Capitolo 52

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Piccola nota:
Salve wattpad!
Lo so, lo so, avevo promesso di aggiornare più spesso e... beh, non l'ho fatto. Non con parole attraversate. Non so, quest'estate è stato un po' un punto dolente: ogni parola che scrivevo per questa storia sembrava essere tirata fuori a forza, come se fossi stata obbligata a scrivere. Il risultato? Mi ritrovavo con capitoli ancora più corti del solito, apparentemente privi di significato e, secondo la mia opinione, altamente deludenti. L'unica soluzione che ho trovato, beh, è stata staccare per un po' e, per fortuna, direi che è servito. Probabilmente anche Clare aveva bisogno di un po' di vacanze.
Mentre leggete questo capitolo, se potete, ascoltate il mare: trovo che sia il suono migliore per accompagnare queste parole.
Buona lettura!

Sento il mio cuore fare una piroetta dentro il petto.
"Davvero?" domando rapita, in una sorte di trance.
"Mh-hm: so dov'è il libro che cerchi" risponde lei, ripetendo quelle parole in grado di farmi dimenticare ogni cosa. Devo averlo. Devo capire. Ma posso davvero fidarmi di lei? Posso davvero affidarmi a qualcuno che nemmeno vedo per trovare una cosa che, in fin dei conti, potrebbe benissimo non esistere? Ne vale davvero la pena? Forse prima dovrei parlarne ad Alex...
"Clare, vuoi smetterla una buona volta con questi dubbi? Mi stai facendo venire il mal di testa! Te lo dirò, okay? Non avrei avuto motivo di fartene cenno se poi non avessi avuto intenzione di po-"
"Posso pensare con la mia testa, Meredith? Non sono abituata a non pensare e, soprattutto, non sono abituata a non farmi domande" dico, sbuffando. Meredith potrà pure volermi aiutare, ma impedendomi di dare sfogo ai miei pensieri sta solo peggiorando le cose.
"Peggiorando le cose?" domanda lei, con una vena indispettita nella voce. Credo che, se l'avessi davanti in questo momento, starebbe persino alzando un sopracciglio, squadrandomi da capo a piedi.
"Sì, Meredith: non riesco a concentrarmi se continui ad interrompermi in ogni istante."
"Mh -dice lei, poco convinta- Se preferisci, chiedi le cose ad alta voce: è snervante avere le risposte ai tuoi dubbi e essere guardati male ogni volta che si prova a risponderti"
Mi blocco, quindi sospiro: in effetti, Meredith ha ragione. Però, non capisco una cosa: se riesce a sentire quello che penso, perché vuole che parli ad alta voce?
"Oh, beh, non lo so: pensavo che lo preferissi" dice lei, sbrigativa.
Per qualche secondo rimango a bocca aperta: quanto è strano sentire qualcuno che risponde ai tuoi pensieri ad alta voce?
"Ecco! Ecco il motivo per il quale te l'ho proposto! Ma fino a quando non ci arrivi da sola non va bene, eh?"
Scuoto la testa, quindi sospiro.
"Okay, Meredith, ho capito: smetto di stressarmi, è inutile continuare a discutere"
Inspiro ed espiro, quindi guardo in alto, dove credo potrebbe essere lei.
"Allora? Dov'è il libro?"
"Seguimi" dice lei, improvvisamente più dolce. Un po' bipolare la ragazza, eh?
"Seguirti? Com-"
"Clare" la voce di Meredith mi interrompe di nuovo.
"Giusto. Niente stress" dico, sospirando.
"Niente stress -ripete lei, usando un tono che mi immagino sposerebbe a pennello con un sorriso caldo e leggermente frustrato- Seguimi e basta: prometto di non portarti in mezzo ad un branco di leoni affamati"
Annuisco: "Dove si va?"
"Vai avanti e non fermarti fino a quando non te lo dico"
Inizio a camminare, titubante, fino a quando non vengo interrotta dalla voce di Meredith.
"Clare?"
"Sì?" chiedo, fermandomi.
"Giusto perché tu lo sappia, non sono bipolare"

Parole attraversateWhere stories live. Discover now