Capitolo 26

1.2K 118 63
                                    

Quella sera Emy stava tornando a casa, dopo un pomeriggio passato insieme a Toby, Natalie e Jack. Si sentiva fortunata ad avere almeno Jack insieme a sé, visto che altrimenti si sarebbe sentita la terza incomodo.

Da quando era sparita, le aveva spiegato il suo amico, erano cambiate molte cose.

Jeff e Liu si erano trasferiti, e lo stesso aveva fatto Jane.

Ogni tanto i tre le scrivevano, erano dispiaciuti come non mai di non averla riabbracciata dopo che era riapparsa.

Toby e Clock erano più indietro rispetto agli altri due, che parlavano animatamente del più e del meno.

Il castano si era preso il compito di aggiornarla su tutto ciò che era accaduto in quel periodo.

A Emy piaceva stare con quel ragazzo, la sua vita così sembrava avere una piccola parvenza di normalità.

Tante cose erano cambiate in quei mesi. Aveva trovato e perso un amico, poi l'aveva riavuto di nuovo con sé sotto forma di fantasma. Era rimasta intrappolata in un videogioco ed aveva iniziato a vivere nella casa di una ragazza che non aveva mai visto prima insieme a suo fratello, mentre sua madre era in un ospedale psichiatrico.

Sì, senza dubbio, ogni singola cosa nella sua vita era stata del tutto stravolta, e resa innaturale, in qualche modo estranea, per quanto lei stesse cercando di abituarcisi.

Aveva perso la propria innocenza, venendo catapultata in un mondo di violenze, crimini e pazzia.

Guardando indietro, alla vita che aveva prima di quella fredda mattina di Dicembre, le veniva sempre un pizzico di malinconia. Era così bello poter vedere attorno a sé un mondo splendente e luminoso. Ora tutto era cambiato, tutto era più buio.

Jack, però, era rimasto sempre lo stesso.

Lo stesso idiota che non si vergognava di dire le cavolate più colossali, con cui si poteva fare i deficenti quanto si voleva, perché tanto lui sarebbe sempre stato il più deficente dei due. E che, soprattutto, non perdeva mai e poi mai il proprio sorriso.

- E quindi io gli... - le chiacchiere del ragazzo furono interrotte dallo squillare del telefono di Emy.

- Aspetta un secondo - disse la ragazza, prendendo il cellulare in mano. A chiamarla era suo fratello.

- Emy! - disse Nate - Ci hanno concesso...

Da quel momento in poi Emy non sentii più nulla, visto che Jack aveva iniziato a urlarle all'orecchio "Chandelier".

- From The Chandelier! From The Chandelieeeeeeer! - urlò il ragazzo, mentre Emy cercava di dargli un pugno con la mano libera.

- Scusa Nate, non sento, Jack sta facendo l'idiota!

Quando finalmente il ragazzo ricevette il dovuto ceffone si zittì, tenendosi la guancia.

- Stavi dicendo? - chiese la ragazza, lanciando un'occhiataccia all'amico.

- I medici hanno detto che mamma è leggermente migliorata, e sono state concesse delle visite! Possiamo andare da lei! Andiamo domani?

Un sorriso si allargò di colpo sul viso di Emy, mentre ascoltava appena le altre parole del fratello.

Sua mamma. L'avrebbe rivista.

Non appena ebbe messo giù il telefono lanciò un grido entusiasta, tanto che Natalie e Toby si separarono dal loro bacio per vedere come mai Emy avesse urlato a quel modo.

- Posso vedere mamma! - esclamò, voltandosi verso Jack - Posso andarla a trovare!

Lo abbracciò di scatto, ridendo.

Quanto aveva voglia di rivederla? Quanto voleva che lei la vedesse, che lei sapesse che sua figlia era di nuovo con lei?

- Ma è fantastico! - rispose Jack, ricambiando con forza l'abbraccio.

- Io... Cavolo, è assurdo.

Emy si separò dall'amico, sfregandosi una mano sulla nuca. Non sapeva nemmeno che cosa dire, o cosa pensare.

Sapeva solo che era felice, e che tutto, dopotutto, stava andando per il meglio.

Una ventina di minuti dopo, tornata a casa, Emy saltò letteralmente addosso a Ben, che stava seduto sul divano, stringendolo a sé in un impeto di gioia.

- Lo hai saputo? Eh, lo hai saputo?! - chiese Emy, euforica.

In tutta risposta Ben rise - Sì, l'ho saputo. Che ne dici di calmarti un po'?

- Non posso! - ribatté Emy, praticamente urlando - È fantastico!

Diede un bacio al ragazzo, che sembrò durare un po' più del solito, e, seguita da lui, andò verso la cucina, a preparare la cena.

Susan e Nate erano usciti per studiare da amici, sarebbero tornati abbastanza tardi, quindi cucinare toccava a loro due.

La ragazza guardò Ben con la coda dell'occhio, sorridendo.

Le venne da pensare che, se solo non fosse andata a sbattere contro di lui, quel giorno, nulla di tutto ciò che le era successo sarebbe mai capitato.

Sorrise, a quel pensiero. Non importava. Ormai era accaduto, fine della storia.

In più Ben era la persona migliore che avrebbe mai potuto desiderare al suo fianco.

Certo, quella sera per poco non diede fuoco alla casa, ed era un fantasma che infestava i videogiochi, ma era comunque il ragazzo migliore che conoscesse.

- Certo che la vita è strana - pensò Emy ad alta voce, facendo voltare Ben verso di sé.

- La tua di sicuro.

Emy scrollò le spalle, sorridendo al ragazzo - È tutto così buio all'improvviso. Il male del mondo non è più solo qualcosa che mi scivola addosso. Ciò di cui si parla in televisione, omicidi, crimini... Adesso non sono più così lontani. Eppure mi va bene. Del resto questa è la realtà, no? Bisogna solo cercare di renderla migliore, anche se sai che non sarà mai perfetta.

Ben le si avvicinò, con un sorriso, per poi darle un altro bacio - A me questa realtà va bene più che mai. Meglio vivere in un mondo vero che restare nascosti in una bolla, giusto?

- Giusto.

Eppure, nonostante quella realtà non fosse delle migliori, nonostante tutte le cose che in quei mesi erano andate storte...

Loro due si sentivano bene.

Game Over | Ben Drowned Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora