Capitolo 33

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-Ecco a voi.- dice mia madre mettendo in tavola il piatto colmo di pancakes.
Civilmente, uno per uno ne prendiamo alcuni mettendoli nel nostro piccolo piatto e versandoci sopra un po' di miele.
Vi starete chiedendo cosa sta succedendo.
Oggi è il giorno della partenza, andremo a New York e in questo momento sono le 6 a.m.  Ci siamo riuniti a casa mia per fare colazione tutti insieme e ricontrollare che abbiamo preso tutto.

Dopo aver letto la nostra lista e controllato che non manchi niente, saluto i miei genitori e Kate e partiamo diretti verso l'aeroporto.

Quando arriviamo, possiamo già avvistare il professore di matematica più agitato che mai che cerca di tenere sott'occhio tutti gli alunni presenti.
-Buongiorno professore.- disse gentilmente Cloe.
-I passeggeri del volo Los Angeles-New York sono pregati di recarsi al Gate 3 per l'imbarco, Grazie.- dice la voce metallica mentre tutti afferriamo le proprie valige e ci avviamo verso il Gate per imbarcarci.
Dopo circa 10 minuti siamo sull'aereo per cercare i nostri posti.
Dopo aver trovato il numero 8 fila laterale, mi siedo e attacco le cuffie al mio iPhone.
Per fortuna sono seduta vicino al finestrino così posso guardare il panorama.
Fisso al di fuori dell'aereo fino a quando una voce stridula inizia ad urlare. Mi giro e vedo Hailey che smanetta davanti al professore con tutti i passeggeri dell'aereo che la guardano increduli.
-Io non ci voglio stare accanto a quella lì.- urla lei.
-Signorina si calmi. Questo è il posto che le è stato assegnato, quindi vada a sedersi.- dice il professore un po' alterato dalle urla della ragazza.
Quest'ultima batte i piedi per terra come una bambina capricciosa, d'altronde lei lo è sempre stata, se non le viene dato ciò che vuole non è contenta.
Viene verso di me e si siede sul sedile accanto al mio.
Mi rigiro verso il finestrino e continuo ad ascoltare la musica sperando che la ragazza dai capelli biondi platino mi lasci in pace per almeno tutto il viaggio.
Ma evidentemente qualcuno lassù non ha ascoltato le mie preghiere.
-Te la farò pagare.- dice rivolta verso di me.
Ma quella ragazza sa dire solo quella frase?!
La ignoro e continuo a guardare Los Angeles che si allontana sempre di più.
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Siamo appena arrivati all'hotel che è in pieno centro, per fortuna per le scuole hanno dei prezzi più bassi.
Siamo riuniti alla reception per farci
assegnare le camere.
-Anna Campbell, Cloe Miller e Sophia Smith.- urla il professore per farci avvicinare al bancone dove la receptionist ci porge la chiave della camera.
418 .
Salutiamo i ragazzi e andiamo verso l'ascensore con le nostre valigie per salire al quarto piano.
Dopo una manciata di minuti, dopo aver aspettato che anche le altre persone arrivassero al loro piano, scendiamo e svoltiamo a destra arrivando alla porta in fondo al corridoio accanto a una grande vetrata.
Infilo la carta nella serratura e la porta elettronica si apre rivelando tre letti singoli, due alla parete difronte alla grande vetrata e l'altro proprio attaccato alla parete fatta di vetro. Mi fiondo sul letto attaccato alla finestra, lasciando le valige all'entrata.
Anna e Cloe scoppiano a ridere ma appena sentiamo una voce stridula che urla nel mezzo del corridoio, nella stanza cala il silenzio.
-Ci sarà da divertirsi.- ridacchia Hailey insieme a Kylie.
-Lo sai quale è il mio obbiettivo è ce la farò.- continua mentre entrano nella loro camera, proprio quella davanti alla nostra.
Chiudiamo la porta in legno nero e mi alzo dal letto per ammirare il panorama, mentre Anna e Cloe discutano sul da farsi.
Bussano e Anna va ad aprire.
-Ragazze, ha detto il professore di scendere entro cinque minuti.- ci informa Aaron.
-Arriviamo, grazie Aaron.- rispondo mentre mi alzo da quel comodissimo materasso.
-Ah... mi stavo scordando di questa cosa. Dopo Cameron ti deve parlare.- continua il ragazzo dai capelli castano scuro.
Lo ringrazio e prendo le mie cose e dopo aver aspettato le due lumache, chiudiamo la porta e andiamo alla reception.
-Bene ragazzi, oggi non abbiamo nessuna visita guidata prenotata quindi potete andare a fare un giro nei dintorni, a condizione che per le 7:30 siate qui. Chi vuole può rimanere nella propria stanza. Ci vediamo dopo.- dice il professore di matematica.
Quasi tutti usciamo in strada per fare una passeggiata.
Ci mettiamo d'accordo e andiamo verso la Fifth Avenue, osservando i maestosi grattaceli che si alzano sopra di noi.
Non ero ma stata in questa città prima d'ora ma devo dire che è veramente bella, anche se sono arrivata solo due ore fa.

Noi ragazze facciamo un giro nei negozi mentre i ragazzi si sono fermati da Mc Donald's per fare uno spuntino.
Ho comprato tre magliette tra cui un crop top nero con le spalle scoperte e il cinturino al collo e un paio di jeans boy-friend, visto che quelli che avevo me li ha "rubati" Kate.
Già, purtroppo nonostante la nostra differenza di età, certi indumenti li possiamo mettere entrambi perché abbiamo la stessa taglia e alla fine quella che si trova senza alcuni vestiti sono sempre io. Kate dice che i miei sono più comodi ma sarebbe meglio che cambiasse scusa visto che ormai non ci crede più nessuno.
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Dopo aver visto un po' la strada più famosa di New York, torniamo all'hotel per prepararci per la cena.
Saliamo tutte e tre dopo aver salutato gli altri e aver dato un bacio a fior di labbra a Cam.
-Dopo ti devo parlare.- mi ripete. Annuisco e seguo Anna e Cloe.
Entriamo in stanza e vado in bagno per farmi una doccia al corpo per rilassarmi dopo il lungo viaggio in aereo.
Mi tolgo i vestiti ed entro nel box doccia per poi chiudere la porta di vetro.
Lascio scorrere l'acqua calda sul mio corpo e dopo poco mi insapono con il bagnoschiuma alla ciliegia.
Mi sciacquo ed esco avvolgendo il mio corpo nell'asciugamano bianco appeso all'attaccapanni.
Mi asciugo e poi infilo l'intimo pulito di pizzo nero, prendo i pantaloni che ho comprato questo pomeriggio e li indosso insieme ad un maglioncino grigio con i lacci sulla scollatura davanti. Esco dal bagno, prendo le converse bianche e le indosso, poi prendo il mio beauty-case dalla valigia per sistemare il trucco.
Dopo che anche Anna e Cloe si sono preparate, scendiamo al ristorante dell'hotel e appena arriviamo nella grande sala, ci guardiamo intorno alla ricerca di un tavolo libero. Il mio sguardo cade su Shawn che ci fa dei versi strani, ci avviciniamo e ci sediamo nei tre posti liberi.
Ordino un piatto di pasta al salmone e iniziamo a mangiare tra chiacchiere e risate.
Appena finiamo, andiamo tutti in camera nostra e ci mettiamo alcuni seduti sul letto e altri per terra.
-Sophia vieni un attimo con me.- mi dice Cameron, così mi alzo e mi prende la mano.
Usciamo dalla stanza e prendiamo l'ascensore.
Arrivati al nono piano, nonché l'ultimo, svoltiamo a sinistra e senza farci vedere entriamo in una stanza, tutta buia ma si possono vedere le luci della città che non muore mai attraverso la vetrata.
-Ti piace?- mi chiede.
-Tanto.- rispondo guardando il panorama.
Mi abbraccia da dietro e stiamo in quella posizione per un tempo indeterminato. È già passata circa mezz'ora così torniamo giù altrimenti gli altri ci daranno per dispersi.
Entriamo in camera e troviamo tutti che sono intenti a ridere.
Ridiamo anche noi vedendo Nash in braccio a Taylor che fanno finta di farsi le carezze come due fidanzati mentre Matt ci racconta  della situazione imbarazzante in cui si è trovato una settimana fa quando era sulla spiaggia con sua madre.
A mezzanotte andiamo a letto tutti perché l'indomani ci saremmo dovuti alzare alle 6:30 a.m. 

Spazio autrice:
Scusate il ritardo di questo capitolo ma sto passando un periodo un po' difficile. Mi dispiace ma adesso eccomi qui con un nuovo capitolo, lo so che non succede niente di particolare ma è solo un capitolo di passaggio.
Spero vi piaccia💕.
Vi ricordo che ho pubblicato il primo capitolo di No Promises||Shawn Mendes, alla prossima.

Stay with me||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora