26* Capitolo. Hermione

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Abbiamo lasciato l'ospedale qualche giorno fa, sono estremamente felice di essere finalmente tornata a casa. Una cosa che mi ha fatto apprezzare tutto questo e' che Jennifer e' davvero molto tranquilla, non piange quasi mai e la notte si sveglia al massimo due volte per la fame. Passa la maggior parte del tempo a osservare tutto cio' che la circonda e quando la vedo cosi' concentrata non riesco a non prenderla fra le mie braccia e coccolarla. I gemelli l'hanno subito accolta nei loro giochi, non capendo pero' che e' ancora troppo piccola per potersi intrattenere con loro. Nonostante questo spesso li trovo aggrappati alla culletta mentre cercano di passarle un peluches o una costruzione. Rose si offre quasi sempre di darmi una mano e quando non e' con i fratellini ripassa e studia, ha gia' finito i compiti estivi e mi ha anche chiesto di correggerli, cosa che ho fatto di buon grado. La sua collaborazione non solo mi ha aiutato con i ritmi di tre bambini, mi ha anche permesso di riprendere il lavoro da casa, in modo da poter tornare presto in ufficio. Hugo si e' dimostrato molto affettuoso con la sorellina, ma e' stato piu' concentrato a contare i giorni mancanti alla sua festa di compleanno e quindi alla sua lettera.

Io e Ron ci siamo impegnati molto e pensiamo di essere riusciti a organizzare una delle migliori feste di compleanno, in fondo undici anni si compiono una volta sola e questo nel mondo magico e' molto importante.

Mi stringo al petto di Ron, ignorando il caldo e beandomi delle sue braccia. La luce forte delle mattine estive mi solletica gli occhi, ma io mi impongo di non aprirli perche' voglio godere di questa tranquillita' il piu' possibile prima dell'arrivo di tutti i parenti. Jennifer si e' svegliata solo una volta verso le tre di notte quindi quasi sicuramente manca poco anche al suo risveglio. Il mio momento di tranquillita' pero' non dura ancora molto perche' Hugo si lancia su di noi, saltando poi sul letto.

-Sveglia mamma! Sveglia papà!- Urla. -Oggi compio finalmente 11 anni! La lettera sarà già arrivata!?- Continua prendendoci per mano e trascinandoci fuori dal letto.

-Hugo, un attimo solo...- Mormoriamo con uno sbadiglio, poi lo seguiamo verso la finestra dalla quale entra Leotordo. Qualcosa pero' non va e me ne accorgo quando l'uccello lascia solo il giornale sul davanzale. La lettera non c'e'.

-Non ti preoccupare, Hugo.- Dico accarezzando la schiena del mio bambino che e' evidentemente deluso. -È mattina, abbiamo tutto il giorno per ricevere la lettera.

-Papà... e se fossi un magonò?- Sussurra con un filo di voce.

-Scherzi? Hai fatto un sacco di volte tante magie!- Esclama pero' Ron, chinandosi verso di lui. -Sei un mago straordinario, poi anche se fosse saresti più speciale di tanti stupidi maghi.

Prima di pranzo sono arrivate mamma e Molly per darmi una mano, cosa che non ho potuto non apprezzare. Dato che tutti sono stati invitati non saprei come avrei fatto tutto in tempo. Lascio i bambini con il padre e la sorella piu' grande, cercando di fare il maggior numero di cose possibili. Mi distraggo solo per una frase di Ron.

-Hermione, il tuo stupido gatto è tornato.- A quelle parole corro da lui.

-Grattastinchi! – Esclamo mentre lo abbraccio, non tornava a casa da tre giorni e ormai e' vecchio, cominciavo ad aver paura che fosse morto in qualche angolo di strada.

-Continuo io in cucina.- Dice mio marito, ma viene fermato da un'urlo.

-NON AZZARDARTI AD ENTRARE QUI DENTRO!- Esclama Molly.

-Mamma?! Stai dando i numeri?!- Ron aggrotta la fronte.

-Saresti capace di mangiare in cinque minuti quello che abbiamo preparato per più di una ventina di persone!- Gli fa notare e io rido, ha ragione lei.

Credo di amarti - RomioneDonde viven las historias. Descúbrelo ahora