Capitolo 28

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Piccola nota:
'Sera wattpadiani!
Come va? Spero che abbiate passato una bella settimana.
Che ne dite di concludere questo venerdì leggendo il nuovo capitolo mentre ascoltate "Warriors" degli Imagine Dragons?
Spero vi piaccia e buona lettura!

Mi siedo sul bordo del letto, non capendo ancora bene ciò che è appena successo.
Insomma, è impossibile. Non poteva essere soltanto un sogno, era così reale! Così reale la sensazione di essere su una barca. Così reale l'odore frizzante del mare. Così reali i colori, accessi come non li avevo mai visti prima.
Mi passo una mano tra i capelli scompigliati, quindi mi alzo sulle punte dei piedi, ancora intorpiditi dal sonno. Ho quasi paura che non riescano a sorreggere il mio peso in questo momento.
Inspiro e mi spingo verso l'alto, schiacciando le mani sul materasso.
Perfetto, ora sono in piedi.
Faccio qualche passo, esitante, e vedendo che nonostante la stanchezza riesco a stare eretta mi dirigo verso il bagno con gli occhi semichiusi.
Appena mi trovo davanti al lavandino apro il rubinetto e inizio a far scorrere l'acqua, fredda come un blocco di marmo.
È così strano sentirla cambiare temperatura così rapidamente, penso mentre muovo le dita sotto il getto che si scalda rapidamente. Un po'come il tempo in primavera: un attimo c'è il sole e quello dopo inizia a piovere a dirotto, senza alcun preavviso.
Prendo un respiro prodondo e avvicino la faccia alle mani ormai bagnate e la immergo nell'acqua bollente.
Rimango ferma così per qualche secondo, quindi tiro su la testa, l'aria fredda che mi colpisce come uno schiaffo sul viso appena lavato.
Mi guardo allo specchio.
Ho gli occhi cerchiati di nero, come se fossi finita in mezzo ad una rissa. Le labbra, di solito rosse, sono ridotte ad una sottile linea chiara che quasi si confonde con il colore della pelle.
Se fossi un'altra persona e mi ritrovassi di fronte la Clare che adesso si sta guardando allo specchio penserei di avere di fronte un'altra ragazza, diversa da quella ribelle e truccata che non si stanca mai e contesta le regole.
Mi sistemo i capelli con le mani, quindi li tiro verso l'alto, come se volessi raccoglierli in una coda.
Rimango qualche istante ferma in questo modo, lo sguardo perso in un punto indefinito dello specchio, sino a quando non si posa sul riflesso del mio collo.
Improvvisamente sento il cuore battere più forte. Le orecchie pulsano e le pupille sono dilatate.
Detta così, sembra la perfetta descrizione di un animale in trappola.
Deglutisco, l'ansia che mi attanaglia lo stomaco.
Un altro tatuaggio, stavolta sul lato destro del collo.

Parole attraversateWhere stories live. Discover now