Capitolo 6

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Finalmente fuori.
Nico non poté fare a meno di ispirare l'aria fresca di quel pomeriggio primaverile, di fermarsi li, in riva al lago delle canoe, per scrutare l'acqua di quella pozza profonda, e di lasciare che le proprie labbra si increspassero in uno dei suoi rari sorrisi sereni, provocato dal calore dei raggi del sole trainato col suo carro dal dio Apollo.
Ah, a proposito di Apollo...
Nico si sentì stringere lo stomaco, perché...
Sole significa Apollo, Apollo significa cabina numero 7, cabina numero 7 significa figli del dio del sole, e figli del dio del sole significa Will Solace.
Nico lasciò andare un sospiro.
Anche ora che era fuori dall'infermeria e non aveva quell'assillante semidio sempe col fiato sul collo, non riusciva a smettere di pensarci, ma specialmente non riusciva a togliersi dalla testa quel viso, quelle labbra sempre sorridenti e quegli occhi azzurri, cristallini e luminosi che avrebbe potuto tranquillamente paragonare a due zaffiri, i più belli e pregiati.
Se ve lo state chiedendo... si, ormai Nico aveva abbandonato l'idea non-devo-pensare-a-Will-perché-è-un-figlio-di-Apollo-e-io-devo-comportarmi-come-se-non-esistesse.
Si, è un nome un po lungo, ma tralasciamo.
Il ragazzo si era rassegnato al fatto che probabilmente quel biondo stava cominciando a piacergli, ma allo stesso tempo non riusciva a togliersi dalla testa quell'incubo, che sembrava lo stesse mangiando da dentro.
Tirò un calcio ad un sassolino li vicino, e lo fece andare a finire dritto dritto nell'acqua.

-Hey...-

Nico sussultò e si girò di scatto, estraendo la spada in ferro dello stige che portava attaccata al fianco, nel fodero nero, e puntandola alla gola del ragazzo che gli aveva rivolto la parola.

Percy alzò le mani in segno di resa, e indietreggiò un poco.
-Non sono armato, signore. Mi risparmi la vita!- disse, imitando un finto tono spaventato, poi si lasciò andare in un sorriso.

Nico rimase un attimo fermo, le due perle nere che aveva come occhi fissi nello sguardo verde-azzurro del ragazzo di fronte a lui.
Abbassò lentamente la spada, e la ripose nel fodero.
-Ciao Percy.- disse solamente, tornando a guardare l'acqua del lago, immerso nei propri pensieri.

Percy si mise le mani in tasca.
-Come va Nico?- chiese, lo sguardo fisso sulla figura nera davanti a se.
-Non ti ho visto in giro negli ultimi giorni. A pensarci bene non ti vedo da quando mi hai friendzonato.-

Nico si lasciò sfuggire un sorrisino divertito a quelle parole.
-Già, da quando ti ho friendzonato...- spostò allora lo sguardo sul corvino di fronte a lui.
-Davvero ti sei accorto della mia assenza? E come mai? Non avevi altro da fare che cercare il figlio di Ade meno amato del secolo?- chiese.

Sapeva di essere stato crudele con quelle parole, sia con Percy che con se stesso. Ma d'altro canto era la verità. E non si può negare l'evidenza.

Percy in effetti rimase un po spiazzato da quelle parole.
-Io veramente mi sono preoccupato, non trovando il mio amico.- disse avvicinandosi un po a lui e togliendo le mani dalle tasche.

-Ti sei preoccupato? Ma che dolce...- Nico sospirò e incrociò le braccia sul petto.

Percy aveva interrotto i suoi pensieri, e lui odiava le persone che interrompevano i suoi pensieri.
Ma Percy era Percy... quindi diciamo che al massimo gli aveva peggiorato l'umore.
Non che fosse di buon'umore prima, eh...

-Si, mi sono preoccupato.- ripeté Percy, ridacchiando piano.
-Pensavo che dopo la guerra contro Gea tutto si sarebbe sistemato, e invece sei sparito. Dove sei andato?-

Nico alzò gli occhi al cielo. Com'era che in quei giorni tutti si dimostravano così ossessivi nei suoi confronti?

-In infermeria. Wi... cioè, Solace mi ha rimesso in forze.- disse il figlio di Ade.
E ancora una volta si ritrovò a pensare a lui.

-Ah si? Bene! Allora ora stai meglio presumo.- Percy sorrise e gli mise un braccio attorno alle spalle, con fare amichevole.

-Si Jackson, sto meglio...- disse piano Nico, irrigidendosi e arrossendo un poco a quel contatto.

Percy non notò il suo rossore, e si limitò a continuare a sorridere.
Nico si staccò, in imbarazzo, e si passò una mano tra i capelli neri.

-Come va con Annabeth?- chiese una volta ripreso il controllo, guardandolo negli occhi.

Si rese subito conto che qualcosa non andava.
Il sorriso di Percy si spense subito, gli occhi gli si velarono di tristezza. Lo sguardo era perso nel vuoto.

-Abbiamo litigato.- disse piano, fissando un punto indefinito tra l'albero sulla sponda del lago e l'acqua illuminata dalla luce del sole, che ormai cominciava a calare.

-Oh...- Nico non sapeva cosa dire. Certo, forse avrebbe dovuto dirgli cose amichevoli, del tipo: "ehi amico non preoccuparti, si risolverà tutto, tu e lei farete pace e avrete tanti figli insieme"...
No, ok, forse non proprio così.

Percy spostò lo sguardo su di lui, e lo guardò negli occhi.
-Abbiamo litigato a causa tua.-

Ecco, ora Nico non sapeva davvero come avrebbe potuto ricominciare a parlare normalmente.

-Ah si...?- chiese in un sussurro, guardandolo anche lui.

-Si. Perché... Non riuscivo a togliermi te dalla testa. Insomma... Nico, perché non sono il tuo tipo?- chiese il ragazzo dagli occhi verde acqua, avvicinandosi un po al figlio di Ade.

Nico rimase totalmente spiazzato dalla domanda.
Pensava che la questione "Percy" si fosse conclusa già da un pezzo... e invece, a quanto pare, no.

-Perché... perché...- Nico non riusciva a trovare una valida risposta a quella strana domanda.
-Non lo so, Percy, so solo che non sei il mio tipo...- disse piano, abbassando lo sguardo.

-Oh, capisco... ma ne sei sicuro?- Percy si avvicinò ancora a lui, inclinando la testa di lato.

Nico considerava quella situazione un bel po pericolosa, e un bel po strana...
Insomma, ormai si era convinto che gli piacesse Will... perché si, ne era certo.
Ma ora spunta come un fungo Percy, da non so dove, e gli dice che non riesce a togliersi Nico dalla testa.
Cosa doveva fare?
Che confusione!

-Io... si... certo che ne sono sicuro.- fu la prima risposta che venne in mente a Nico.
Guardò Percy negli occhi, e percepì la tristezza e la delusione che provava in quel momento.
Deglutì, incerto.
Per la prima volta, non voleva che qualcuno provasse il dolore che ha provato lui.

-D'accordo... allora io... vado.- Percy si girò, e si allontanò senza dire più una parola.

Il cuore di Nico batteva forte contro il petto, come se volesse uscire da un momento all'altro.
La sua cotta da sempre stava forse cercando di dirgli che, in qualche modo, gli interessava?
Incrociò le braccia sul petto, confuso.
Come avrebbe fatto, ora?
Doveva parlarne con qualcuno, non sarebbe riuscito a tenerselo dentro ancora a lungo.
Da una parte Percy, dall'altra Will.
Chi avrebbe scelto?

Salveeeeeeee
Eccomi tornata dopo un bel po, sorreh se non aggiorno molto, ma tra poco inizia la scuola e... AIUT-
Cercherò di postare una volta a settimana :3
Comunque si, questo capitolo fa proprio schifo, scusatemi :,(

Nico: *alza gli occhi al cielo* tralasciando i tuoi problemi personali, è un po improbabile che Percy si innamori di me dal nulla.

Zitto tu. I personaggi li sto interpretando come mi piace a me. E comunque chi ha detto che si è innamorato? *sorrisino furbo*

Will: no Lia, solo per dire eh... MA NICO È MIO *lo prende e lo stritola*

Oh dio... *censura la scena*

Potete lasciare dei commenti per dirmi se vi piace o no? * - *
Grazie ciao mi dileguoooo

Doctor's Orders || SolangeloWhere stories live. Discover now