Capitolo 25

3.3K 141 6
                                    


È ormai passato un mese da quella cena dai Dallas, e oggi dobbiamo partire per quella vacanza in montagna tutti insieme.
Io e Tyler siamo diventati buoni amici mentre con Hailey e Cameron le cose non sono cambiate, continuano ad infastidirmi con scherzi di cattivo gusto o offese ma ormai ci ho fatto l'abitudine. So che Nash ha parlato molte volte con Cameron per il fatto del tradimento, che poi alla fine non c'è stato nessun tradimento ma è solo una balla messa in giro dalla gatta morta.
Oggi è anche l'ultimo giorno prima delle vacanze natalizie, mi sono già procurata i regali per tutti, anzi quasi perché a Cameron non ho intenzione di regalargli proprio niente e ho già comprato le cose che mi servono per questa vacanza di otto giorni.

Sono arrivata a scuola e come tutte le mattine prima del suono della campanella, siamo qui tutti riuniti alla solita panchina per parlare di che cosa faremo in questi giorni di relax.
Appena suona la campanella ci rechiamo tutti nelle proprie classi. Adesso ho matematica insieme alla gallina e a Cameron.
Mi siedo in fondo all'aula e aspetto che il professore arrivi.

Dopo circa un quarto d'ora il professore non è ancora arrivato.
-Ragazzi, il professore di matematica è malato quindi avete sostituzione. Verrete smistati in alcune classi ma se volete potete andare in biblioteca per le prossime due ore, senza fare confusione.- dice la bidella.
Prendo la mia roba e vado in biblioteca per ascoltare un po' di musica in santa pace.
Mi siedo sulle poltrone nel posto più appartato e ascolto 'Colors' di Halsey.

Cameron's Pow.
Che bello ho due ore di sostituzione, così potrò fare quello che mi pare.
Esco dall'aula per dirigermi in biblioteca ma mi ferma non appena sento delle voci familiari provenire dal bagno femminile.
-Ci ha creduto fin da subito, il piano sta riuscendo. Hai visto com'è Sophia...- dice ridendo con la sua amica Kylie.
Spalanco la porta fregandomi del fatto che i maschi non possono entrare in questa stanza.
-Che piano?- dico.
-Niente tesoro, non ti preoccupare.- dice Hailey con quel sorrisino in volto.
-Di quale piano?- urlo.
-Il piano di allontanarti da Sophia.- dice Kylie ricevendo un'occhiataccia da Hailey.
-Che cosa hai fatto?- urlo.
-Dai se lo meritava quella stronza.- dice.
-Quindi hai inventato tutto? Il tradimento, è tutta opera tua?- dico.
Okay fermatemi.
Ringrazi il cielo per essere nata femmina altrimenti a quest'ora era già all'ospedale per farsi fare un preventivo dal chirurgo per ricostruirsi la faccia.
-Si.- dice.
Esco dal bagno, incavolato nero. Sarei in grado di prendere a pugni chiunque mi passi davanti.
Cerco un posto isolato dove potrei sfogarmi.
Vado verso i campi da calcio e mi siedo sulle scalinate con i gomiti sulle gambe e le mani sul viso.

Ho fatto soffrire la ragazza che amo credendo alle storie messe in
giro da una gallina. Devo assolutamente parlare con lei, ma lo farò quando saremo in montagna per non avere distrazioni.

Sophia's Pow.
La campanella suona annunciando la fine dell'ultima ora dell'ultimo giorno prima delle vacanze di Natale.
Esco da scuola e saluto tutti i miei amici, per poi dirigermi verso casa.
Stranamente anche i miei genitori a casa per il pranzo, di solito siamo solo io e Kate.
Mangiamo un bel piatto di pasta al salmone e poi vado in camera per finire di fare le valige.
Metto dentro tutto il necessario per il viaggio ascoltando 'In The name of love' di Martin Garrix e Bebe Rexha.
Dopo aver finito di fare la valigia decido di uscire per prendere una boccata d'aria.
Prendo il telefono e le cuffie e vado giù per avvertire i miei genitori.
-Mamma io esco per fare una passeggiata.- dico a mia madre che è indaffarata con i preparativi per il viaggio.
-Si ma non fare tardi, alle 4:30 p.m. partiamo quindi devi tornati per le 4 p.m. visto che per andare in aeroporto ci vuole mezz...- dice agitata.
-Si va bene mamma.- dico alzando gli occhi al cielo.
Mia madre é sempre così, é sempre agitata prima di partire, ha paura che qualcosa vada storto o che si dimentichi qualcosa di indispensabile per il viaggio. Invece mio padre è rilassato prima di un viaggio a differenza di mia madre.
Esco di casa e vado verso il centro città ascoltando 'Into you' di Ariana Grande.
Vedo Starbucks e decido di entrare per prendere un caffè.
Vado al bancone e lo ordino, mi guardo un po' intorno ma vedo solo volti sconosciuti.
Prendo il bicchiere contenente il mio amato caffè ringraziando la barista al di là del bancone ed esco dal locale continuando a camminare senza meta. Vago per la città, persa nei miei pensieri e nei ricordi di quando ero in po' più piccola.
I ricordi di quel giorno in cui la depressione si era impossessata del mio corpo, camminavo per la città non sapendo cosa fare, mi sentivo impotente per salvare la persona che mi aveva sempre aiutato ed io in quel momento non potevo fare niente.
Guardo l'ora sul cellulare e vedo che sono le 3 p.m. così decido di andare verso il cimitero.
Dopo poco varco il grande cancello di ferro verniciato di un grigio spento entrando in quel luogo pieno di ricordi tristi. Cammino lungo il viale principale e ad ogni passo mi avvicino sempre di più alla sua tomba.
Mi fermo davanti e rileggo il suo nome come se non lo conoscessi ma invece lo conosco più di qualunque altro.
Alex Smith nato il 10 luglio 1997 e morto il 28 aprile 2014.

Avevo quindici anni quando e morto, io e la mia famiglia eravamo distrutti. Era alto, con gli occhi marroni e capelli anche essi castani, insomma devo dire che era un bel ragazzo ma non ha avuto la possibilità di vivere a lungo e scoprire i veri piaceri della vita.

Non sappiamo chi l'ha ucciso, sappiamo solo che ha fatto un incidente stradale per colpa di un ubriaco che si è andato a schiantare contro la sua al semaforo della Sunset Boulevard.
Mi ricordo ancora quando un agente della polizia chiamò mio padre per riferirgli la brutta notizia. È passato tanto tempo da quando non c'è più, ed è passato tanto tempo da quando non vengo al cimitero, è troppo doloroso.
Mi siedo lì, davanti a lui mentre le lacrime amare mi solcano il viso. Inizio a parlargli, so che non mi può sentire ma almeno dopo mi sentirò un po' più leggera. Alcune persone passano senza degnarmi di uno sguardo mentre altre mi guardano con uno sguardo pieno di tristezza.
Continuo a parlare fino a che non sento le campane suonare, così molto velocemente prendo il telefono dalla tasca anteriore dei pantaloni e guardo l'ora. Sono le 4 p.m. così mi alzo e cammino velocemente verso casa.
Dopo circa dieci minuti di camminata arrivo a destinazione e vengo accolta da mia madre che sclera per il mio ritardo di dieci minuti.
-Dove sei stata?- chiede incavolata.
-Ho fatto un giro.- mento.
Non voglio dirle che in verità sono andata al cimitero per "parlare" con Alex, si rattristerebbe e non voglio rovinargli la vacanza.

Carichiamo tutto in macchina e andiamo verso l'aeroporto dove ci aspettano i Dallas.

Spazio autrice:
Ciaooo.
Mi dispiace ma non ho potuto aggiornare prima ma essendo in 2 liceo scientifico ho avuto molto da studiare.
Lo so il capitolo è un po' triste ma spero comunque che vi piaccia.
Scusate eventuali errori❤️🤗.
~Gaia~

Stay with me||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora