-CAPITOLO 19-

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Io e la donna misteriosa continuamo a guardarci e studiarci per qualche secondo aspettando che Ronaldo prenda parola per spiegare la situazione.

"Ciao Irina, cosa ci fai qui?"
IRINA. SHAYK. L'ex ragazza di Cristiano. Mi sembrava un volto familiare ma senza trucco proprio non l'avevo riconosciuta.
Non so cosa fare, me ne vado o resto?

"È pur sempre casa mia questa. Sono venuta per te Cris, mi manchi, voglio rimediare le cose tra di noi."
Ma dico si è resa conto che ci sono anche io in questa stanza? La situazione si fa imbarazzante e il fatto che Ronaldo continui a fissarla come se fosse oro mi sta dando sui nervi.

Sei forse gelosa?! SI CAZZO! OK SONO GELOSA, VOGLIO CHE CRISTIANO SIA SOLO MIO!

"Io vi lascio da soli. Dovete parlare." Affermo con tono freddo mentre Irina si avvicina a Cristiano e lo abbraccia come se non lo vedesse da una vita. Mi dirigo a passo svelto nella sala, recupero la mia giacca e sbatto la porta per uscire da quella casa.

"Maria dove vai? Ti prego resta!"
Ronaldo mi raggiunge con una corsa veloce e mi prende per il polso costringendomi a girarmi verso di lui.
"Stai scherzando vero? Quando avevi intenzione di dirmi che stavi ancora con Irina? Vedi che tutto quello che avevo detto io era vero? Mi hai solo usata come passatempo, ma tranquillo anche io ho fatto lo stesso con te." Concludo in maniera totalmente distaccata e in un certo senso soddisfatta.

Speravo che gli piacessi sul serio ma evidentemente voleva solo colmare il vuoto lasciato dalla sua ragazza e il fatto che sarei partita pochi giorni dopo cadeva a fagiolo.
Ero solo un fottuto passatempo.

"No." Mi guarda negli occhi per capire realmente le mie emozioni per poi riprendere parola. "Stai mentendo, e lo sai benissimo. Tu provi qualcosa per me ma non hai il coraggio di dirmelo in faccia, sei troppo orgogliosa. Stai cercando in tutti i modi di non rimanere coinvolta ma sai una cosa? Se la tua bocca dice una cosa, il tuo cuore e i tuoi occhi dicono esattamente il contrario."

Poggia la mia mano sotto il mento per alzarmi il volto e guardarmi negli occhi, sperando che mi addolcisca.
Ma niente è in grado di rimediare a una donna ferita.

"Caro Ronaldo stavolta ti stai sbagliando e faresti meglio a credermi. Ti ho usato, punto e basta. Le cose stanno così e non puoi fare niente per cambiarle."
Sto dicendo di tutto pur di non rivelargli i miei veri sentimenti, a che punto sono arrivata!

Allontano il viso dalla sua mano e guardo un punto indefinito dietro di lui, incontrando la figura di Irina sul ciglio della porta con le braccia  incrociate al petto.
"Domani torno in Italia e non mi rivedrai mai più. Hai la tua ragazza  che ti aspetta, torna da lei e non cercarmi."

Mi stacco dalla sua presa ed esco dal vialetto con le lacrime agli occhi. Avevo detto di non rimanerci coinvolta ma è successo l'esatto contrario e sto soffrendo, ancora. Sarebbe stato meglio se tutto questo non fosse mai accaduto e se non fossi mai andata a vedere quella stramaledetta partita.

Faccio un respiro profondo per riprendermi e per concentrarmi meglio su quello che posso fare adesso. Giro il polso nella mia direzione per vedere l'orario e notando che non è ancora ora di pranzo decido di tornare a piedi fino in centro per perdere un po di tempo.

Mi incammino lentamente sul marciapiede, con la testa totalmente immersa nei miei pensieri tanto che non mi rendo neanche conto di quando una macchina nera sportiva rallenta e si ferma proprio vicino a me.

"Hola chica!"
Questa voce mi fa quasi sobbalzare dallo spavento ma solo dopo mi tranquillizzo quando vedo il guidatore dell'auto.
Possibile che compare sempre nei momenti meno opportuni?
"Hola James come stai?" La mia voce non ha espressione, è fredda e distaccata e lascia trasparire tutto il mio disinteresse verso di lui.

"Ma stai piangendo?"
Cosa?! Mi porto velocemente una mano al viso, vicino gli occhi, e noto che sono tutti bagnati. Ero così assorta nei miei pensieri che non me ne sono nemmeno resa conto.
"Dai sali in macchina così mi racconti cosa è successo" mi propone gentilmente.
Ho un gran mal di testa e ho bisogno di un fazzoletto per asciugarmi perciò non me lo faccio ripetere due volte e apro delicatamente lo sportello sedendomi sul sedile in pelle una volta entrata dentro.

"Cosa ti è capitato dolcezza?" Mi domanda porgendomi un fazzoletto bianco che accetto subito.
"Il tuo compagno di squadra mi ha stufato. La mia vita mi ha stufato. Tutti mi hanno stufato." Annuncio guardando fuori dal finestrino per non incontrare il suo sguardo.
"Mmh la situazione è più grave di quel che pensassi ma so esattamente come risolverla" detto ciò mette in moto la macchina e ci dirigiamo verso il centro di Madrid.

"Dove mi stai portando James"
"A farti prendere un pò d'aria, ne hai bisogno!" Parcheggia l'auto e scende velocemente per venirmi ad aprire lo sportello, facendo comparire in me un'espressione un pò stupita.
"Vieni con me, ti prego" mi dice dolcemente vedendo che non scendevo dalla macchina.
Mi tende la mano e io riluttante l'afferro.

"James ma questo posto è magnifico!"
È un'immensa balconata che da su tutta Madrid, si vede il centro, lo stadio, il parco, e anche noi siamo immersi nel verde.
"Qui vengo molto spesso quando sono giù di morale." Afferma con entrambe le braccia poggiate sulla ringhiera in legno. "Il panorama è mozzafiato e subito mi fa sentire più sollevato" Conclude sorridendomi.
"Anche io mi sento meglio, grazie." Dico voltandomi verso di lui.

Una leggera brezza smuove i miei capelli facendomi andare una ciocca sul viso che lui prontamente mi porta dietro l'orecchio. E questo gesto non fa che ricordarmi di Ronaldo, quando ha compiuto la stessa e identica azione sul balcone di casa sua la sera precedente.
Subito una lacrima scende dal mio occhio e James l'asciuga prontamente con la mano.
"Se mi dici cosa è successo posso aiutarti in qualche modo" propone con un sorriso dolce.

E così gli racconto tutto, di Ronaldo, di Irina e del fatto che provo qualcosa per il suo compagno di squadra anche se non lo rivedrò mai più. Gli racconto del fatto che lui mi ha solo usata perché è ancora innamorato della russa e anche che io ho mascherato i miei sentimenti sia con me stessa che con lui solo per non soffrire.

Mi abbraccia caldamente e dopo avermi rassicurato mi invita a cenare con lui in un ristorante in città perché, testuali parole, "sembro malnutrita". Questa affermazione non ha fa altro che farmi ridere ma accetto perché con James mi trovo veramente bene e riesce a farmi distrarre dai miei pensieri.

"A stasera dolcezza" mi saluta dopo avermi accompagnato in Hotel.
"A stasera James"

Mi dirigo verso l'entrata e dopo aver preso l'ascensore infilo la chiave nella serratura. Ma non appena apro la porta la figura di Cristiano compare davanti ai miei occhi.

CERCAVO SOLO TE - Cristiano RonaldoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora