Go to hell

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Quando la stessa donna che mi venne ad aprire venne a chiamare Dean per la merenda, lui ha insistito a volermi con se.
Mio padre era già rientrato e io non ero pronta a rivederlo.
Ma il destino me lo fece trovare difronte a me, che mi dava la schiena.
Lui si accorge del piccolo e lo prende in braccio.
Mi vede e gli compare un'espressione sorpresa mista ad un grande piacere di rivedermi, credo.

"Skyler! Sei diventata uno spettacolo! Sei davvero figlia di tua madre e mia."
"Già."
Mi poggia una mano sulla spalla. "Lo so che vi ho lasciate sole, ma prima stavamo proprio parlando io e tua madre a proposito di questo.. possiamo sederci a parlarne?" Lascia Dean nelle braccia della madre e mi porta in salotto.

Mi accomodo sulla poltrona e lui si siede sul divano.
"Ho saputo che tra qualche giorno avrai i test per il college."
"Una settimana esatto."
"E come sta andando lo studio?"
"Bene." Ero impassibile a quello che stava dicendo..
"È da un po' che ne sto parlando con tua madre...ma avevamo in mente di poterti far venire qua per continuare gli studi per l'università e poi magari..-
Lo interrompo subito non volendo sentire altro, ero su tutte le furie.
"Come puoi dire una cosa simile..?"
"Non ti seguo, Sky... non eri tu quella che da piccola voleva fare una scuola come Brighton o Preston ... che ti prende ora?"
Mi alzo di scatto. "Questo era prima che tu te ne andassi e ci lasciassi sole. Per una tua studentessa. Hai abbandonato mamma, hai abbandonato me, tua figlia, quella che reputavi la tua principessa e che volevi veder crescere...bugie, bugie e ancora bugie. Io non lo farò mai. Voi non potete farmi fare qualcosa che non voglio fare. Io voglio stare con i miei amici, finire la scuola e passare l'estate con loro.. e poi andare insieme alla stessa scuola." Mi piaceva l'idea di stare con Maggie, Gray, Scar..persino Ethan e Nate..
Lui mi sovrasta con la sua altezza e mi sento tremare le gambe da quanto è inteso e duro il suo sguardo. Mando giù rumorosamente la saliva, in ansia.
"Quello che vuoi tu non conta. Tu farai questa cosa. E verrai a vivere qui. Che tu lo voglia o no." Strinsi gli occhi ad una fessura. "Sei ancora minorenne e finché con compirai la maggior età, tu sarai sotto le nostre decisioni, sono ancora tuo padre." Aggiunge con tini severo.
Sento salire in me la voglia di urlargli in faccia e prenderlo a schiaffi, ma riesco a soffocarla.
"Purtroppo..." dico a denti stretti, mordendomi la lingua.

Passato il più brutto pomeriggio di tutta la mia vita, tenendo per il viaggio di ritorno il broncio, mi ascoltai i messaggi vocali delle mie amiche.
Scar era contenta perché il tizio del bar dell'altra volta la aveva chiamata e stavano uscendo insieme.
Mag era con Gray e non serve dire altro, direi.
Ethan mi aveva mandato un messaggio. Insolito.

Da Ethan
"Hey! Sapresti dirmi dove posso trovare i reparti di economia in biblioteca? Mi sto perdendo, giuro."

Leggo il messaggio ridendo, attirando però l'attenzione di mia madre.
"Posso andare in biblioteca?"
Lei guarda la strada difronte a se e sorride.
"Siamo appena entrati in città, e siamo vicini, accosto e ti lascio scendere." Annuisco e attendo.

Facendomi strada tra i vari tavoli e scaffali pieni di libri, trovo Ethan seduto in un angolo, circondato di libri

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Facendomi strada tra i vari tavoli e scaffali pieni di libri, trovo Ethan seduto in un angolo, circondato di libri.
"Hey" sussurro. Lui mi fa posto accanto a se. "Allora dimmi, cosa ti ha portato nella biblioteca della città? E' insolito da parte tua.."

Lui mi sorride e tira fuori un plico di fogli graffetati dal suo zaino. "Vedi questo plico di fogli? E' tutto quello che ho deciso di studiare per l'esame. Sai no, gli esami a fine mese...spero tu sia messa meglio di me." mi dice mettendosi la mano tra i capelli.

Rido e mi alzo, aspettando che lui mi segui a ruota.
"Economia mi hai detto no?" Non faccio in tempo ad alzarmi che la sua mano calda si posa sulla mia fredda.
"Lo ho chiesto alla bibliotecaria; all'inizio era un po' riluttante vedendomi, ma alla fine è stata buona. Resta qua, mi prendo una pausa di cinque minuti dai..." dice subito. Sorrido timidamente.
"Come mai aveva un'espressione di riluttanza quando ti ha visto?" Dico prendendolo in giro mentre riprendo posto.
"Ma mi hai visto? Ho la faccia di uno che sta sotto a studiare come un matto?" Dice ridendo, e mostrando quelle bellissime fossette.
"A dire il vero non ti vedo come uno che studia e basta!" Lo correggo ridendo. Lui mi fa una smorfia e poi scoppiamo a ridere.
La bibliotecaria ci zittisce mettendosi una delle sue dita nodose sulle sottili labbra.
Chiediamo scusa entrambi finendo di ridere.
Apro un libro trovato sul tavolo dove sono seduta e lo inizio a sfogliare.
È un libro dalla copertina rigida nera, sembra antico, ma è tenuto davvero bene.
Contiene poesie di molti autori francesi, uno che noto subito è Jacques Prèvert. La poesia mi colpisce all'istante.

I ragazzi che si amano si baciano
In piedi contro le porte della notte
I passanti che passano se li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
E se qualcosa trema nella notte
Non sono loro ma la loro ombra
Per far rabbia ai passanti
Per far rabbia disprezzo invidia riso
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Sono altrove lontano più lontano della notte
Più in alto del giorno
Nella luce accecante del loro primo amore

"Sky?" Mi chiama Ethan. Credo mi abbia detto qualcosa per mi sta guardando come se attendesse una risposta. Lo guardo arrossendo e chiedendogli di ripetere.
"Non mi ascolti mai eh?"
Gli do una spallata e chiudo il libro antico.
"Ti stavo dicendo se dopo avresti voglia di prendere un caffè o qualcosa di simile..."
Non lo lascio finire per rispondergli educatamente.
"Mi piacerebbe."
Lui mi sorride subito; come un bambino che ha ricevuto molti regali a Natale.
"Allora mettiamoci a studiare! Prima finiamo prima possiamo prendere quel che vuoi." Lo dice con tale entusiasmo che mi fa sorridere.

in love ~ e.dWhere stories live. Discover now