38* Capitolo. Hermione

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Sono passati diversi giorni da quando abbiamo finalmente chiarito. Potrei dire che "abbiamo fatto pace" ma non rispecchierebbe la realta' delle cose e soprattutto darebbe un tono estremamente infantile al tutto. Le cose tra me e mio marito vanno decisamente meglio e nonostante non sia troppo felice per l'imminente missione me ne sto facendo una ragione. Dopo questa potra' restare a casa con me, al sicuro. Tornera' a lavorare in ufficio, come me, e nessuno rischiera' piu' la vita.

Con questo pensiero leggo e firmo alcuni decreti ministeriali. Ho sempre avuto grandi progetti per questo lavoro, per il mio mondo, e poterli finalmente realizzarli mi fa stare meglio. Mi alzo, liscio la gonna e sorrido appena alla mia segretaria mentre vado a consegnare i moduli di persona. Mi fa bene un po' di movimento, mi piace essere indipendente e fare il mio lavoro senza dover aspettare altri. Saluto tutti quelli che lavorano insieme a me e ignoro alcuni sguardi languidi di uomini. Non ci ho mai dato peso, ma solo ora ho cominciato a notarli, dopo che Ginny durante una visita mi ha fatto aprire gli occhi. Nonostante questo non capisco il senso di tutto cio', ho un sacco di figli, un corpo ormai deformato... cosa ci trovano di bello da guardare? Scuoto la testa sospirando mentre torno nel mio ufficio, una strana voglia mi fa pero' svoltare verso il buffet per prendere delle ciambelle. Torno in ufficio sotto lo sguardo perplesso di tutti e solo una volta seduta mi accorgo di aver portato via piu' di quattro dolci. Mi mordicchio il labbro e abbasso lo sguardo verso la mia pancia.

-C'e' qualcuno li' o sto solo peggiorando?- Dico con un sospiro, iniziando a mangiare e continuando a lavorare fino a ora di pranzo.

***

La pausa pranzo sta per finire e io non ho il coraggio di uscire da questo bagno. Sospiro scuotendo la testa, in verita' non ho il coraggio di guardare il risultato del test di gravidanza che tengo fra le mani. Sento bussare e capisco che devo darmi una mossa, saro' anche il ministro ma non posso occupare abusivamente un bagno pubblico per ore. Lo nascondo dentro alla camicetta ed esco per lavarmi le mani e tornare al mio posto. Una volta di nuovo solo riprendo il piccolo dispositivo e mi mordicchio l'interno guancia mentre leggo lentamente il risultato. Il mondo si ferma e tutto diventa piu' luminoso.

Sono incinta.

Aspetto un bambino, di nuovo.

Scoppio in lacrime, di gioia, e guardo l'orologio. Non m'interessa se ho altre scartoffie di cui prendere visione, ora voglio solo tornare a casa e dirlo a mio marito. Pulisco e riordino velocemente la scrivania e poi l'ufficio, bruciando con un incantesimo la scatola del test in modo che nessuno possa scoprire che oggi ho pensato ad altro invece di svolgere il mio lavoro. Mi sembra di respirare aria nuova, e' tutto cosi' bello ora.

Saluto tutti dicendo che ho delle commissioni da fare e che tornero' direttamente domani poi esco e corro a casa. E' l'ultimo giorno di vacanze e domani i ragazzi torneranno a scuola, e' la mia occasione per parlare con tutti in una volta.

  ***  

A casa regna il silenzio, probabilmente i gemelli stanno ancora dormendo, Jennifer e' fuori mentre i piu' piccoli a scuola. Mi cambio velocemente con qualcosa di piu' comodo e mi metto ai fornelli, e' una giornata speciale e voglio farlo capire da subito. Metto il pollo con le patate in forno poi esco a controllare che Jennifer sia effettivamente fuori ma non la trovo. Aggrotto la fronte ma non insisto nel cercarla perche' mi fido di lei. Chiedo invece, con un colpo di telefono, a mia madre di prendere i bambini a scuola e portarli qui; scrivo poi una lettera a Molly per chiederle di raggiungerci per pranzo.

-Mamma, che succede di tanto fantastico?- Dice una voce alle mie spalle.

-Sei cosi' tanto di buon umore?- Completa un'altra.

Credo di amarti - RomioneWhere stories live. Discover now