Strangers

21.

«Togliti qualcosa che stai indossando» affermò con decisione, guardandomi fisso negli occhi per osservare la mia reazione.
Io sollevai le sopracciglia guardandolo basita, non me lo sarei mai aspettata da lui.
«Non ti facevo quel tipo di ragazzo» dissi, ma dopotutto dovevo aspettarmelo: sono tutti uguali. Abbassai lo sguardo mentre valutavo cosa potessi togliermi.
«Non si smette mai di imparare» rispose lui facendo spallucce.
Bene, mi dissi, se vuole giocare così io ci sto.
Ma non ero mai stata una persona molto coerente con i propri pensieri e finii con il togliermi, con grande sollievo, le scarpe.
«Me lo aspettavo» sorrise, ma non come sempre, aveva un non so che di malizioso e arrogante, sembrava il suo sorriso da play boy, quello che sfoderava per conquistare le sue prede e che di certo doveva essere un'arma quasi sempre letale.
Forse per via dell'alcol che stavo ancora smaltendo dopo essermi ubriacata alla festa, o per un innaturale desiderio di vendetta che sembrava incarnarsi in lui, ma per la prima volta da quando era arrivato a scuola, lo trovai non solo affascinante, ma anche dannatamente sexy.