In tenda

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Tra meno di un mese sarà Natale e io dormo sui sassi, in un campo tra i monti, dopo essere stata torturata dai ribelli che consideravo la mia nuova famiglia, e con cui ho speso ogni minuto degli ultimi tre mesi. Per essere una di loro ho lasciato tutto, e ora non si fidano piu di me.

Per fortuna London, ha chiesto e ottenuto da Nemo di tenermi sotto la sua sorveglianza, nella sua tenda. E' un'infrazione del regolamento, non tanto per la promiscuità, tollerata tra i ribelli, piuttosto perché un soldato semplice non dovrebbe dormire nella canadese di un Comandante.

Ma non ci sono alternative: nessuno a parte London, sembra desideroso di proteggermi dalla furia del gruppo di Parcy e tutti, nonostante non abbia confessato nulla, mi ritengono la colpevole della morte dei compagni.

A ondate, dopo la tortura, mi ritornano i sudori freddi, sento la corrente elettrica che mi percorre il corpo, come un millepiedi indemoniato che prova con tutte le zampe a strapparmi le viscere, i nervi, le cornee ed i capelli. Non avevo mai provato tanto dolore in vita mia.

London dorme a un metro da me, o è sveglio?

Vedo, alla luce della luna che filtra dalla tenda, la sua schiena: la maglietta stretta sui muscoli, si muove al ritmo lento del respiro: davvero non posso dire se sia sveglio o se dorma.

C'è chi dice che il leone non dorme mai, che è sempre in attesa delle sue prede. Non credo che il comandante London mi consideri una preda, certamente non ora che sono stata devastata dalla tortura. Piuttosto mi vede come un animale ferito da proteggere.  Il grande guerriero ha istinti materni?

Ad un tratto si gira verso di me. Trattengo il respiro: i suoi occhi al buio brillano. Non sono verdi e felini come quelli di Nemo, sono scuri ed emanano forza e calore insieme. A differenza degli occhi di Nemo pieni di mistero, quelli di London lanciano un messaggio chiaro come i raggi di luna che li illuminano.

Inizio a tremare. London mi ha portato nella sua tenda per proteggermi o per sedurmi? Abbasso le palpebre fingendo un sonno che non ho. So che lui è li che mi guarda e non smetterà.

- June mi spiace per oggi - dice - la guerra è terribile...-

Non rispondo. Ho davvero diritto a tacere, dopo la tortura.

Noto per la prima volta nella voce London un accento straniero, forse dovuto alle madre greca. Sta usando parole ipnotiche come gli ha insegnato a fare Nemo?

So che lui e Nemo hanno studiato l'ipnosi. Lo sanno tutti al campo. Nessuno si meraviglia di trovarsi a seguirli in imprese impossibili, senza chiedersi il perché. Sembrano conoscere come agire sull'inconscio.

Tutti i Carpe Diem si domandano se Nemo sia più legato a Parcy o a London. Io sono convinta, specie dopo gli avvenimenti di stasera, che il preferito di Nemo sia London, loro due condividono la conoscenza a cui Nemo tiene di più: capire le persone e conquistarne il cuore.

Al contrario di loro Parcy non ci sa fare con le persone. A suo modo quel gran bastardo di Parcy è un genio, ma folle. E per la sua follia mi ha torturato ferocemente e senza controllarsi. Ci godeva ne sono certa, è un sadico. Dovrebbe farsi curare.

London invece, me ne rendo sempre più conto, domina ogni emozione e sentimento, come un maestro di arti marziali. E' la sicurezza fatta persona, forse è anche più spavaldo di Nemo. Ma è anche capace di grandi slanci di generosità e di sentimento, come prendersi cura di me contro tutti.

Del resto è un eroe della ribellione. E un seduttore, ne sono certa. E io rischio di "cadere", se ci prova con me. Ma non cederò: non mi sono allenata tanto, migliaia di ore di esercizi fisici e mentali, solo per farmi sedurre da un ragazzo, neppure se si tratta di London.

Siamo in guerra, contro un Potere terribile che non si fa scrupoli, non esita neppure a rapire e rovinare la mente ai bambini: non ho davvero tempo per un'avventura...

June La RibelleWhere stories live. Discover now