutta felice mentre si strucca con una salviettina imbevuta. 

"Ma come hai fatto ad avere i biglietti?" domando curiosa mentre do l'ultimo morso alla mia pizza, che non sarà mai tanto buona come quella italiana.

"Segreto di stato!" afferma in modo soddisfatto. Non faccio ulteriori domande perchè già so che è una battaglia persa: quando non vuole dire una cosa è peggio di una tomba, però questo suo aspetto ha anche dei lati positivi perchè conserva fedelmente tutti i segreti che le racconto, come la mia profonda cotta per Luca. Luca! Non lo sento da quando siamo partite, forse è meglio se gli invio un messaggio. Stacco il telefono del caricatore e vedo se è online. Mi iniziano a tremare le mani e non so nè cosa nè come scrivergli. Per fortuna Andrea capisce tutto così, con una mossa da vero ninja, mi toglie il telefono dalle mani e inizia a digitare qualcosa alla massima velocità.

"Cosa gli hai scritto?" domando preoccupata sperando che non abbia digitato qualche cazzata.

"Ehi Luca io e Andrea siamo arrivate stamattina ma ti scrivo solo ora perchè mi era morto il telefono! Madrid è bellissimaaa! Vorrei che fossi qui con me!" pronuncia con tono soddisfatto.

"Bene, assolutamente nel mio stile!" dico di primo acchito.

 "VORREI CHE FOSSI QUI CON MEEEEEE!!!" mi metto a urlare dopo aver ragionato sul messaggio. "Ma dico ti sei impazzita per caso? Ecco mi ha scoperto, lo sapevo che non dovevo darti il telefono." Affermo sconsolata allungandomi sul letto e mettendo la testa sotto il cuscino per coprirmi dalla vergogna.

"UNO" grida lei togliendomi il cuscino dalla faccia "IL TELEFONO NON ME LO HAI DATO TU MA L'HO PRESO IO E DUE, PURTROPPO SONO UNA BRAVA PERSONA E DAL MOMENTO CHE PREVEDEVO QUESTA TUA REAZIONE NON HO INVIATO IL MESSAGGIO, o meglio l'ho inviato ma senza quella frase" dice mettendosi a ridere e iniziando a prendermi in giro. 

Ma come devo fare con lei? Ci mettiamo a ridere e scherzare per il resto della serata e verso l'una e mezza decidiamo che forse è arrivato il momento di mettersi a dormire anche se, con tutte quelle emozioni provate durante la giornata, proprio non ci riesco. 

CERCAVO SOLO TE - Cristiano RonaldoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora