Capitolo 38

406 26 2
                                    

Le nuvole bianche emergevano a chiazze sul cielo azzurro del mio paese.
Il fatidico giorno era arrivato, e sarei stata sola...completamente sola.
Non avevo nessuno, potevo contare solo su me stessa, sul mio coraggio e la mia forza, che solo dopo anni erano venuti fuori da me.
Guardavo il cielo dalla mia piccola finestra in camera, guardavo i batuffoli di cotone bianco, e fantasticavo sulla loro forma.
Una sembrava un cane, un'altra una giraffa...una perfino un bambino, che veniva dolcemente cullato dalla ninna nanna del vento.
La mia mano faceva andanti e indietro sulla pancia, chissà se sarebbe stato maschio o femmina.
Non lo avrei mai saputo, non avrei mai visto i suoi occhi, la sua pelle candida, le sue piccole manine che ti accarezzano il viso.
Non avrei mai sentito la sua voce, ne la sua risata, ne il suo pianto esasperato per avere un minimo di attenzione da mamma e papà.
Papà...Gube un padre...il padre di mio figlio, se qualcuno mi avesse detto un anno prima che mi sarebbe successa una storia del genere gli avrei riso nel muso...e ora...credevo ancora che tutto fosse un sogno e che prima o poi mi sarei svegliata, rendendomi conto che tutto quello, era solo frutto della mia fantasia.
Rincontrare mio nonno, mi aveva dato una carica incredibile...la paura cresceva sempre di più, ma ero sicura che lui ci sarebbe stato, mi avrebbe sostenuto sempre...il nostro incontro era il regalo più bello che Matthew potesse farmi, dopo il suo amore.
Sentirsi amati...che bella sensazione, sopratutto se ricambiata.

Il telefono sopra il comodino iniziò a vibrare incessantemente per avvisarmi che era l'ora di partire...ed affrontare il problema che io, con la mia disattenzione, avevo causato.
"Ci siamo." Dissi a me stessa alzandomi dalla sedia vicino alla finestra.
Presi il telefono e spensi la sveglia, guardai lo schermo...avevo tre messaggi uno di Gube, uno della mia migliore amica e uno da parte di Lorenzo.
Lorenzo...da quando Gube era tornato a far parte della mia vita non l'avevo più calcolato.
Scartai comunque il suo messaggio e mi concentrai sugli altri due.

"Andrà tutto bene...e non sei sola, io ci sarò sempre...ti amo non scordarlo mai❤️"

"Ti amo anche io...grazie❤️"

Un sorriso lieve comparve sul mio viso, non ci sarebbe stato fisicamente, ma l'importante è che gli importasse di me.

"Ti voglio bene...e riuscirai a combattere anche questo mostro...ci sarò sempre se vuoi parlare...ricordati che io sono la tua migliore amica e non ti lascio da sola❤️❤️❤️😘😘😘"

"Ti voglio bene anche io....grazie di tutto Cry❤️❤️❤️😘😘😘"

A volte la sua sdolcinatezza mi lasciava spiazzata, ora ero il doppio più forte...più coraggiosa.
Cristina aveva ragione, era solo un mostro che dovevo abbattere da sola, senza un branco di guerrieri ad aiutarmi...la sfida era la mia e io la dovevo portare a termine.
Cliccai il tasto per far diventare lo schermo del telefono nero, afferrai la prima felpa pulita in camera e mi fiondai in garage a prendere la macchina.

Bea...sei sicura.

Che vuoi adesso...ti ho già detto che cosa ne penso, questo feto è stato solo un errore.

Beh...potrebbe diventare l'errore più bello di sempre, non credi?

No è solo uno stupido malinteso, senti...ho paura e tu lo sai, non voglio questo bambino, sono troppo giovane.

Non sei curiosa di sapere se sia maschio o femmina?

Si ma...

Oppure di vedere i suoi occhi, per vedere se sono simili ai tuoi oppure a quelli di Gube, non sei curiosa di sentire la sua voce, magari è candida come la tua o più mascolina come quella di Matthew...non sei curiosa di vederlo in tutta quella che potrebbe essere la sua bellezza...i suoi capelli come saranno? E le sue mani?
Non sei curiosa di scoprire cosa passerà mai in quella testolina?
Non sei curiosa.

36 anni... Bel casino! (in revisione)Où les histoires vivent. Découvrez maintenant