31* Capitolo. Hermione

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Non sono riuscita a dormire questa notte, sapere che potrebbe essere l'ultima notte accanto a mio marito mi terrorizza. Lui tentera' di tornare, come sempre, ma non sono tranquilla come le altre volte... un profondo senso di terrore mi ha assalita qualche ora fa. Non me lo so spiegare, ma credo sia un segno. Non voglio che si faccia del male. Mi sposto piu' vicino a lui, cercando il suo corpo e il suo calore per sentirmi piu' al sicuro e tranquilla. Lo abbraccio e non mi muovo, cercando di dormire almeno un po'. Magari sono solo gli ormoni che amplificano tutto, in fondo sono enorme e mi devo riposare per riuscire a fare anche solo la minima azione. Abbiamo anche discusso per questo, ma alla fine ho dovuto cedere e accettare che Hugo facesse gran parte delle cose che prima facevo io.

La notte passa velocemente, quando sento la sveglia cerco di riprendere il sonno, ripensando al sogno appena fatto. Un bellissimo prato fiorito, tutti i nostri bambini sani e salvi che giocano a nascondino. Pian piano mi sento riportare in quella dimensione ma un corpo che si muove mi desta di nuovo. Grano gli occhi appena mi rendo conto che il letto, accanto a me, e' vuoto.

-Non partire Ron...- Mormoro quasi in trans. -hHo un brutto presentimento.- Confesso.

-Hermione sai quanto vorrei restare qui, ma non posso.- Dice lui, baciandomi. -Hai sempre un brutto presentimento, ma sai che torno sempre.- MI sorride, baciandomi con dolcezza la fronte nel tentativo di calmarmi.

-Almeno oggi fatti preparare la colazione da me.- Dico mentre mi metto seduta sul letto, guardandolo.

-Eravamo d'accordo che in questi giorni avrebbe fatto tutto Hugo.- Ribadisce lui.

-Solamente per oggi.- Lo prego. -Per favore.- Non voglio che la possibile ultima colazione non sia cucinata da me.

Lui sospira e annuisce, concedendomi questo piccolo privilegio. Mi stringe fra le braccia mentre mi porta in cucina, io mi accoccolo a lui e lo bacio prima che se ne vada. Mentre mi metto ai fornelli, sedendomi molto spesso, mi viene da domandarmi come faccia a portarmi ancora in braccio. La mia mente risponde subito con un'immagina dettagliata dei suoi allenamenti e quindi dei suoi muscoli. Scuoto appena la testa, non e; questo il momento di pensare a cose del genere. Dopo diversi minuti torna da me, io gli indico il piatto davanti alla sua sedia; ho preparato delle crepes al cioccolato. Facciamo colazione insieme, chiacchierando come se non dovessimo davvero separarci per giorni e giorni da un minuto all'altro.

-Aspetta che ti aiuto.- Mi alzo e gli sistemo il colletto della divisa, vederlo cosi' e' un misto di paura e orgoglio. Mi sporgo e lo bacio di nuovo, ho cosi' paura che ogni mio gesto sia l'ultimo. Non so perche' io sia cosi' paranoica questa mattina.

-Vado a salutare i bambini, torno subito.- Mormora dopo un po', sorridendo.

Io mi sposto il soggiorno, tremando appena all'idea di non vederlo piu'. Mi accarezzo il pancione, accennando un sorriso che probabilmente agli altri risulterebbe triste. Loro vedranno il loro papa', ne sono certa, Voglio che sia cosi' quindi deve esserlo... deve esserlo.

Quando torna di sotto mi bacia di nuovo mentre Hugo ci guarda, ha perso quella espressione schifata che aveva fino a due anni fa.

-Mi raccomando! Ti voglio tutto intero!- Gli ricordo mentre Hugo mi stringe fra le sue braccia. In un certo senso riesce a consolarmi. Non posso avere lui, ma almeno so di avere pezzi di lui... pezzi di lui per tutta la casa.

-Tornerò come sono, te lo prometto.- Mi sorride mentre prende il suo borsone e sparisce da sotto i miei occhi.

Nonostante cerchi di trattenere le lacrime appena lo vedo scomparire scoppio in un pianto silenzioso. Hugo mi stringe in silenzio, facendomi stendere sul divano e portandomi una tazza di te' caldo per calmarmi. Perche' questo groppo in gola non se ne vuole andare? Non puo' succedere davvero qualcosa di cosi' brutto, io poi in queste arti non ero cosi' brillante. Cerco di svuotare la mente, concentrandomi sul lavoro che ho portato a casa dal Ministero. Fra pochi mesi ci saranno le elezioni e se non inizio a organizzare la mia campagna non riusciro' mai a diventare Ministro della magia.

Credo di amarti - RomioneTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang