Capitolo 32

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È da due settimane che sono tornata dall'ospedale e che mi sto annoiando tra le quattro mura della mia stanza, nonostante le visite pomeridiane di tutto il gruppo.
Domani tornerò a scuola e non vedo l'ora di tornare alla normalità.
Ho notato che Cameron,Tyler, Anna e Cloe sono un po' strani da quando sono tornata a casa.
Ieri Tyler mi ha detto che la sera della festa, nonché la sera in cui sono stata investita, non è stato lui a mandarmi il messaggio perché il pomeriggio stesso gli avevano rubato il cellulare sulla metro, anche se è riuscito a ricuperarlo grazie alla polizia.
A proposito di polizia, non sono più tornata in caserma per parlare con il comandante.

Inizio a leggere il libro di John Green che mi ha regalato mia sorella intitolato 'Città di carta'.
Ho visto il film e devo dire che è molto bello ma sono rimasta delusa dal finale. Sono curiosa di sapere se la storia del libro è differente da quella del film.

Dopo ben due ore di lettura, spengo la luce e imposto la sveglia per alzarmi in tempo domani mattina.
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Scendo le scale per fare colazione con la crostata di more avanzata dalla cena di ieri sera e un po' di limonata.
Appena ho finito di mangiare torno in camera e accendo la musica.
Accompagnata dalle note di 'Let me love you' di Justin Bieber prendo un paio di jeans neri strappati, una maglia bianca e un cardigan grigio. Indosso degli stivaletti di pelle nera e vado in bagno per sistemare la faccia cadaverica che mi ritrovo la mattina appena sveglia.
Dopo aver messo un po' di fondotinta e mascara abbondante, prendo lo zaino e il cellulare che é sul comodino, e vado in cucina per salutare la mia famiglia.
Monto in macchina con mio padre e ci dirigiamo verso la scuola.
Quando arriviamo davanti all'enorme cancello grigio dell'edificio, saluto mio padre ed entro nel cortile. Vado verso la panchina dove sono riuniti i miei amici, ma vengo fermata da alcuni del corso di fisica che mi chiedono se sto bene.
-Ciaoooo.- mi saluta Matt abbracciandomi.
-Ciao Matt.- ricambio il saluto ridendo.
Saluto tutti con un abbraccio e mi siedo sul bordo della panchina.

Ho ancora qualche livido sparso per il corpo e mi fa male una spalla ma tutto sommato sto bene.

Suona la campanella di inizio lezioni e ci rechiamo in classe per ascoltare la noiosa lezione di matematica del professor Martin.
-Buongiorno ragazzi.- dice il professore di matematica mentre varca la porta della nostra classe.
-Ho una buona notizia per voi.- dice dopo aver sistemato la borsa sulla cattedra e aver fatto l'appello.
-Ben tornata signorina Smith.- mi dice sorridendo.
Gli sorrido timidamente per ringraziarlo e continua il suo discorso.
-Fra due settimane andremo in gita a New York per una settimana. Visiteremo tutti i monumenti e in più alcuni musei, poi avrete anche delle ore libere ma di questo ne parleremo quando saremo arrivati la'. Comunque questo è il figlio in cui ci sono tutte le informazioni, domani dovrete farmi sapere chi di voi verrà.
Ah quasi dimenticavo, ovviamente ci sarà anche un'altra classe.
Bene adesso possiamo iniziare la spiegazione.- dice mettendosi a sedere.
Tutti compresa me esultano a questa bella notizia.
Il professore Martin inizia a spiegare così prendo il quaderno e prendo appunti.
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Finalmente anche questa giornata di scuola è finita, non ce la facevo più. La mia mano è indolenzita a causa dei tanti appunti che ho preso, credo che per un paio d'ore sarà fuori uso.
Esco dall'edificio e mi dirigo verso casa a piedi.
Ora che ci ripenso Cameron, Cloe e Anna sono spariti, è da stamattina quando eravamo alla panchina in cortile che non li vedo.
Metto le cuffie e inizio ad ascoltare 'River of tears' di Alessia Cara.

Il cielo in questo momento è grigio con qualche nuvola più chiara che si contrasta con quelle più scure.
Questa strada mi riporta alla mente troppi ricordi.

INIZIO FLASHBACK.
-Come sono belli.- disse mia madre  a mio padre riferendosi a noi tre che camminavamo davanti a loro.
Alex nel mezzo tra me e Kate e ci aveva preso per mano, lui lo faceva perché ci voleva proteggere, o almeno è questo quello che ci diceva sempre.
FINE FLASHBACK.

Le immagini di quel sabato pomeriggio si riproducono nella mia mente facendo scendere delle lacrime amare sulle mie guance.
Me le asciugo con la mano mano e proseguo verso casa.

Dopo aver mangiato da sola, ultimamente Kate esce sempre di più con un suo compagno di classe, Hayes nonché il fratello di Nash, prendo le chiavi di casa, il cellulare e un po' di soldi e vado verso la centrale di polizia.
Quando arrivo vengo accolta dalla stessa donna della volta prima che mi fa accedere all'ufficio del "capo".
-Salve Sophia, ho saputo quello che ti è successo, mi dispiace davvero molto. Stiamo indagando anche sul tuo caso e crediamo che la morte di tuo fratello sia collegato a quel sabato sera.
Grazie ad alcuni testimoni abbiamo saputo che la macchina che ti ha investito è una jeep color verde militare.- dice dispiaciuto e io annuisco.
-Avete scoperto qualcosa sul caso di Alex?- chiedo.
-No non sappiamo niente di nuovo. Mi dispiace.- dice ma mi sembra poco convinto, guardo l'ora e decido di andare.
-Adesso devo andare, arrivederci e grazie per le informazioni.- dico alzandomi dalla poltrona in pelle per poi uscire dall'ufficio.
Rivolgo un sorriso cordiale alla signora al di là del bancone ed esco dalla porta principale in vetro.
Cammino verso il laghetto vicino alla spiaggia con le cuffie nelle orecchie e persa nei pensieri.
Passo davanti ad un bar molto carino, così decido di entrare per prendere una cioccolata calda.
Mentre aspetto che la barista prepari il bicchiere medio di quel buonissimo liquido fumante, mi guardo un po' intorno e mi soffermo su un tavolo un po' appartato, occupato da quattro ragazzi. Metto un po' a fuoco e li riconosco.
Cameron, Tyler, Cloe e Anna.
Vedendoli da qui sembra che stiano  discutendo di una cosa seria. Dopo aver preso la mia cioccolata e pagato, mi avvicino a quel tavolo stando attenta a non farmi notare.
-Dobbiamo scoprire chi è stato.- sento dire da Cam e tutti gli altri annuiscono.
-Per il bene di Sophia.- continua Cloe.
Esco di corsa fuori dalla caffetteria sempre stando attenta a non farmi vedere e continuo la mia camminata verso la casa al lago.
Chissà a che cosa si riferivano, e più che altro cosa c'entro io.
Scoprirò cosa mi stanno nascondendo quei quattro. Proseguo verso la casa al lago e appena arrivo, entro e faccio un giro per ricordare l'ultima volta che ci sono stata.

Spazio autrice:
Scusate il ritardo di questo capitolo ma in questa settimana non ho avuto tempo di scrivere a causa delle varie interrogazioni e compiti in classe.
Se volete leggerla ho pubblicato il primo capitolo della seconda storia.
Spero vi che vi piaccia e scusate eventuali errori.❤️

Stay with me||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora