Capitolo 56

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Salve gente!
So di non aver scritto per una vita e... beh, in effetti non mi sono proprio fatta sentire per un po' di tempo. Il motivo? Ispirazione in vacanza, scuola che non va come vorrei e varie crisi esistenziali dovute a non si sa bene cosa.
Ma non pensiamoci: ora sono qui, a rompervi le scatole con i vari auguri e capitoli in ritardo!
Mentre leggete questo, vi consiglio di ascoltare "Unbreakable Heart" dei Three Days Grace: è pazzesca, davvero. Se potete, vi consiglio anche di dare una letta al testo: è magnifico.
E... che altro dire? Buona lettura!

Cammino accanto a Juliet, che parla senza sosta.
"Sarei io quella che fa venire il mal di testa, Meredith?" penso, riferendomi alla ragazza che sta farneticando qualcosa sull'importanza di abbinare i colori giusti.
"Beh, almeno è simpatica anche lei..." mormora, col tono degli inaugurabili ottimisti che dicono 'andrà tutto bene' anche quando la barca affonda.
"È vero. Ed è anche gentile. Poi, non fraintendere: è piacevole stare con lei, ma... diciamo che l'argomento non mi coinvolge particolarmente"
"Diglielo -risponde allora lei, risoluta- Non è educato ignorarla, lo sai meglio di me"
Annuisco leggermente ma, quando faccio per aprire bocca, le parole non vogliono fare altro se non rimanermi incastrate in gola. Cosa che, nonostante tutto, ha sortito comunque l'effetto desiderato: Juliet si gira verso di me, preoccupata, quindi storce le labbra in un'espressione di disappunto.
"Tutto bene?" domanda, aggrottando la fronte.
Annuisco, deglutendo.
"Solo... -mi affretto ad aggiungere, non appena ritrovo la forza di parlare- Potremmo cambiare argomento? Non capisco nulla di colori e abbinamenti"
"Come Tim Burton -replica, sorridendo- Ha detto di vestirsi sempre di nero perché si risparmia la fatica inutile di abbinare i colori"
"Adoro Tim Burton!" esclamo, come farebbe una bambina felice il giorno del suo compleanno.
"Lo avevo immaginato" dice quindi Juliet, sorridendo e passandosi le dita fra i capelli, allungando il passo.
Scoppio a ridere, a metà fra l'essere divertita e lo stupore: sono davvero così prevedibile?
"Sembro tanto una di quelle persone che guarda The Nightmare Before Christmas persino a luglio, quando la gente guarda telefilm colorati e il mare infrangersi sulla battigia?"
"Nah -dice, scuotendo la testa- Ma Edward Mani di Forbice, quello sì. Quante volte lo hai visto?"
"Cinque volte solo il mese scorso" rispondo, ridendo.
"Ecco" dice lei, aprendo una mano ed ammiccando.
"Ecco cosa?"
"Beh, avevo ragione" ride, passandosi di nuovo una mano tra i capelli, socchiudendo gli occhi.
"In effett- mi interrompo, vedendo un ragazzo correre nella nostra direzione. Ragazzo che, nonostante i capelli corti, ricollego subito ad Alex - Alex? Che ci fa qui?" Chiedo, disorientata, in un sussurro che mi esce appena dalle labbra.
"Alex?" Sussulta Juliet, girandosi: negli occhi ha dipinto un quadro i cui toni freddi della paura incupiscono quelli accesi dell'affetto che sono apparsi non appena ha sentito quel nome.
La fisso per qualche secondo, come incantata, quindi cerco di dire qualcosa, ma le parole continuano a non voler uscire. È come se oggi la mia lingua avesse all'improvviso smesso di obbedire ai miei comandi.
Scuoto la testa, cercando di smettere di pensare a queste frivolezze: forse è addirittura meglio così.
Il mio sguardo torna a posarsi su Alex, sempre più vicino: sul volto ha stampata un'espressione di puro terrore.
"Correte! -urla, raggiungendoci- Correte!"
Senza voltarsi, la sua mano mi afferra un braccio, quindi vengo trascinata anche io in quella corsa sfrenata.
"Che succede?" Urlo, sapendo che se parlassi normalmente la mia voce verrebbe ignorata.
"Sono riusciti a entrate nella Villa" grida lui di rimando, cercando di correre ancora più velocemente.
"Chi?" Chiedo ancora.
"Loro! -stavolta la voce che mi risponde è quella di Juliet- Guarda là!" Fa un cenno con la testa ed indica il corridoio da cui stiamo scappando.
Alex svolta bruscamente a destra, impedendomi di sapere da cosa stiamo scappando.
Un tonfo fa tremare tutto il pavimento della Villa.
"Cos'è stato?" Domando ancora.
Alex e Juliet evitano di rispondermi.
"Cos'è stato?" ripeto, più fredda.
Juliet si volta verso di me e, cupa, pronuncia delle parole che mi fanno gelare il sangue nelle vene.
"Hanno cominciato ad attaccare"

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⏰ Last updated: Feb 09, 2017 ⏰

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